Congelamento ovuli, quasi +50% in un anno. Genera offre visite gratuite in occasione dell’8 marzo
- 03/03/2025
- Fertilità Popolazione
Sempre più donne in Italia scelgono di congelare gli ovociti per preservare la propria fertilità nel tempo. In un solo anno il numero di donne che ricorrono a questa pratica è aumentato di quasi il 50%, a dimostrazione del ruolo ricoperto dalla crioconservazione in un contesto demografico sempre più incerto. Le difficoltà relazionali e gli impegni lavorativi portano sempre più italiani a rimandare la genitorialità, con gli annessi rischi di fertilità. In Italia l’età media al parto è arrivata a 32,4 anni, oltre due anni in più rispetto al 1995.
Il parere di Vaiarelli sul congelamento degli ovociti
“Le donne italiane sono sempre più inclini alla crioconservazione degli ovociti grazie alle maggiori informazioni che sono giunte in questi anni sulla tematica. Molte di loro sono alla ricerca di informazioni per difendere il proprio potenziale riproduttivo e di soluzioni per poter pianificare la gravidanza. Nel corso di questo anno abbiamo visto aumentare le richieste di accedere a questa procedura che consente di mettere da parte un ‘tesoretto’ di ovociti che potranno poi essere utilizzate se, eventualmente, negli anni si avranno problemi nel concepimento naturale”, spiega Alberto Vaiarelli, ginecologo e responsabile medico-scientifico del centro Genera di Roma.
Per preservare la fertilità e avere maggiori probabilità di gravidanza è importante vitrificare gli ovociti prima dei 35 anni di età. Lo sa bene la top model Bianca Balti, che l’anno scorso ha promesso di regalare l’egg freezing a sua figlia Matilde, quando compirà 21 anni. Nel 2022, la modella, che oggi combatte contro un cancro alle ovaie, aveva fatto sapere di aver fatto ricorso al social freezing per una delle sue due gravidanze, sottolineando che ogni donna deve essere del tutto libera di scegliere quando diventare madre.
Vaiarelli aggiunge: “Siamo comunque molto lontani da una diffusione su larga scala (parliamo di alcune centinaia di procedure l’anno, purtroppo ancora pari a meno del 10% di tutti i cicli di Pma che effettuiamo nei nostri centri), soprattutto perché i farmaci sono a carico del paziente e ancora oggi la maggioranza dei centri pubblici assicura il congelamento ovocitario solo per i casi oncologici. Ma abbiamo anche notato un aumento di donne che vengono indirizzate a questo percorso dai loro medici di famiglia o ginecologi di fiducia”.
Il congelamento degli ovociti può avvenire sia per motivi medici, ovvero a causa di una malattia che può mettere a rischio la propria capacità riproduttiva, o per ragioni personali (il cosiddetto ‘social freezing’), dalla ricerca di un partner stabile, alla necessità di dedicare di trovare una stabilità lavorativa ed economica, rendendo necessario procrastinare la ricerca di una gravidanza.
Le risposte arrivano dagli ultimi dati raccolti dal gruppo Genera, il più grande in Italia, la cui rete comprende 7 centri specializzati in medicina e biologia della riproduzione su tutto il territorio nazionale
Quando è consigliato il congelamento degli ovociti
Nonostante la diffusione di questa pratica, c’è ancora molta confusione su questa tecnica. Quando è consigliato ricorrere al congelamento degli ovociti? “La capacità riproduttiva di una donna può essere compromessa da terapie tossiche per il sistema riproduttivo (dette gonadotossiche) per patologie oncologiche, come il tumore della mammella, dell’ovaio e dell’utero, per patologie sistemiche o per malattie ginecologiche come l’endometriosi severa che, pur essendo una malattia benigna, può compromettere gravemente il patrimonio ovarico diminuendo così la riserva ovarica”, spiega Vaiarelli. Il ginecologo ricorda, inoltre, che “l’1% delle donne può essere esposto ad un rischio genetico di menopausa precoce che può insorgere prima dei 40 anni. Ma tra le indicazioni alla crioconservazione ovocitaria per la preservazione della fertilità femminile, rientrano anche quelle più personali (‘social freezing’) che interessano donne che per vari motivi decidono di posticipare la ricerca di una gravidanza”.
Sulle motivazioni principali che spingono le donne a scegliere il congelamento degli ovociti, il ginecologo Vaiarelli spiega: “Nei nostri centri arrivano per la maggior parte donne che optano per questo trattamento proprio per motivi personali. Ricordiamo che l’efficacia della crioconservazione ovocitaria dipende soprattutto dall’età e dalla riserva ovarica (numero di ovociti a disposizione), motivo per il quale consigliamo di procedere entro i 35 anni di età, lasciando poi alla valutazione del medico specialista in medicina della riproduzione l’opportunità di procedere oltre questa soglia”.
Le tre fasi del congelamento degli ovociti
Il gruppo Genera illustra le 3 fasi della procedura di congelamento ovocitari:
- Stimolazione ormonale controllata: stimolazione ormonale attraverso punture sottocutanee che in seguito vengono associate ad un monitoraggio ecografico per valutare la crescita follicolare a partire dal 2°-3° giorno del ciclo (per un totale di 3-4 ecografie nell’arco di 12 gg);
- Prelievo ovocitario: il prelievo degli ovociti viene effettuato in regime di day hospital, in sala operatoria, con una sedazione leggera o anestesia locale per via transvaginale. Durante la procedura vengono aspirati i follicoli con un diametro superiore a 14 millimetri. Dopo un’osservazione di 2-3 ore, è possibile tornare a casa;
- Crioconservazione: dopo il prelievo ovocitario, gli ovociti maturi vengono crioconservati mediante “vitricazione”, una tecnica validata che consente di conservare gli ovociti in azoto liquido a bassissime temperature (-196°C) senza procurare alcun danno.
8 marzo, visite gratuite
Per promuovere una sana cultura riproduttiva, Genera ha indetto il Ferty Check per il prossimo 8 marzo. In occasione della Festa della Donna, il gruppo aprirà le porte dei suoi centri a Roma, Napoli, Umbertide, Marostica e Torino, sia per una prima visita gratuita sia di coppia, sia per donne non in coppia che vogliano saperne di più sulla preservazione della fertilità. L’appuntamento si ripete ormai dal 2021 e finora ha consentito di erogare mille visite gratuite per accrescere la sensibilità e la conoscenza della donne sulla propria fertilità, su come difenderla e su come affrontare i problemi di infertilità, triste e pericoloso risvolto della crisi demografica italiana.