Istat, aumentano lavoro e Pil ma occupazione resta stabile per donne e giovani
- 14/06/2024
- Popolazione
La fotografia del primo trimestre di lavoro degli italiani del 2024, seppur con qualche problema, fa ben sperare. L’Istat riporta un aumento dell’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, aumentato dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 1,5% rispetto al primo trimestre 2023. Il Pil ha registrato una crescita sia in termini congiunturali (+0,3%) sia in termini tendenziali (+0,7%). Gli occupati sono aumentati di 75 mila unità (+0,3%) rispetto al quarto trimestre 2023, principalmente a causa della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+92 mila, +0,6%) e degli indipendenti (+32 mila, +0,6%). Il numero di disoccupati è diminuito (-55 mila, -2,9% in tre mesi) e quello degli inattivi di 15-64 anni è aumentato (+37 mila, +0,3%). Crescono però i contratti intermittenti e resta stabile l’occupazione per donne e giovani. Ma vediamo cosa riportano i dati Istat per il primo trimestre del 2024.
L’occupazione e disoccupazione italiane
Nel primo trimestre 2024, l’input di lavoro totale, misurato in ore lavorate, è cresciuto dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% su base annua. Il numero di occupati è aumentato di 75.000 unità (+0,3% rispetto al quarto trimestre 2023), raggiungendo 23,82 milioni. Questa crescita ha coinvolto i lavoratori a tempo indeterminato (+92.000, +0,6% in tre mesi) e gli autonomi (+32.000, +0,6%), nonostante una diminuzione dei lavoratori a termine (-49.000, -1,7% in tre mesi).
Il tasso di occupazione è aumentato al 62,0% (+0,1 punti in tre mesi), con incrementi osservati in tutte le tre regioni, tra gli uomini e gli over 34, mentre è rimasto stabile per le donne e i giovani (15-34 anni). Il tasso di disoccupazione è sceso al 7,2% (-0,2 punti) e il tasso di inattività è salito al 33,1% (+0,1 punti rispetto al quarto trimestre 2023).
Nelle aziende industriali e di servizi, le posizioni lavorative dipendenti sono aumentate dello 0,8%, con una crescita sia per i lavoratori a tempo pieno (+0,7%) che per quelli a tempo parziale (+0,9%). Anche su base annua, le posizioni lavorative continuano a crescere, con un aumento del 2,8%, leggermente più alto per i lavoratori a tempo pieno rispetto a quelli a tempo parziale (+2,9% rispetto a +2,6%).
Il totale delle ore lavorate è aumentato sia su base trimestrale (+1,6%) che annua (+5,1%), e anche le ore lavorate per dipendente hanno mostrato la stessa tendenza (+0,6% su base trimestrale e +0,4% su base annua). Rispetto al primo trimestre 2023, le ore di cassa integrazione sono aumentate di 1,3 ore per ogni mille ore lavorate.
Rispetto al quarto trimestre 2023, le posizioni di lavoro temporaneo sono diminuite dello 0,4% e la diminuzione è stata ancora più marcata su base annua, con una riduzione del 3,5%. Invece, il lavoro intermittente è in crescita: le posizioni con questo tipo di contratto sono aumentate del 2,7% rispetto al trimestre precedente e del 3,7% rispetto allo stesso trimestre del 2023.
L’indice destagionalizzato del costo del lavoro per unità di lavoro aumenta leggermente in termini trimestrali (+0,1%) in entrambe le sue componenti (salari e contributi sociali). Su base annua, l’aumento del costo del lavoro è dell’1,6%, a causa di una crescita dei salari (+1,8%) notevolmente superiore a quella dei contributi sociali (+0,9%).
Il tasso di posti vacanti, pari al 2,1%, diminuisce di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,2 rispetto allo stesso trimestre del 2023.
Il tasso di occupazione
Nel primo trimestre del 2024, l’occupazione in Italia è aumentata di 394.000 unità (+1,7%) rispetto allo stesso periodo del 2023, raggiungendo un totale di 23,644 milioni di occupati. Il tasso di occupazione tra le persone di età compresa tra 15 e 64 anni è aumentato, raggiungendo il 61,6% (+0,9 punti). L’aumento dell’occupazione ha coinvolto i dipendenti a tempo indeterminato (+478.000, +3,1%), gli indipendenti (+48.000, +1,0%) e gli occupati a tempo pieno (+457.000, +2,4%), mentre è diminuito il numero di dipendenti a termine (-132.000, -4,6%) e di occupati a tempo parziale (-63.000, -1,5%).
Il numero di persone in cerca di lavoro è diminuito a 1,974 milioni (-123.000 rispetto al primo trimestre del 2023, -5,9%). Il tasso di disoccupazione è sceso al 7,7% (-0,6 punti in un anno), con un calo più marcato nel Mezzogiorno e tra i giovani.
Nel primo trimestre del 2024, il numero di inattivi di età compresa tra 15 e 64 anni è diminuito (-233.000, -1,9% rispetto al primo trimestre del 2023) a 12,327 milioni di unità. Il tasso di inattività è sceso al 33,2% (-0,6 punti).
Nel Mezzogiorno, l’aumento del tasso di occupazione è stato più marcato (+1,3 punti in un anno) rispetto al Centro (+0,9 punti) e al Nord (+0,6 punti), e la diminuzione del tasso di disoccupazione è stata maggiore (-1,2 punti rispetto a -0,3 punti nel Nord e -0,2 punti nel Centro).
Tra gli stranieri, il tasso di occupazione è cresciuto più che tra gli italiani (+1,2 e +0,9 punti, rispettivamente), il calo del tasso di disoccupazione è stato maggiore (-1,3 punti rispetto a -0,5 punti per gli italiani) e la diminuzione del tasso di inattività è stata meno intensa (-0,3 e -0,6 punti).
La crescita più consistente del tasso di occupazione si è osservata tra gli individui di età compresa tra 50 e 64 anni (+1,4 punti rispetto a +1,1 punti per i 35-49enni e a +0,5 punti per i giovani di 15-34 anni). Il tasso di disoccupazione è diminuito soprattutto tra i giovani (-1,2 punti rispetto a -0,4 punti per i 35-49enni e -0,3 punti per gli over 50).
Tra coloro che possiedono al massimo la licenza media, l’aumento del tasso di occupazione (+0,6 punti, 44,0%) si associa al calo del tasso di disoccupazione (-1,1 punti, 11,8%) e alla lieve riduzione del tasso di inattività (-0,1 punti, 49,9%). Tra i laureati, invece, calano sia il tasso di occupazione (-0,4 punti, 81,8%) sia quello di disoccupazione (-0,1 punti, 3,7%), mentre aumenta il tasso di inattività (+0,6 punti, 15,0%).
La domanda di lavoro dell’industria e dei privati
Nel primo trimestre del 2024, la domanda di lavoro è aumentata sia nell’industria (+0,4%) che nei servizi privati (+1%). Questa crescita ha coinvolto sia i lavori a tempo pieno che quelli a tempo parziale. Tuttavia, le posizioni di lavoro in somministrazione hanno registrato una riduzione dello 0,4%.
Le posizioni di lavoro intermittenti sono aumentate del 2,7% rispetto al trimestre precedente e del 3,7% rispetto allo stesso trimestre del 2023. Questa crescita è stata guidata principalmente dalle attività di alloggio e ristorazione.
Il monte ore lavorate è aumentato del 0,6% nell’industria e del 2,2% nei servizi su base congiunturale, mentre su base annua la crescita è stata del 3,2% e 6,3% rispettivamente. Nel primo trimestre del 2024, le imprese industriali e dei servizi privati hanno utilizzato 7,8 ore di Cig ogni mille ore lavorate, un aumento di 1,3 ore rispetto allo stesso trimestre del 2023. Il tasso di posti vacanti è diminuito di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, attestandosi al 2,2% nell’industria e al 2,0% nei servizi.
In termini congiunturali, il costo del lavoro per unità lavorativa aumenta lievemente (+0,1%), a causa di una crescita positiva nell’industria (+0,5%) e di una variazione nulla nei servizi. Le retribuzioni per unità lavorativa aumentano del 0,6% nell’industria e del 0,2% nei servizi rispetto al trimestre precedente; su base annua, la crescita è rispettivamente del 3,1% e dello 0,9%.
Nel totale dell’economia, le retribuzioni contrattuali di cassa per dipendente aumentano del 2,2% su base tendenziale, con gli incrementi maggiori registrati per le attività finanziarie e assicurative (+6,2%), le attività manifatturiere (+5,2%) e per l’istruzione (+5,0%).
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