Docenti aggrediti dagli studenti: il fenomeno nelle scuole italiane
- 05/03/2024
- Giovani
Un alunno delle superiori su cinque ha assistito ad aggressioni nei confronti dei propri prof. La notizia arriva dal monitoraggio di Skuola.net che ha coinvolto un campione di 2 mila studenti delle classi secondarie superiori. Il dato complessivo è in linea con quanto riscontrato negli ultimi 12 mesi. Le aggressioni ai docenti non accennano a diminuire, ma si è registrata una maggiore attenzione rispetto a questi comportamenti. Il Parlamento sta lavorando su degli inasprimenti sanzionatori che entreranno in vigore a partire dal prossimo anno scolastico.
Ma scopriamo insieme la dimensione del fenomeno.
Violenza sui professori
Per la metà degli intervistati, l’inasprimento degli interventi sanzionatori è solo una parte della soluzione. Infatti, il 66% è concorde nell’affermare che c’è un aumento dell’aggressività degli studenti verso i docenti e che ciò richiederebbe attenzione da dedicare al tema sotto più fronti. Non manca però, chi ritiene che il fenomeno sia legato al fatto che i giovani di oggi sono meno tolleranti rispetto a un’autorità superiore, lo pensa uno studente su quattro. Un quinto, invece, crede le aggressioni siano figlie dell’atteggiamento delle famiglie. Uno su 10 assume atteggiamenti critici nei confronti dei docenti reputando che abbiano perso l’autorevolezza passata.
Un dato che però porta a riflettere su una condizione maggiore è il 37% che reputa il fenomeno associabile ad un aumento della violenza nella società. L’aggressività, quindi, coinvolge in modo superiore tutti e, perciò, anche gli studenti.
Ma come si manifesta la violenza degli studenti nei confronti dei propri insegnanti? Principalmente sul piano verbale. La quota di scontri “a parole” è cresciuta del 6% nell’ultimo anno. L’11% degli intervistati, invece, parla di scontri che dalle parole arrivano anche alla violenza fisica. A preoccupare di più, semmai, dovrebbe essere l’ampia diffusione che questi episodi possono avere, col rischio di invogliare altri ragazzi a emulare quelle gesta. Perché oltre un terzo degli studenti (34%) riporta che c’è sempre (16%) o molto spesso (18%) almeno un membro della classe che, quando c’è un’aggressione, la riprende con lo smartphone. E solo nell’8% dei casi quel video resta lì: più facilmente viene condiviso nelle chat di classe o di scuola (34%) o peggio ancora, postato sui social network (58%). Questo spiega perché gli episodi di violenza spesso vengano creati ad arte o ingigantiti per essere ripresi, come afferma il 77% degli intervistati che ne sono stati testimoni.
Che conseguenze ha la violenza sui docenti?
Le scuole hanno preso in carico il fenomeno organizzando attività in autonomia in attesa che le nuove norme a disposizione entrino in vigore.
Il comportamento dei docenti
Sospensioni e lavori socialmente utili sono alcune delle punizioni più frequenti ed esemplari. Altre volte, invece, prima di prendere provvedimenti, si avvisano i genitori (lo sostiene il 25% degli studenti). Solo nel 20% dei casi si cerca di ricomporre la cosa senza fare troppa pubblicità. Le note sul registro, perciò, restano le più diffuse (60%) e ciò ha ripercussioni sulle valutazioni con il calo vistoso dei voti in pagella.
Il comportamento dei genitori
E che ruolo hanno i genitori? Secondo i ragazzi, ad esempio, solo poche volte (22%) i genitori si schierano apertamente dalla parte dell’insegnante; la maggior parte (50%) vuole prima valutare il caso e un preoccupante 28% tende ad appoggiare il figlio a prescindere. Allo stesso modo, quando si verificano questi episodi, gli altri studenti non fanno granché per arginare il problema: solo in 1 caso su 5 il grosso della classe prende le parti del docente, in 1 caso 4 alimenta persino la cosa sostenendo l’aggressore, nel resto dei casi osserva senza fare nulla.
“Purtroppo – ha spiegato Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net -, le aggressioni verbali e fisiche messe in atto dagli studenti all’indirizzo dei docenti non accennano a diminuire: anche quest’anno il 18% degli alunni delle superiori ne è stato testimone. Sanzioni più severe, anche a detta dei diretti interessati, possono aiutare a contrastare il fenomeno ma non sono risolutive. Le famiglie potrebbero giocare un ruolo decisivo, ma spesso non lo fanno: solo una minoranza dei genitori si schiera apertamente dalla parte del professore. Ma anche la formazione degli insegnanti nella gestione dei gruppi di adolescenti va rivista: nel 60% dei casi l’obiettivo delle vessazioni è un solo prof e non il resto corpo docente, che evidentemente riesce a fronteggiare con maggiore efficacia lo stesso contesto. Senza dimenticare le responsabilità dell’immancabile smartphone a scuola: è abbastanza frequente che gli episodi di violenza vengano creati ad arte per essere filmati e condivisi”.
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