Toscana, record negativo di nascite e matrimoni
- 16/01/2024
- Popolazione
La Toscana continua ad essere una delle regioni più colpite dall’inverno demografico. Come dimostrano i dati relativi al 2022, recentemente si è raggiunto il numero complessivo di nuovi nati più basso della storia.
“Analizzando l’andamento demografico a partire dalla Seconda Guerra Mondiale – ha spiegato Alessandro Valentini, responsabile dell’ufficio territoriale Istat area centro, come riporta La Nazione – vediamo un picco di natalità nel 1964, poi una contrazione fino agli anni 2000, una piccola ripresa fino al 2008 e quindi un nuovo calo. Col 2022 abbiamo quindi raggiunto il punto più basso in assoluto, con un terzo di nuovi nati in meno rispetto al 2008”.
Il 2008 per la Toscana ha segnato l’inizio della denatalità con numero man mano inferiori: 32 mila in quell’anno a confronto con i 22 mila nel 2021. E per i matrimoni la storia non è differente. Il calo del quoziente di nuzialità è sceso da 4,6 punti del 2002 a 3,4 nel 2022.
Le cause del declino demografico
“Questo quadro è determinato da una dinamica complessa e molto articolata – ha proseguito Alessandro Valentini – causata da cambiamenti strutturali, concatenati gli uni agli altri: la popolazione femminile fra i 15 e i 49 anni, ovvero in età feconda, ha registrato una diminuzione importante legata all’invecchiamento della popolazione e alla ridotta natalità. Nel 1995 la Toscana poteva contare su 837mila donne in età feconda, mentre nel 2022 sono scese a 694mila. Questo, unito alla minor propensione delle coppie a fare figli, ha accelerato la frenata. Il numero medio assoluto di figli per donna ha avuto il calo maggiore nel 1995 con 0,99; mentre oggi è risalito a 1,16, ma essendo calato il numero di donne in età fertile non basta a compensare, anzi il risultato è più negativo”.
La diffusione del Covid ha portato molte coppie a rinviare matrimoni e maternità. L’immigrazione non ha contribuito ad invertire la rotta. “C’è ancora una differenza – spiegano da Istat – con un 1,16 figli per donna per le madri italiane e 1,65 per le straniere; dato che era però di ben 2,8 a inizio 2000”.
Le previsioni demografiche propongono una progressiva riduzione delle nascite e, in generale, della popolazione complessiva, sia regionale, sia nazionale. È previsto per il 2050 che la popolazione regionale si attesti intorno ai 3,5 milioni, poco meno dei 3,8 milioni circa attuali. Secondo le stime, inoltre, la popolazione residente in Italia è in decrescita. Dai 59 milioni del 1° gennaio 2022, nel 2030 si passerà a 54,4 milioni tra il 2030 e il 2050, che scenderanno a 45,8 milioni nel 2080, con una perdita complessiva di 13,2 milioni di residenti rispetto a oggi.
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