Cure gratis per procreazione medicalmente assistita e endometriosi, A partire da quando?
- 19/11/2024
- Fertilità
La sanità italiana compie un passo cruciale verso l’accesso universale alle cure. Grazie a un nuovo decreto approvato nella Conferenza Stato-Regioni negli scorsi giorni, il Sistema Sanitario Nazionale (Ssn) garantirà gratuitamente cure essenziali per la procreazione medicalmente assistita (Pma) e per l’endometriosi, riconosciuta come malattia invalidante.
Il provvedimento, che entrerà in vigore il 30 dicembre 2024, ridefinisce le tariffe per oltre 1.100 prestazioni sanitarie e introduce aggiornamenti fondamentali nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Con un investimento di 550 milioni di euro, il decreto punta a ridurre le disuguaglianze regionali e a offrire trattamenti innovativi e uniformi su tutto il territorio nazionale.
Procreazione medicalmente assistita e endometriosi
La Pma è una delle novità più attese. Le procedure, ora incluse nei Lea, saranno erogate gratuitamente, garantendo alle coppie che affrontano problemi di fertilità l’accesso a tecniche avanzate. Questo cambiamento mira a sostenere chi non potrebbe affrontare i costi elevati di queste terapie in ambito privato.
L’endometriosi, che colpisce una donna su dieci in età fertile, è stata ufficialmente riconosciuta come malattia invalidante dal Ssn già da diversi anni. Le cure e i trattamenti diagnostici per questa patologia saranno gratuiti a partire dal 30 dicembre, migliorando significativamente la qualità della vita delle pazienti.
L’endometriosi, spesso sottovalutata o diagnosticata tardivamente, è associata a sintomi debilitanti come dolore cronico e infertilità, e ora potrà essere affrontata con strumenti diagnostici avanzati.
Un Sistema sanitario nazionale più equo e innovativo
Oltre alla Pma e all’endometriosi, il decreto prevede altre importanti innovazioni:
• Diagnosi e monitoraggio della celiachia. Saranno coperte le prestazioni necessarie per la diagnosi e il monitoraggio della celiachia.
• Screening neonatali. Estesi a patologie come l’atrofia muscolare spinale (Sma).
• Diagnostica avanzata: inclusa l’enteroscopia con microcamera ingeribile e altre tecnologie di diagnostica per immagini.
• Radioterapia avanzata: accesso a terapie come la radioterapia stereotassica, adroterapia e radioterapia con braccio robotico.
• Ausili tecnologici per disabilità gravi: dispositivi come comunicatori oculari, tastiere adattate, apparecchi acustici digitali e arti artificiali di ultima generazione.
Il Ministro della Salute ha dichiarato: “Questo decreto rappresenta un punto di svolta. Garantire l’accesso a cure all’avanguardia non è solo una questione di salute, ma di giustizia sociale.”
Con questo aggiornamento, il Servizio Sanitario Nazionale rafforza il suo impegno nel garantire il diritto alla salute per tutti, eliminando le barriere economiche e geografiche che ancora ostacolano l’accesso a cure di qualità.
I limiti e i rischi del decreto
La notizia ha generato alcune perplessità. È emerso che ci siano preoccupazioni in merito ai potenziali effetti delle nuove misure sanitarie sulle liste d’attesa. Diversi esperti hanno evidenziato che l’estensione della copertura gratuita per la procreazione medicalmente assistita e per le cure dell’endometriosi, pur rappresentando un grande passo avanti per garantire l’accesso equo, potrebbe aggravare le già esistenti difficoltà di gestione delle liste d’attesa nel Servizio Sanitario Nazionale (Ssn).
Alcuni analisti sottolineano che le nuove prestazioni incluse nei Livelli Essenziali di Assistenza richiederanno risorse aggiuntive e una riorganizzazione del sistema, specialmente in contesti già caratterizzati da carenze strutturali e diseguaglianze regionali. Questi aspetti sono già oggetto di discussione a livello istituzionale, con misure come il rafforzamento del controllo sulle liste d’attesa attraverso piattaforme dedicate, l’integrazione dei Centri Unici di Prenotazione (Cup), e l’adozione di strumenti tecnologici come l’intelligenza artificiale per ottimizzare le agende di prenotazione e monitorare l’appropriatezza delle richieste di prestazioni.
Tuttavia, l’efficacia di tali misure dipenderà dalla loro implementazione pratica, dal superamento delle diseguaglianze tra le Regioni e dalla capacità di evitare un sovraccarico di richieste che potrebbe rallentare l’accesso ai servizi. L’adozione dei decreti attuativi in programma, insieme a piani di finanziamento adeguati, sarà cruciale per mitigare questi rischi.
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