Il diritto all’oblio oncologico è legge: cosa cambia per 1 milione di italiani guariti dal tumore
- 06/12/2023
- Popolazione
Il diritto all’oblio oncologico è legge. Ieri, 5 dicembre, l’Aula del Senato ha dato il via libera definitivo al disegno di legge sull’oblio oncologico, un provvedimento accolto con entusiasmo già dalla Camera nello scorso mese di agosto.
L’approvazione è arrivata all’unanimità con 139 voti favorevoli su 139, in uno dei rari momenti di coesione politica, accompagnato da un forte applauso dei senatori presenti, che si sono alzati in piedi per esprimere nuovamente il sostegno a quella che, da ieri, è legge anche in Italia e riguarderà 1 milione di italiani.
Che cosa è il diritto all’oblio oncologico
La legge mira a prevenire discriminazioni e salvaguardare i diritti di chi ha affrontato un tumore. Il provvedimento, in sostanza, favorisce un reinserimento più rapido nella vita sociale e nel mondo del lavoro per chi è guarito da un tumore, in alcuni casi si tratta di giovanissimi.
In Europa si stima che tra 300.000 e 500.000 individui siano guariti da tumori pediatrici, di cui circa 50.000 in Italia, con un’età media compresa tra i 25 e i 29 anni. Infatti, grazie al miglioramento del percorso di diagnosi e cura, sempre più giovani riescono a sconfiggere il tumore e la percentuale di guariti cresce di circa il 3% ogni anno, toccando la media dell’80% e di oltre il 90% nel caso di specifici tumori.
Allargando il campo a tutte le età, in Italia sono un milione gli italiani interessati dall’oblio oncologico perché considerati guariti, a fronte di 3,6 milioni che vivono con una diagnosi di cancro.
Fino ad oggi, la loro guarigione non sempre si traduce in pari opportunità sociali.
La legge sul diritto all’oblio interviene proprio su questo aspetto. In pratica, la norma impedisce la richiesta di informazioni su una pregressa patologia oncologica quando:
- sono passati 10 anni dal termine dei trattamenti;
- non c’è stata una recidiva di malattia in questo periodo;
- sono passati 5 anni dal termine dei trattamenti per i pazienti che avevano meno di 21 anni al momento della diagnosi.
Nel testo di legge, inoltre, si prevede che, con procedure da definire attraverso un tavolo tecnico del Ministero della Salute, vengano istituite tabelle che consentano di ridurre ulteriormente i tempi in base alla differente patologia oncologica.
La legge sull’oblio oncologico opera in situazioni come adozioni, richieste di mutui, operazioni bancarie e assicurazioni. In tutti questi casi, e in presenza delle condizioni appena viste, non sarà possibile richiedere informazioni sullo stato di salute di queste persone che troppo a lungo hanno subito una situazione discriminante.
L’approvazione del testo, avvenuta alla Camera già lo scorso agosto, è frutto della collaborazione tra l’Aieop (Associazione italiana ematologia oncologia pediatrica) e la Fiagop (Federazione italiana associazioni genitori e guariti oncologia pediatrica). Questa legge rappresenta una conquista significativa per gli ex pazienti oncologici di tutte le età, eliminando lo stigma imposto da una burocrazia obsoleta.
“Come società di riferimento nell’ambito specifico – ha detto il presidente di Aieop Arcangelo Prete – abbiamo considerato essenziale affrontare questa disparità. Quotidianamente ci impegniamo a promuovere non solo cure all’avanguardia, ma anche una legislazione che comprenda appieno le specificità dei nostri pazienti. Il differenziare il trattamento rispetto agli adulti tiene conto delle sfide uniche che i giovani pazienti devono affrontare nel corso della loro vita. Gli sforzi internazionali mirano a garantire ai pazienti in trattamento cure personalizzate che non compromettano la loro qualità di vita. Il diritto all’oblio si inserisce in questa visione, aspirando al miglioramento globale della qualità della vita dei nostri guariti, offrendo loro gli stessi diritti a 360 gradi di coloro che non hanno mai sperimentato la malattia”.
L’esecutivo parla di una “legge di civiltà” che, spiega il ministro della Salute Orazio Schillaci, “il Governo ha fortemente sostenuto. Vinciamo una battaglia di civiltà a difesa delle persone guarite dal cancro. Ringrazio i parlamentari di tutte le forze politiche che con questo provvedimento hanno contribuito a restituire alle persone che si sono lasciate alle spalle un tumore la possibilità di vivere una vita piena senza steccati e discriminazioni”.
Il diritto all’oblio oncologico in Ue
Nel febbraio 2022, la Commissione Europea – nell’ambito del Piano Oncologico Europeo – ha auspicato che tutti gli Stati membri arrivino ad avere leggi sul diritto all’oblio oncologico entro il 2025. Nonostante ciò, primi dell’Itali, solo 6 paesi europei avevano già approvato la propria legge per il diritto all’oblio oncologico: Francia, Portogallo, Spagna, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi.
Per alcuni aspetti, evidenzia Francesco Perrone, presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), quella approvata ieri è “una legge più avanzata rispetto a quanto stabilito in altri Stati che hanno già adottato norme su questo tema”.
Ora, come ha sottolineato il presidente Foce (Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi) Francesco Cognetti, non resta che auspicare una “reale e concreta applicazione della legge” che rende giustizia a circa 1 milione di italiani.
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