Chiamalo Eustachio e riceverai un contributo: a Matera è bufera per l’iniziativa social
Un contributo economico per chi dà al proprio figlio il nome Eustachio. Questa l’iniziativa lanciata dall’associazione “Maria Santissima della Bruna” di Matera al fine di tutelare le tradizioni e tramandare il nome del patrono della città, Sant’Eustachio, sempre meno utilizzato anche nella città lucana.
Cosa prevede l’iniziativa Eustachio a Matera
“Sarà donato un simbolico contributo economico ai genitori che attribuiranno il nome Eustachio ai nuovi nati nel 2024. Il nostro è un piccolo gesto per ringraziarli della volontà di perpetuare il nome del nostro santo patrono anche tra le prossime generazioni”, spiega al Corriere della Sera il presidente dell’associazione, Bruno Caiella che invita i concittadini: “Possono contattarci tutti coloro che desiderano ricevere maggiori informazioni su questa iniziativa”.
Costituita il 5 maggio 1998, l’associazione promotrice si occupa di tutelare e tramandare il patrimonio storico-religioso, culturale e sociale della città dei sassi. Tra i suoi obiettivi principali, rientra l’organizzazione dei festeggiamenti per i due patroni di Matera, Maria Santissima della Bruna e appunto Sant’Eustachio, celebrati rispettivamente il 2 luglio e il 20 settembre.
L’iniziativa è spuntata su un gruppo Facebook. Puntuali, sono arrivate le polemiche.
Bufera social
Tra le varie polemiche sotto il post social, non manca chi evoca precedenti infausti: “Benito parte 2”, scrive un utente che ricorda quando, durante il fascismo, chiamare i figli con il nome del Duce portava a ricevere un compenso economico. Gli fa eco un altro utente: “Sembra che siamo tornati indietro al secolo scorso. Che vergogna!”.
C’è chi sottolinea una “discriminazione” di genere: perché non incentivare anche un nome femminile? Alcuni si chiedono se sarà premiato anche il nome Eustachia (qui per vedere quali sono i nomi vietati in Italia), secondo altri invece dovrebbe essere premiato anche il nome Bruna, con riferimento a Madonna della Bruna. Inomma, due patroni, due generi, due nomi.
Non tutti hanno criticato l’Associazione per l’iniziativa, anzi: c’è che si augura che il nome “venga dato per devozione… e non per il risvolto economico…”.
Al momento, l’Associazione “Maria Santissima della Bruna” non ha dato alcuna risposta ai critici. Nel frattempo, la notizia ha fatto il giro dello Stivale.
