Allarme droga tra i giovani, cresce il consumo
- 26/06/2024
- Giovani
L’adolescenza è un periodo di scoperte, sfide e, purtroppo, per un numero crescente di giovani italiani, anche di rischio. Il consumo di droghe tra i ragazzi è in aumento, come conferma l’ultima Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024. Un quadro preoccupante che, in occasione della Giornata mondiale contro l’abuso di droga che ricorre il 26 giugno, richiede una riflessione profonda e un intervento deciso.
Un fenomeno in crescita
I dati sono chiari: quasi un milione di giovani tra i 15 e i 19 anni, pari al 39% della popolazione studentesca, ha fatto uso di una sostanza psicoattiva illegale almeno una volta nella vita, con oltre 680.000 (28%) che hanno consumato droghe nell’ultimo anno. Il consumo di droghe è più prevalente tra i ragazzi (30%) rispetto alle ragazze (25%). Questa tendenza evidenzia un ritorno ai valori osservati nel 2019, dopo un calo durante il periodo pandemico.
Ad eccezione della cannabis, che ha visto una flessione nella prevalenza dei consumi rispetto al 2022, l’uso di altre droghe è in aumento. Tra i dati più preoccupanti, emerge l’incremento dell’uso di cocaina, stimolanti, allucinogeni e nuove sostanze psicoattive tra i giovani. La Relazione annuale al Parlamento rivela che il 40% della spesa per sostanze stupefacenti è attribuibile al consumo dei derivati della cannabis, mentre il 32% è legato all’uso di cocaina. Gli studenti tra i 15 e i 19 anni riportano un aumento del consumo di cocaina (dal 1,8% al 2,2%), stimolanti (dal 2,1% al 2,9%), allucinogeni (dal 1,6% al 2%) e nuove sostanze psicoattive (dal 5,8% al 6,4%).
E non è solo una questione di numeri: dietro ogni statistica c’è una storia, una vita che potrebbe essere radicalmente cambiata.
L’età del primo contatto
Un altro dato allarmante evidenziato dalla comunità di San Patrignano è l’età del primo contatto con gli stupefacenti, che si è abbassata significativamente. Oggi, il 40% dei nuovi arrivati in comunità ha iniziato a usare droghe prima dei 14 anni. Questo dato riflette una normalizzazione dell’uso di sostanze tra i giovani, influenzati da modelli di comportamento sempre più permissivi e da una società che spesso chiude un occhio.
La voce degli esperti
Gli esperti offrono prospettive cruciali e diversificate sul fenomeno dell’abuso di droghe tra i giovani, convergendo su un punto cruciale: la necessità di una strategia di prevenzione che sia educativa, informativa e che coinvolga tutti gli aspetti della vita dei giovani.
Boschini (San Patrignano): “La prevenzione deve iniziare dalle prime sostanze”
“La prevenzione va fatta su quelle che sono le prime sostanze con cui si entra in contatto; se la prevenzione partisse dal primo gradino, la cannabis, poi l’avrei anche sui gradini successivi, sulle sostanze successive”, afferma Antonio Boschini, responsabile terapeutico della comunità di San Patrignano, commentando la Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024. Boschini sottolinea l’importanza di iniziare la prevenzione già negli ultimi anni delle scuole medie e nei primi anni delle superiori, affrontando il problema con intelligenza e senza allarmismi, per evitare una prevenzione ambigua che si limiti a dire che “la droga fa male”.
Secondo Boschini, è fondamentale far comprendere ai giovani il valore dell’uso del cervello senza inquinarlo con le droghe: “Non avete idea di quanto sia bello usare il cervello senza inquinarlo. Questo dovrebbe essere il messaggio da far comprendere ai giovani. Come si combatte l’inquinamento dell’aria, allo stesso modo dobbiamo combattere l’inquinamento del cervello dalle droghe, ed è quello che cerchiamo di fare noi a San Patrignano”.
Boschini evidenzia che i dati della relazione annuale mostrano il consumo cumulativo delle sostanze, non solo di chi ne è dipendente ma anche di chi si trova nella fase precedente alla dipendenza. Particolare attenzione è data alla cannabis, la prima sostanza utilizzata e considerata la porta d’ingresso nel mondo delle droghe. Con l’aumento della concentrazione dei principi attivi, la cannabis moderna presenta maggiori rischi di dipendenza e danni cerebrali. “In tantissimi che entrano a San Patrignano ci dicono che hanno iniziato con la cannabis. Nella nostra casistica, la dipendenza da cannabis è relativa all’8% delle persone che entrano in comunità: affermano che la sostanza da cui avevano maggiore dipendenza era appunto la cannabis, e non è poco”.
La relazione evidenzia anche la dipendenza da crack e cocaina, che rispecchia la realtà osservata a San Patrignano: “Il 90% delle persone che entrano a San Patrignano hanno problemi o con il crack o con la cocaina o, addirittura, con entrambe, un dato in crescita da qualche anno a questa parte”. Per quanto riguarda le nuove droghe psicoattive, Boschini spiega che, sebbene siano molto dannose, raramente causano dipendenza diretta. Tuttavia, il 50% delle persone che arrivano a San Patrignano confessano di aver fatto uso di queste sostanze come “ponte” tra la cannabis e le droghe che causano dipendenza come cocaina, eroina e crack.
DJ Aniceto: “Per la Generazione Z l’unico valore assoluto è il denaro”
DJ Aniceto, noto per il suo impegno contro l’abuso di droghe tra i giovani, commenta con preoccupazione la situazione attuale: “Da anni denuncio uno stato di malessere sociale e le cattive abitudini degli adolescenti e dei giovani, sempre più spesso ‘affogati’ nell’abuso di alcol, droghe e azioni violente. L’unico valore assoluto per i giovani oggi è il denaro facile, a tutti i costi”. Le sue parole, pronunciate in occasione della tragica vicenda del giovane ucciso con 25 coltellate a Pescara per un debito di droga di 200 euro, riflettono un quadro allarmante.
Testimonial della campagna ‘SeGuidiNonBere’, promossa dall’Associazione Familiari e Vittime della Strada (Afvs) ed ex membro della consulta nazionale per le politiche antidroga a Palazzo Chigi, Aniceto sottolinea come molti giovani vendano il proprio corpo sui social o si dedichino allo spaccio di droghe leggere, culturalmente più accettate, come mezzo rapido per guadagnare. “Molti di loro si drogano e, siccome tutte le droghe danneggiano in modo irreparabile la mente dei giovanissimi, si può arrivare a tragedie simili”, afferma.
Suor Monia Alfieri vs trapper e influencer
“Dati interessanti e preoccupanti quelli forniti dalla Relazione al parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia, perché forniscono dati certi sull’utilizzo di sostanze stupefacenti da parte dei giovani e, conseguentemente, preoccupanti per quanto ne emerge,” esordisce Suor Anna Monia Alfieri, Cavaliere al Merito della Repubblica ed esperta di politiche scolastiche, commentando il recente rapporto annuale.
“Chiaramente, gli interessi delle realtà criminali sul mercato della droga sono rilevanti e di ampia portata. Inoltre, l’impiego di tali sostanze non può essere sradicato se non vengono eliminate le cause che portano i giovani all’utilizzo di esse: noia, superficialità, desiderio di emulazione, solitudine,” sottolinea con enfasi. “Ritengo altresì che una grande responsabilità venga esercitata da tutti quei cantanti, rapper, influencer che fanno bella mostra di sé in preda agli effetti della cannabis o della cocaina, ingenerando nei giovani il desiderio dell’imitazione, agevolato dalla perdita della percezione della pericolosità di tale comportamento.”
Suor Anna Monia Alfieri continua con fermezza il suo discorso: “Ritorno a ripeterlo: occorre educare i giovani, occuparsi di loro, perdere tempo con loro, altrimenti saranno loro a perdere il loro tempo con l’abuso di alcool e droghe, colmando i loro vuoti esistenziali”.
La dimensione europea del problema
Il problema delle droghe non è confinato all’Italia. A livello europeo, l’Osservatorio europeo sulle droghe e le tossicodipendenze ha monitorato oltre 950 nuove sostanze psicoattive nel 2023, molte delle quali estremamente potenti e pericolose, con 26 di queste segnalate per la prima volta. Questo mercato diversificato offre prodotti di alta potenza e purezza, spesso in forme, miscele e combinazioni che comportano rischi insidiosi per la salute, poiché la composizione precisa di ciò che viene assunto rimane spesso sconosciuta, aumentando il pericolo di intossicazioni potenzialmente letali.
Gli esperti del Centro doping e dipendenze dell’Istituto superiore di sanità mettono in guardia contro i potenti oppiacei sintetici, la cui composizione non è nota ai consumatori e che talvolta vengono miscelati con medicinali e altre droghe. La relazione segnala anche fenomeni preoccupanti come l’ecstasy adulterata con catinoni sintetici e prodotti a base di cannabis adulterati con cannabinoidi sintetici, rappresentando una minaccia crescente.
A livello europeo, la cannabis rimane la sostanza più comunemente utilizzata. Tuttavia, emergono nuove preoccupazioni riguardo una gamma in crescita di prodotti a base di cannabis, inclusi quelli edibili e da svapo, spesso adulterati con cannabinoidi sintetici più potenti.
La relazione evidenzia anche dati cruciali sui decessi per intossicazione acuta da sostanze stupefacenti. Nel 2023, sono stati segnalati 227 casi, inferiore ai 298 dell’anno precedente, ma comunque indicativo di una realtà drammatica. Dal 1973, sono stati registrati complessivamente 26.976 decessi correlati alla droga, con un netto cambiamento nella distribuzione demografica: se negli anni Novanta la maggioranza dei decessi riguardava giovani, oggi il 58% coinvolge persone di 25-49 anni e il 36% persone di 50 anni o più. L’età media dei deceduti è aumentata progressivamente, passando da 38 a 43 anni, con significative variazioni regionali nel tasso di mortalità.
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