La Puglia approva la legge contro l’omolesbobitransfobia e l’abilismo: è la prima regione in Italia
- 10/07/2024
- Popolazione
La Regione Puglia ha approvato la legge contro l’omolesbobitransfobia e l’abilismo. È la prima regione italiana a disporre in tal senso, dopo la bocciatura del Ddl Zan sul piano nazionale.
Il via libera del consiglio regionale è il traguardo di un percorso durato nove anni, con continue spaccature nell’organo legislativo. Un esito non scontato soprattutto alla luce dei 321 emendamenti con cui l’opposizione di centrodestra ha tentato di ostacolare l’approvazione della legge.
Per evitare la discussione di tutti gli emendamenti, che avrebbe di nuovo paralizzato l’iter legislativo e allontanato l’approvazione, il consiglio ha deliberato su un subemendamento sostitutivo dell’intera legge, approvato a maggioranza.
Cosa prevede la legge
Il testo ha come primi firmatari i dem Donato Metallo e Francesco Paolicelli ed è stato sottoscritto da altri consiglieri del Pd, M5S, Con, Per la Puglia e Misto.
La ratio della legge riprende quella del Ddl Zan affermando il principio delle pari opportunità e della parità di trattamento in riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alle variazioni delle caratteristiche di sesso delle persone.
Al primo punto, il testo evidenzia l’importanza di prevenire e contrastare le discriminazioni e le violenze in relazione a questi temi, affermando l’impegno della Regione a far crescere la cultura della non discriminazione. In concreto, la legge promuove:
- specifiche politiche del lavoro, di formazione e riqualificazione professionale, di inserimento lavorativo, oltre ad attività che favoriscano la parità di accesso al lavoro;
- attività di formazione e aggiornamento per gli insegnanti e per tutto il personale scolastico, e anche per i genitori in materia di pari opportunità, valorizzazione delle differenze, contrasto degli stereotipi e prevenzione del bullismo e del cyber-bullismo motivato dall’orientamento sessuale, dall’identità di genere o da variazioni nelle caratteristiche di sesso;
- interventi a favore degli studenti e delle studentesse in ambito universitario (uno dei punti più criticati dall’opposizione);
- eventi sociali e culturali da realizzare sul territorio per sensibilizzare al rispetto delle persone con il coinvolgimento delle associazioni e delle organizzazioni del terzo settore.
A queste misure di ampio respiro, la legge della Regione Puglia contro l’omolesbobitransfobia e l’abilismo affianca interventi a breve termine:
- la Regione promuoverà il soccorso, la protezione, il sostegno e l’accoglienza alle vittime di discriminazione e violenza. A tal fine, il testo prevede interventi di tipo socio-assistenziale e socio-sanitario di informazione, consulenza e sostegno in favore delle persone omosessuali, transgender, transessuali e intersessuate (e anche delle loro famiglie). Anche in questo caso ci saranno percorsi di formazione per gli operatori del settore;
- viene istituito il Tavolo tecnico sulle pari opportunità, la parità di trattamento, la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni e delle violenze determinate da queste specifiche discriminazioni. Il Tavolo opererà nell’ambito dell’Osservatorio regionale delle politiche sociali;
- al Corecom viene assegnato un duplice compito. Il Comitato regionale per le comunicazioni non solo dovrà vigilerà sui contenuti della programmazione televisiva e radiofonica regionale e locale segnalando messaggi discriminatori, ma garantirà anche adeguati spazi di informazione ed espressione sulle tematiche oggetto della legge.
La comunicazione e la cultura al centro della legge
Il testo della legge approvato dal consiglio regionale pugliese assegna un ruolo preminente alla comunicazione. La prima legge di una regione italiane contro l’omolesbobitransfobia e l’abilismo si fa portatrice di un messaggio netto: per sconfiggere la discriminazione in maniera duratura bisogna intervenire sul background culturale che viene plasmato dalle istituzioni, dalle piazze e dalle famiglie.
Non a caso, la Regione Puglia si aprirà anche a forme di collaborazione con soggetti che operano nel campo dell’informazione e della comunicazione per adottare modelli comunicativi non discriminatori.
L’obiettivo della prima legge di una regione italiana su queste tematiche è diffondere la cultura della non discriminazione “perché – si legge nella nota diffusa dal consiglio regionale – tutti abbiano la possibilità di essere sé stessi esprimendo liberamente il proprio orientamento sessuale, la propria identità di genere o condizione intersex”.
Gli oneri finanziari quantificati nella legge ammontano a 240mila euro per il 2023, e la stessa somma è assegnata per il 2024 e il 2025.
Le politiche del lavoro
In particolare, sulle politiche del lavoro viene richiamata l’attuazione dell’articolo 3, comma 1, del decreto legislativo 216/2003, che attua la direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro.
Qui si stabilisce che il principio di parità di trattamento senza distinzione di orientamento sessuale “si applica a tutte le persone sia nel settore pubblico che privato”, con specifico riferimento alle seguenti aree: accesso all’occupazione e al lavoro, compresi i criteri di selezione e le condizioni di assunzione; occupazione e condizioni di lavoro, compresi gli avanzamenti di carriera, la retribuzione e le condizioni del licenziamento; accesso a tutti i tipi e livelli di orientamento e formazione professionale, perfezionamento e riqualificazione professionale, inclusi i tirocini professionali; affiliazione e attività nell’ambito di organizzazioni di lavoratori, di datori di lavoro o di altre organizzazioni professionali.
Sotto questo profilo, la Regione si impegna a realizzare attività di sensibilizzazione delle imprese che operano sul territorio affinché si dotino delle certificazioni di conformità agli standard di responsabilità sociale.
Le dichiarazioni della politica
Il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano (Pd) commenta così l’approvazione della legge: “Quanta strada abbiamo fatto in questi anni insieme alle associazioni e a migliaia di cittadine e cittadini per rendere la Puglia una regione più consapevole e inclusiva. È un bel passo in avanti”.
Parole che riecheggiano quelle dei due primi firmatari: “È stato un percorso faticoso, ma è stato pieno di luce”, commenta Metallo. “Per noi, oggi, è una giornata di festa. La festa dei diritti, la festa di chi crede in un mondo più giusto, la festa della libertà e dell’amore, senza differenze e senza barriere”, dice Paolicelli.
Non mancano le critiche al centrodestra, schieramento di opposizione in Puglia e al governo in Italia. “In Consiglio regionale abbiamo fatto quello che il governo nazionale non ha voluto fare bocciando la legge in Parlamento”. A queste parole della presidente del Consiglio regionale Loredana Capone fanno eco quelle di Domenico De Santis, segretario pugliese del Pd: “Questo è un giorno storico. Al governo della destra, che soffia sulle fiamme dell’astio sociale e che aggrava le diseguaglianze, rispondiamo così: con una bella notizia per tutte e tutti coloro che pensano che non si possa essere felici se non lo sono anche gli altri e che non c’è nulla di più odioso di qualsiasi forma di discriminazione”.
La tensione tra le due forze contrapposte emerge chiaramente dalla nota dell’agenzia con cui la Regione Puglia ha annunciato l’ok alla legge contro l’omolesbobitransfobia e l’abilismo: “L’approvazione del subemendamento ha permesso di evitare la discussione di ben 321 emendamenti presentati dall’opposizione allo scopo di fare ostruzionismo e disarticolare completamente la legge”.
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