Monza, consigliera Pd costretta a dimettersi perché neomamma: “Non consentito lavorare da remoto”
- 16/01/2024
- Famiglia
Se Giorgia Meloni ha detto chiaramente che qualora fosse chiamata a scegliere non avrebbe dubbi a privilegiare la figlia rispetto alla Presidenza del Consiglio, una consigliera del Pd di Monza ha fatto un passo in più. Francesca Dell’Aquila, infatti, è stata costretta a dimettersi perché neomamma e, di conseguenza, impossibilitata a svolgere il suo ruolo pubblico in presenza.
La vicenda si è svolta nella città lombarda. La ormai ex consigliera comunale ha avuto una bambina a settembre. Da quel momento le è stato impossibile partecipare alle sedute di consiglio comunale da remoto. Colpa del regolamento e della tecnologia obsoleta. E anche del Pd che non ha fatto nulla per risolvere il problema in tempi stretti.
“Ho partorito a settembre 2023 – ha dichiarato la consigliera in un’intervista a Repubblica -, ora la bambina va per i quattro mesi. È chiaro che un neonato non può essere esposto a luoghi affollati, la sera, con le luci e i rumori dell’aula del Consiglio comunale. Mi ero guardata in giro per vedere se ci fosse qualche pratica buona in altri comuni che avevano adottato la possibilità di seguire le sedute da remoto. Come a Torino e a Vercelli”. Risposta positiva, ma non sufficientemente tempestiva e priva di organizzazione: “La risposta del gruppo del Pd è stata affermativa sull’argomento, ma sulla tempistica mi hanno detto che sarebbe stata inserita come une delle richieste di modifica del regolamento del Consiglio comunale. E quindi ci sarebbe voluto del tempo. Insomma, ho pensato che il tentativo andasse fatto, senza l’ambizione di riuscirci. Il tema è talmente importante che non può essere affrontato insieme agli altri, tra un anno o due”. Conseguenti, quindi, le dimissioni.
E se la toppa è anche peggio del buco, le giustificazioni del capogruppo del Pd a Monza Angelo Imperatori non hanno soddisfatto le aspettative. Come si legge sul Secolo d’Italia, Imperatori ha affermato: “È stata una decisione del gruppo. Gruppo che per un anno ha sopperito alle assenze della consigliera che ha avuto una gravidanza complessa, senza alcun problema”.
“Nessuno – ha dichiarato la vicepresidente del Pd Loredana Capone – deve essere costretto a scegliere tra il suo ruolo di genitore e lo svolgimento del suo lavoro pubblico o privato”. E invece è accaduto. In un Comune guidato dal Pd. Partito italiano all’opposizione che dei diritti delle donne e dei servizi sociali si è fatto promotore, ma, a quanto pare, con qualche vertiginoso picco negativo.
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