Ilary Blasi denuncia Totti, quando si verifica l’abbandono di minore?
- 20/11/2024
- Popolazione Trend
Ilary Blasi ha denunciato l’ex marito Francesco Totti per abbandono di minore nei confronti di Isabel (8 anni), terza e ultima figlia avuta dalla coppia. La denuncia presentata dalla showgirl contro l’ex calciatore della Roma è arrivata in un momento già teso per la coppia, impegnata in una causa di separazione presso il tribunale civile di Roma che deve esprimersi sulla questioni patrimoniali e sull’affidamento dei figli.
Ilary Blasi ha contestato all’ex marito di aver lasciato Isabel senza supervisione mentre l’affidamento spettava al papà. Secondo la showgirl, Totti avrebbe lasciato la figlia da sola in diverse occasioni, tra casa e hotel, mentre l’ex calciatore prendeva parte a eventi mondani. Uno degli episodi chiave riguarda una videochiamata tra la madre e la figlia, durante la quale, come riporta Il Messaggero, Ilary Blasi si sarebbe accorta che la bambina era senza la supervisione di un adulto. In quell’occasione, la donna avrebbe allertato la polizia, ma, secondo quanto riportati dai legali di Totti, nell’abitazione gli agenti avrebbero trovato una babysitter incaricata di occuparsi della minore. Un fatto che, se verificato, potrebbe rivelarsi cruciale per le indagini.
Blasi contro Totti: c’è stato abbandono di minore?
Le accuse di Ilary Blasi sono particolarmente rilevanti poiché il reato di abbandono di minore è procedibile d’ufficio. La legge riserva questo status a reati particolarmente delicati. In pratica, l’inchiesta della Procura contro Francesco Totti può procedere indipendentemente dalla volontà dell’ex moglie di proseguire o meno l’iter legale. Blasi avrebbe anche riferito di viaggi non notificati alla madre, come quello organizzato da Totti a New York durante il ponte dell’Immacolata del 2023. Quest’ultimo elemento entra nel fascicolo dell’indagine, che potrebbe intrecciarsi con la causa di separazione già in corso, dove la custodia dei figli rappresenta uno dei punti più delicati.
Il giudice che ha stabilito l’affidamento condiviso, con prevalenza presso l’abitazione della madre, ha indicato che la supervisione della figlia minore deve essere garantita, da Totti stesso o da altri adulti qualificati.
La vicenda, ancora in fase preliminare, sta già dividendo l’opinione pubblica. Da un lato, c’è chi ritiene che queste accuse siano un ulteriore elemento di scontro in una separazione resa già complessa da questioni economiche e personali. Dall’altro, il reato di abbandono di minore viene percepito come una questione troppo seria per essere strumentalizzata in un contesto di conflitto coniugale.
L’abbandono di minore secondo la legge italiana
In Italia, l’abbandono di minore è disciplinato dall’articolo 591 del Codice penale, che punisce chiunque abbandoni una persona minore di 14 anni o incapace di provvedere a sé stessa per età o condizioni fisiche e mentali, sottoponendola a un rischio concreto per la sua incolumità. La pena prevista va da sei mesi a cinque anni di reclusione. “Alla stessa pena soggiace chi abbandona all’estero un cittadino italiano minore degli anni diciotto, a lui affidato nel territorio dello Stato per ragioni di lavoro.
La pena è della reclusione da uno a sei anni se dal fatto deriva una lesione personale ed è da tre a otto anni se ne deriva la morte.
Le pene sono aumentate se il fatto è commesso dal genitore dal figlio, dal tutore o dal coniuge, ovvero dall’adottante o dall’adottato”.
Tre sono i requisiti fondamentali per configurare il reato:
- Età o condizione della persona abbandonata: deve trattarsi di un minore di 14 anni o di un soggetto non autosufficiente;
- Condotta attiva o omissiva: l’abbandono può consistere in un allontanamento fisico, ma anche nella mancata vigilanza;
- Rischio per l’incolumità: secondo giurisprudenza consolidata deve esserci anche un rischio concreto per la salute o la vita della persona abbandonata.
Per i minori di quattordici anni è prevista una presunzione assoluta di incapacità, mentre per gli altri soggetti la capacità deve essere accertata e provata.
Quando si verifica l’abbandono?
Il concetto di “abbandono” non si limita alla presenza fisica di un genitore. La giurisprudenza ha chiarito che anche situazioni di negligenza grave o di assenza di comunicazione tra i genitori affidatari possono rientrare nel reato. Ad esempio:
- Lasciare un minore solo in casa senza supervisione adeguata;
- Non garantire una figura adulta durante viaggi o spostamenti;
- Non informare l’altro genitore, quando previsto dall’affidamento condiviso, di spostamenti (come denunciato da Ilary Blasi in occasione del Ponte dell’Immacolata 2023) o cambiamenti significativi nella vita del minore.
La legge italiana prevede strumenti di tutela per evitare che si arrivi a situazioni di abbandono. Tra questi, la decadenza dalla responsabilità genitoriale o l’affidamento dei minori ai servizi sociali in caso di condotta reiterata.
Dati sul fenomeno in Italia
Sebbene casi come quello di Totti e Blasi siano rari, episodi di abbandono o negligenza sono più frequenti di quanto si pensi. Secondo un rapporto di Save the Children del 2022, in Italia oltre il 10% dei minori vive situazioni di grave trascuratezza o assenza di supervisione, soprattutto nelle famiglie in difficoltà economica.
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