Cosa fare in caso di emergenza, Forza Italia vuole corsi di pronto soccorso obbligatori nelle scuole
- 29/02/2024
- Giovani
Insegnare ai ragazzi cosa fare di fronte a un’emergenza sanitaria e diffondere la cultura del rispetto degli altri. A questo punta la proposta di legge depositata alla Camera da Stefano Benigni, capogruppo Forza Italia in Commissione Affari sociali, che vuole introdurre l’obbligo di insegnamento del primo soccorso presso le scuole secondarie di primo e di secondo grado anche per gli studenti; obbligo che in Italia al momento riguarda solo docenti e personale Ata.
Mentre quindi stenta l’educazione sentimentale tra i banchi, anche se gli esperti ricordano che i ragazzi sanno molto del sesso e ben poco di relazioni, se la pdl sarà approvata le scuole dovranno istituire corsi di pronto soccorso che renderanno i giovani più sicuri di poter affrontare alcune situazioni di emergenza, sia a scuola che altrove.
Da dove nasce questo provvedimento?
Ogni anno in Italia, in base ai dati Istat, migliaia di persone muoiono per infarto o per un trauma improvviso e altre migliaia riportano gravi invalidità. Non solo, ma almeno 6000 morti per trauma derivano da incidenti stradali e riguardano la fascia d’età tra i 10 e i 30 anni. Eppure, in caso di emergenza, un primo soccorso tempestivo e ben eseguito può fare la differenza tra la vita e la morte, o anche ‘solo’ rispetto alla gravità delle menomazioni, nel 30% dei casi.
Si tratta di numeri significativi, a fronte dei quali avere competenze in materia di pronto soccorso diventa molto importante. Ma in Italia siamo di fronte a un paradosso: prestare soccorso è un obbligo di legge, sancito dal Codice penale (art. 593), tuttavia c’è una diffusa ignoranza su cosa fare di fronte a una situazione più o meno critica.
Ecco perché Forza Italia intende cominciare dalle scuole, facendo tesoro di esperienze già svolte sul territorio.
“L’obiettivo è sensibilizzare il più possibile i nostri ragazzi sul tema del primo soccorso – spiega Benigni all’Adnkronos Salute – Formarli affinché in situazioni di emergenza sappiano come comportarsi, anche al di fuori del contesto scolastico. Penso a casa, se un genitore o un familiare ha un infarto, un ragazzo che ha fatto un corso di primo soccorso potrebbe salvargli la vita”.
Cosa studieranno i ragazzi?
Attraverso i corsi, i ragazzi impareranno:
• a riconoscere un un’emergenza sanitaria
• ad allertare il sistema di soccorso (112 o 118)
• i principali gesti salvavita
• come eseguire le manovre di disostruzione delle vie aeree
• come intervenire in caso di malori o incidenti (ad esempio l’uso del defibrillatore)
Diffondere il rispetto dell’altro
Se l’obiettivo più immediato è quello di far fronte a situazioni critiche, la pdl si propone anche un altro scopo fondamentale: quello di “rendere gli alunni dei cittadini attivi”, come ha sottolineato in conferenza stampa Maria Fernanda Gervasi, coordinatrice dei giovani di Forza Italia di Messina. Non si tratta solo di un’iniziativa salvavita, spiega, ma anche “una questione di civiltà, in una società sempre più frenetica e a volte superficiale”.
Si tratta insomma, le fa eco Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti col Parlamento, di “imprimere nelle nuove generazioni la cultura del rispetto dell’altro, in un’epoca di baby gang, violenza di genere diffusissima, con protagonisti di efferati crimini sempre più giovani”. “Occorre intervenire sulla cultura, sulla prevenzione, entrare nelle scuole. Questa iniziativa si incasella in questo percorso per cambiare la cultura per cambiare rotta rispetto alle oscenità a cui assistiamo”, continua.
Una proposta di legge, conclude Simone Leoni, coordinatore dei giovani azzurri, per “promuovere la cultura della difesa del diritto alla vita, in maniera concreta perché andremo a salvare migliaia di vite”.
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