La misoginia è estremismo, e come tale va trattata: la proposta nel Regno Unito
- 23/08/2024
- Mondo
La misoginia, ovvero l’avversione e l’odio verso le donne, può essere una forma di estremismo, e come tale va trattata. Parte da questo assunto la decisione della segretaria agli Affari Interni del Regno Unito, Yvette Cooper, di procedere a una revisione per identificare le lacune delle politiche attuali del Paese nella lotta contro l’estremismo. Il progetto prevede una mappatura delle varie forme e sfumature che le ideologie radicali possono assumere, che se non adeguatamente valutate rischiano di far passare attività che promuovono la violenza e minano la democrazia.
Per affrontare le ideologie estremiste, on e off line, occorre infatti aggiornare la definizione di quali siano gli estremismi. La misoginia, finora non considerata in questo modo, va invece inserita nell’elenco, sostiene Cooper.
Si parte quindi con l’esaminare “l’ascesa dell’estremismo islamista e di estrema destra” per arrivare, e qui sta la novità, alla misoginia estrema, andando anche a indagare le cause e le dinamiche che portano ad abbracciare pensieri violenti e intrisi di odio, che dalla tastiera, da dove comunque portano molti danni, possono passare rapidamente alle vie di fatto.
Estremismo in aumento
Nel Regno Unito i fenomeni di violenza alimentati dall’estremismo stanno aumentando; un tragico esempio sono stati ad inizio agosto i lunghi giorni di violenze che si sono scatenati dopo l’uccisione di tre bambine a Southport: la fake news che i responsabili fossero musulmani ha scatenato un’ondata di rabbia e odio e distruzione alimentata da altre falsità e dalla disinformazione, oltre che da campagne d’odio su internet.
Ma non è certamente un problema nuovo. Dame Sara Khan, attivista britannica per i diritti umani che è stata consigliera indipendente di Rishi Sunak sulla coesione sociale e la resilienza fino allo scorso maggio, commissario contro l’estremismo sotto Theresa May e Boris Johnson, ha detto al Guardian: “Tutti i miei rapporti hanno dimostrato che in primo luogo queste minacce estremiste e di coesione stanno peggiorando; in secondo luogo, che il nostro Paese è tristemente impreparato. Abbiamo una lacuna nella nostra legislazione che sta permettendo a questi estremisti di operare impunemente”.
Dello stesso parere Cooper, che ha dichiarato: “Per troppo tempo i governi non sono riusciti ad affrontare l’aumento dell’estremismo, sia online che per le nostre strade, e abbiamo visto crescere il numero di giovani radicalizzati online. L’incitamento all’odio sfilaccia il tessuto stesso delle nostre comunità e della nostra democrazia”.
“L’azione contro l’estremismo è stata gravemente svuotata negli ultimi anni, proprio quando avrebbe dovuto essere più necessaria”, ha continuato. Da qui, la richiesta al Ministero degli Interni di mappare e monitorare le tendenze estremiste, di capire come arrivare a distogliere le persone dalle opinioni radicali e di identificare eventuali lacune nella politica esistente che devono essere affrontate “per reprimere coloro che diffondono credenze e violenze” basate sull’odio.
Il fenomeno degli incel come estremismo
Il progetto di revisione, che dovrebbe completarsi entro ottobre, dedicherà grande attenzione alle cause della radicalizzazione dei giovani. I social, in particolare, sono parte del problema e dunque della soluzione. Un ruolo giocato anche attraverso figure radicali di influencer con idee particolarmente ‘forti’, che hanno tuttavia grossa presa sui ragazzi seguendo le stesse dinamiche secondo cui i terroristi fanno proseliti.
L’obiettivo è arginare l’ascesa dell’estremismo islamista e di estrema destra nel Paese, ma anche tutte le altre ideologie che alimentano il conflitto sociale e la violenza, predisponendo nuove misure di contrasto e contenimento. Tra queste tendenze, sarà inserito anche il fenomeno degli incel, ovvero quegli uomini soli che incolpano le donne della loro inesistente vita sentimentale e sessuale perché le donne, secondo loro, apprezzano solo gli uomini di successo, ricchi, sportivi e belli.
Quanto alle preoccupazioni se trattare la misoginia come estremismo potrebbe portare a criminalizzare la libertà di parola, la ministra dell’Interno Jess Phillips ha spiegato a LBC: “Le persone possono avere sulle donne le opinioni che vogliono, ma non va più bene ignorare la massiccia minaccia crescente causata dall’odio online nei confronti delle donne né che noi la ignoriamo perché siamo preoccupati per la linea di confine, piuttosto che assicurarci che tale linea sia nel posto giusto come faremmo con qualsiasi altra ideologia estremista”.
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