Eduscopio 2023, la classifica dei licei italiani
- 23/11/2023
- Giovani
Con Eduscopio 2023 l’iscrizione alle scuole superiori per i giovani italiani non è più così complessa. Il report redatto dalla Fondazione Agnelli è tornato anche quest’anno per fornire alle famiglie italiane un’indicazione di quella che possa essere la scelta migliore da intraprendere dopo le scuole medie. In base agli esiti universitari e lavorativi, Eduscopio fornisce un quadro completo. Esami sostenuti, media dei voti, tasso di occupazione e coerenza tra percorso lavorativo intrapreso dopo gli studi, il portale propone alcuni tra i migliori istituti scolastici in Italia.
“Questo è il decimo anno in cui realizziamo Eduscopio – ha ricordato il direttore della fondazione Agnelli, Andrea Gavosto – e di anno in anno il portale si conferma uno strumento utile per gli studenti per fare una scelta più consapevole degli studi successivi. A dire il vero -ha proseguito Gavosto – una risorsa come Eduscopio dovrebbe arrivare dopo un triennio alle scuole medie molto concentrato sull’orientamento, con attività didattiche dedicate a far emergere gli interessi e le inclinazioni degli studenti. Sappiamo che non sempre è così e spesso il consiglio orientativo della scuola si limita a ratificare il profitto scolastico anziché aiutare gli studenti a scegliere l’indirizzo di studio più consono alle qualità di ciascuno. È per questo – ha concluso – che la fondazione Agnelli propone ora alle scuole secondarie di primo grado la piattaforma gratuita ‘Futuri’, creata in collaborazione con la fondazione DeAgostini, dove si trovano attività di orientamento per i tre anni aiutando così i docenti nella definizione del consiglio finale”.
La classifica delle scuole superiori
Ad aggiudicarsi il podio come migliore scuola italiana c’è il liceo scientifico delle scienze applicate, con informatica al posto di latino, Nervi-Ferrari di Morbegno in provincia di Sondrio. Per quanto riguarda le principali città, vediamo una panoramica leggermente variata rispetto allo scorso anno:
- Milano con il liceo classico statale Giulio Casiraghi di Cinisello Balsamo sul podio. Secondo posto per il Berchet, terzi e quarti il Sacro Cuore e l’Alexis Carre. Per gli scientifici, il Volta supera il Leonardo, mentre terzo Sacro Cuore (paritario) e Vittorio Veneto. Per le Scienze umane in cima alla classifica c’è l’Istituto Maria Ausiliatrice.
- Roma con il Visconti numero uno dei classici e il Righi al top fra gli scientifici. Per quanto riguarda il liceo delle scienze umane il podio ha: Giordano Bruno, Montale e Margherita di Savoia. Per gli istituti tecnici in testa il Livia Bottardi.
- Torino con l’istituto Edoardo Agnelli dei Salesiani sul podio degli scientifici. Il D’Azeglio si ritrova quarto tra i classici, dietro a Cavour, Gioberti e Alfieri. L’istituto Maria Ausiliatrice è primo come liceo della Scienze Umane, mentre come Tecnico Economico in cima alla classifica c’è il Vittorini.
- Bologna ha il podio invariato rispetto allo scorso anno con il Galvani primo per i classici, Copernico per gli scientifici, Crescenzi-Pacinotti-Sirani e Arrigo Serpieri (che sale di due posizioni) per il tecnologico.
- Firenze con il Michelangelo primo tra i classici e nella top ten dei licei più performanti. Machiavelli per lo scientifico e l’Alberti Dante come artistico.
- Napoli mostra il Convitto Vittorio Emanuele II, come il migliore classico, Carlo Urbani, miglior linguistico. Il Mercalli, miglior scientifico.
Più iscritti all’università ma meno esami
Meno esami, nonostante un aumento degli iscritti: così Eduscopio 2023 fotografa la situazione dei “maturi” dell’anno Covid. Un anno complicato per tutti gli studenti, il 2020, che – complice la didattica a distanza – ha registrato un aumento degli iscritti a dei percorsi successivi le scuole superiori. Lo studio ha registrato un incremento della media dei voti dei diplomati 2020 di circa 5 punti superiore a quella delle tre annualità precedenti. Si tratta, però, degli stessi diplomati che hanno superato meno esami o che, se pur iscritti all’università, di esami non ne hanno proprio fatti. Per dare un’idea, se tra chi si era diplomato nel 2017 e 2018 la percentuale di chi non aveva fatto esami è stata del 14%, nel 2019 era già cresciuta al 16% per poi balzare tra i diplomati 2020 a poco meno del 19%. A livello di area di studio universitaria, sono gli immatricolati in scienze matematiche, fisiche e naturali quelli che hanno sofferto di più.
«Una possibile spiegazione – ha affermato il direttore della Fondazione Agnelli Andrea Gavosto – è che l’emergenza sanitaria, insieme alle drammatiche prospettive del mercato del lavoro nel 2020, abbia indotto a iscriversi all’università studenti che in altre situazioni non lo avrebbero fatto: una volta superata la fase più critica, molti hanno rinunciato a dare esami. Questi dati offrono comunque ulteriori indizi e segnali d’allarme a proposito delle fragilità emotive di ragazzi e ragazze investiti in pieno dalla pandemia».
A parziale consolazione, è aumentata invece lievemente la media dei voti agli esami: era 25 per gli immatricolati del 2017, arriva al 25,3 per chi si è diplomato e immatricolato nel 2020.
La metodologia Eduscopio
Per dare maggiore solidità statistica ai risultati, Eduscopio considera solo licei e istituti tecnici che mandano un congruo numero di diplomati all’università (almeno 1 su 3). Per evitare che il risultato complessivo dipenda dalle performance di pochi studenti particolarmente brillanti o carenti, hanno introdotto un’altra condizione: “Consideriamo solo le scuole che per almeno un indirizzo di studio mandano all’università un numero non inferiore a 21 diplomati nell’arco del triennio considerato – si legge nel report, in riferimento al triennio analizzato 2018/2020 -. Dunque, sia una soglia relativa (almeno un terzo di diplomati per indirizzo di studio devono proseguire) sia una soglia assoluta (almeno 21 studenti per indirizzo di studio in 3 anni) per attenuare il rischio di misurazioni distorte”.
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