La Regione Sardegna contro lo spopolamento
- 20/07/2023
- Popolazione
Ammontano complessivamente a oltre 360 milioni di euro le risorse stanziate dalla Regione Sardegna contro lo spopolamento e l’isolamento dei territori. La misura è stata innalzata facendo passare le risorse da 60 a 120 milioni nel triennio, a cui si sono aggiunti altri 40 milioni di euro per l’annualità 2025.
Le linee d’azione
Tre i provvedimenti, avviati e in vigore, nei Comuni sotto i 3 mila abitanti, che puntano a sostenere la ripresa economica dei territori:
- bonus nascita
- agevolazioni per le attività produttive
- mutui prima casa
Bonus nascita
La misura dal 2022 ha previsto le risorse necessarie a sostenere, con un assegno mensile fino a 600 euro, le persone che risiedono o trasferiscono la loro residenza nei comuni sotto i 3000 abitanti. Si parla di circa 105 milioni di euro fino al 2025, cifra destinata ancora a crescere fino al 2026 dato che il bonus bebè comprende le annualità 2022-23-24-25-26. Il contributo è erogato per ogni figlio nato – adottato o in affido preadottivo – nel 2022 fino al compimento del quinto anno di età a prescindere dall’Isee del nucleo familiare. Per ogni figlio successivo al primo il contributo mensile è di 400 euro.
Agevolazioni per le attività produttive
Con il bando per le attività produttive, l’ultimo provvedimento dei tre avviati, pubblicato dal sistema delle Camere di Commercio regionali che gestiranno le procedure di concessione dei contributi, si chiude il cerchio delle misure messe a disposizione dalla Regione Sardegna per combattere lo spopolamento e l’isolamento dei territori. La norma prevede la possibilità di poter fruire di un contributo da 15 mila euro a 20 mila euro per l’apertura di nuove attività nei centri a rischio spopolamento. In sostanza, ogni nuova attività aperta e ogni trasferimento di attività nel territorio dei Comuni con una popolazione inferiore ai 3.000 abitanti riceverà un contributo a fondo perduto pari a 15mila euro, che diventano 20mila qualora si incrementi l’occupazione. Per l’apertura o trasferimento dell’attività sono complessivamente previsti circa 200 milioni di euro, compreso il credito d’imposta.
Alla misura, a partire dal 2023 si aggancia quella di accompagnamento delle imprese (comprese le nuove) che prevede, appunto dall’anno in corso, un contributo nella forma del credito d’imposta fino al 40% delle imposte versate, con il fine di sgravare le attività economiche dagli elevati costi dell’imposizione fiscale.
In più, sempre in riferimento alle attività economiche, c’è appunto il credito d’imposta a partire dal 2023 (quindi su redditi 2022), e anche per questa misura la Giunta Solinas ha previsto altri 40 milioni l’anno, monte-risorse valido sia per le imprese esistenti e sia per le nuove in ottica non solo di sostegno ma anche di accompagnamento alle attività già in essere. Le risorse complessive messe a disposizione per la linea d’azione riferita alle attività è quindi di 280 milioni di euro.
Mutuo prima casa
Il contributo è concesso a chi ha la residenza anagrafica in un piccolo comune della Sardegna o a chi si trasferisce entro 18 mesi dall’acquisto dell’abitazione o dalla data di ultimazione dei lavori, a condizione che il Comune di provenienza non sia anch’esso un piccolo Comune della Sardegna. Il contributo può essere concesso anche a coloro che trasferiscono lì la residenza e che non risiedono, al momento della presentazione della domanda, in un Comune sardo.
Entrando ancora di più nello specifico della misura, il contributo è concesso nella misura massima del 50 per cento della spesa e comunque per l’importo massimo di 15.000 euro a soggetto (in un nucleo famigliare potrà esserci un solo soggetto beneficiario) e potrà essere riconosciuto anche a favore dei richiedenti che prevedono congiuntamente l’acquisto e la ristrutturazione (resta fermo il limite di 15.000 euro). Il contributo può essere concesso a un nucleo famigliare in fase di costituzione (composto anche da una sola persona) anche qualora il nucleo famigliare di provenienza abbia beneficiato del medesimo contributo per un’altra abitazione. Si parla di contributi a fondo perduto per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa pari a circa 55 milioni di euro.
I numeri
Sono 1.442 le famiglie che nel 2022 hanno beneficiato del bonus bebè, circa 600 le domande arrivate alle Camere di Commercio per l’apertura di un’attività o di uno studio professionale in un Comune sotto i 3mila abitanti e 1.393 le domande attualmente ammesse per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa.
“Per la prima volta la Sardegna ha potuto beneficiare di risorse vere e certe per contenere e contrastare il fenomeno dello spopolamento incentivando da un lato i residenti a non abbandonare il loro territorio e dall’altro rilanciando l’economia e accrescendo l’attrattività dei territori per richiamare nuovi residenti – ha spiegato il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas – Spopolamento dei territori e isolamento sono due temi che hanno visto questa Giunta impegnata a tutto campo con misure che hanno riguardato tutti gli Assessorati, coinvolgendo gli ambiti delle politiche sociali, del lavoro, degli investimenti in ricerca, innovazione e sviluppo tecnologico come l’Einstein Telescope, ma anche attraverso il pieno sostegno alla competitività del sistema produttivo regionale nel suo complesso, con risorse stanziate per favorire l’occupazione e attrarre nuove iniziative imprenditoriali in quei comuni che oggi rischiano di scomparire. Vogliamo fare in modo – ha concluso il presidente – che ogni Comune e ogni territorio, soprattutto i più piccoli e i più fragili, possano avere la capacità di riscattarsi e generare crescita e sviluppo duraturi”.
“Abbiamo registrato un interesse alto su tutte e tre le linee d’azione, che ci conforta rispetto a quella che è la filosofia che sta alla base delle misure contro lo spopolamento”, ha aggiunto l’assessore della Programmazione e del Bilancio della Regione Sardegna, Giuseppe Fasolino, che ha annunciato la possibilità di riaprire il bando sulle attività produttive già a settembre in caso di nuove richieste. “La Sardegna è interessata ormai da anni da processi di trasformazione che si ripercuotono sui territori più fragili, svuotati dal punto di vista demografico e sempre più poveri dal punto di vista economico. L’obiettivo primario è dare nuova linfa a quei territori, accrescendone l’attrattività e la competitività e rendendoli terreni fertili dove impiantare la propria attività e far crescere una nuova famiglia”, ha aggiunto l’esponente della Giunta Solinas.
“Dando la possibilità alle famiglie e alle imprese di vivere appieno quelle realtà territoriali che a causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’esodo giovanile rischiano di morire, la Regione esprime la massima vicinanza ai territori e il pieno sostegno alle Comunità”, ha concluso Fasolino. “Ci eravamo dati un obiettivo ambizioso da raggiungere: studiare e poi dare gambe a nuove formule incentivanti per far rinascere i piccoli Comuni. Possiamo dire di aver chiuso un cerchio che nella lotta allo spopolamento ci vede protagonisti a livello nazionale, una best practice riconosciuta anche a livello internazionale”.
“Si tratta di un’altra collaborazione importante tra la Regione Sardegna e le tre camere di Commercio dell’Isola. Che riteniamo proficua – è il commento del presidente di Unioncamere regionale e della Camera di Commercio di Sassari, Stefano Visconti- come è già accaduto in numerose altre circostanze, nel reciproco rispetto di ruoli e funzioni. L’auspicio, e di questo sono convinto, è che nonostante il notevole volume di pratiche da gestire, che comporteranno un impegno gravoso per gli uffici dedicati alle procedure, faremo tutto il possibile garantire tempistiche il più brevi possibili, come abbiamo sempre fatto, del resto, a beneficio del sistema delle imprese”.
E nelle altre Regioni? Leggi “Come funziona il Tavolo permanente della Regione Lazio per contrastare la denatalità“.
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