Smartphone e sonno, Svezia: “No ai bimbi sotto i 2 anni”
Quanto incide l’uso del telefono sulla qualità del sonno dei giovani? Molto. Questa è la risposta alla quale è arrivato un team di ricercatori neozelandesi guidato da Bradley Brosnan, Jillian Haszard e Kim Meredith-Jones, le cui evidenze sono state pubblicata sulla rivista specialistica Jama Pediatrics.
Esaminare se il tempo trascorso davanti agli schermi la sera sia correlato alla durata e alla qualità del sonno notturno nei preadolescenti e adolescenti è stato un modo per dimostrare l’importanza di un uso coscienzioso dei dispositivi mobili. E in Svezia, arriva la richiesta ai neogenitori.
Lo studio
Ricercatori neozelandesi, guidati da Bradley Brosnan, Jillian Haszard e Kim Meredith-Jones, hanno condotto uno studio pubblicato su Jama Pediatrics. Hanno esaminato come il tempo passato davanti agli schermi influenzi la durata e la qualità del sonno di preadolescenti e adolescenti.
Lo studio è stato svolto a Dunedin, Nuova Zelanda, da marzo a dicembre 2021, coinvolgendo ragazzi di età compresa tra 11 e 14 anni. I dati sono stati analizzati nel 2023. Per raccogliere informazioni, sono state utilizzate videocamere che hanno registrato il tempo trascorso davanti agli schermi e il tipo di attività svolta, come l’uso dei social media.
I risultati
Tra i 79 partecipanti (il 59,5% maschi, età media di 12,9 anni), quasi tutti hanno usato uno schermo prima di andare a letto. L’uso degli schermi nelle due ore precedenti il sonno non ha mostrato effetti significativi sulla maggior parte degli indicatori di salute del sonno, ma tutti i tipi di attività erano associati a un ritardo nell’inizio del sonno. Ogni 10 minuti aggiuntivi davanti a uno schermo erano collegati a un sonno più breve.
In particolare, il gaming e il multitasking hanno ridotto il tempo totale di sonno. L’uso interattivo degli schermi era associato a una riduzione di circa 9 minuti di sonno per ogni 10 minuti di utilizzo, mentre l’uso passivo riduceva il sonno di circa 4 minuti.
In sintesi, in questo studio, l’uso di un metodo oggettivo ha mostrato che il tempo trascorso davanti allo schermo una volta a letto era associato a un deterioramento del sonno, “soprattutto quando il tempo trascorso davanti allo schermo era interattivo o comportava multitasking – spiegano i ricercatori -. Questi risultati suggeriscono che le attuali raccomandazioni sulla salute del sonno per limitare tutto il tempo trascorso davanti allo schermo prima di andare a letto non sembrano né realizzabili né appropriate”.
Il caso della Svezia
La Svezia, paese noto per la sua attenzione alla salute pubblica e al benessere dei bambini, ha recentemente emesso delle raccomandazioni chiare in merito all’uso degli schermi nei più piccoli. Le linee guida svedesi suggeriscono di evitare completamente l’uso dei dispositivi digitali nei bambini sotto i due anni.
Secondo gli esperti svedesi, il tempo trascorso davanti agli schermi dovrebbe essere estremamente limitato, e, in particolare, i bambini non dovrebbero utilizzare smartphone, tablet o guardare la TV prima di andare a letto. Questo per proteggere il loro ciclo del sonno e garantire un riposo adeguato, che è fondamentale per il corretto sviluppo fisico e mentale.
“Abbiamo permesso a schermi e app di rubare tempo e attenzione a scapito di ciò che sappiamo essere necessario per sentirci bene – ha affermando il ministro degli affari sociali, Jakob Forssmed -. Sappiamo che l’uso dei media digitali può avere effetti negativi sulla salute, tra cui un sonno peggiore e sintomi di depressione”. E ha aggiunto: “Con queste raccomandazioni adatte all’età, forniamo un importante supporto a bambini, ragazzi, genitori e tutori, per un uso più sano, consapevole e responsabile dei media digitali”.
Diversi Paesi hanno già iniziato a prendere altrettanto provvedimenti. E se la sfera familiare resta privata così come la gestione della crescita del proprio figlio, altrettanto non si può dire per la scuola pubblica, nella quale l’uso dei cellulari è sempre più proibito.
