Violenza di genere, il report Save The Children preoccupa il Parlamento
- 23/02/2024
- Giovani
La violenza di genere tra gli adolescenti preoccupa il Parlamento. L’ultimo report dedicato al tema e pubblicato dall’organizzazione Save the Children ha raggiunto la Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio. Ieri, in audizione, la Commissione ha preso atto dei dati emersi dall’indagine realizzata con Ipsos e dal titolo “Le ragazze stanno bene?” e ha aperto un dialogo per valutare proposte di soluzione al fenomeno dilagante.
Violenza di genere “onlife” è il modo in cui è stata definita quella che si sta annidando in una generazione che vede ragazze sempre più giovani vittime di stupri – spesso anche di gruppo – con un’attenzione mediatica superiore rispetto al passato che apre, con pro e contro, ad un dibattito pubblico sempre più grande.
Introdurre percorsi nelle scuole sull’educazione all’affettività e assicurare la formazione di docenti e professionisti dell’area socioeducativa e sanitaria sul tema della violenza di genere in adolescenza. Quelle che sembrano semplici indicazioni, sono raccomandazioni fondamentali, illustrate da Save the Children in audizione ieri 22 febbraio in Commissione, che potrebbero essere in grado di cambiare uno scenario al quale siamo assuefatti.
Violenza di genere: le raccomandazioni
“È importante introdurre nelle scuole – ha spiegato Giorgia D’Errico, direttrice Public Affairs e relazioni istituzionali di Save the Children -, all’interno dei piani formativi e coerentemente con l’età dei beneficiari, percorsi di educazione all’affettività e alla sessualità, alla parità tra i sessi e al rispetto delle differenze, tenuti da personale specializzato e con esperienza maturata in servizi che si occupano di violenza di genere, co-progettati e co-realizzati con il personale docente. Riteniamo importante che il parlamento stia dando attenzione a temi come questi e stiamo seguendo l’esame delle proposte di legge presentate”.
Allo stesso tempo, ha affermato D’Errico, è fondamentale “assicurare una formazione specifica sulla violenza di genere secondo una prospettiva onlife che, combinando le due dimensioni, reale e virtuale, ormai indissolubili nell’esperienza di ragazze e ragazzi, aiuti da un lato a riconoscere le diverse forme di violenza e intervenire, dall’altro a educare all’uso consapevole e responsabile delle tecnologie digitali”.
Il report che preoccupa
“Le ragazze stanno bene? Indagine sulla violenza di genere onlife in adolescenza” è l’indagine che ha preoccupato “gli adulti” e aperto un dibattito su come fasce d’età sempre più giovani vivono le relazioni “amorose”. Solo alcuni dati:
- Per il 43% degli adolescenti, se davvero una ragazza non vuole avere un rapporto sessuale, il modo di sottrarsi lo può trovare.
- Il 29% degli adolescenti intervistati, inoltre, ritiene che le ragazze possano contribuire a provocare la violenza sessuale con il loro modo di vestire o di comportarsi.
- Il 30% crede che la gelosia sia segno d’amore.
Violenza: i progetti Save The Children
Save the Children ha dimostrato il proprio impegno anche in merito al fenomeno della violenza domestica e assistita che è, in larga misura, di natura sommersa. Così come strade di identificazione precoce di situazioni di rischio per consentire la protezione tempestiva delle donne e dei/le bambini/e. A tal fine, sono stati istituiti i punti d’ascolto ‘I Germogli’ che puntano a rafforzare presidi già attivi sul territorio nazionale nel settore dell’educazione e del contrasto alla povertà, istituendo sportelli di ascolto, formando le équipe sul fenomeno e dotandole di strumenti e procedure armonizzate per l’identificazione di donne e bambini/e a rischio o vittime di violenza.
Inoltre, attraverso il progetto ‘Ad ali spiegate’, promuove la presa in carico integrata delle donne fuoriuscite dalla violenza e dei loro figli e figlie. Presente in sette città (Roma, Milano, Ancona, Firenze, Prato, Caserta, Catania), il progetto è realizzato in sinergia con partner territoriali, che gestiscono centri antiviolenza e case rifugio. Attraverso i punti di ascolto ‘I Germogli’, l’organizzazione lavora per intercettare situazioni di vulnerabilità ad ampio spettro, con équipe formate e dotate di procedure armonizzate per l’identificazione e l’emersione della violenza domestica e assistita.
In relazione alla violenza assistita, un punto è stato dedicato al tema degli orfani di femminicidio, in relazione al quale, Save the Children è parte del ‘Progetto Respiro’, finanziato dall’Impresa sociale con i bambini. D’Errico ha sottoposto alla Commissione il tema della mappatura del fenomeno, ancora carente, e l’importanza di una presa in carico immediata e integrata di bambini e bambine.
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