Scuola, università e mondo del lavoro: il dilemma della generazione Alpha
Con l’inizio delle iscrizioni per l’anno scolastico 2024/25, si aprono le porte a una nuova fase di scelte cruciali per gli studenti delle scuole secondarie di primo grado. Un’indagine condotta dall’Osservatorio sull’Orientamento Scolastico di Skuola.net, in collaborazione con Unioncamere, rivela che la generazione Alpha sta sfidando il tradizionale paradigma che vede l’università come l’unica via per un futuro soddisfacente.
Nuove prospettive della generazione Alpha
Il 18 gennaio ha segnato l’avvio delle iscrizioni, con ottanta studenti su cento si allontanano dal concetto comune che vede l’università come l’unica via al successo, contraddicendo il 19% che ancora mantiene questa visione tradizionale. La generazione Alpha si distingue dalla precedente, la Zeta, per la percezione che l’università sia solo una delle molte strade possibili per completare la formazione e inserirsi nel mondo del lavoro. Tuttavia, il 52% degli studenti riconosce l’importanza di opportunità di specializzazione professionalizzante per aumentare le chance occupazionali, ma solo il 29% ritiene che volontà e determinazione siano sufficienti.
Se da un lato questo atteggiamento aperto verso alternative all’università è positivo, emerge un divario tra le aspirazioni dei giovani e le reali esigenze del mercato del lavoro. La preferenza degli studenti per le professioni più tradizionali (insegnante, medico, ingegnere, psicologo) non riflette la realtà del mercato del lavoro, che richiede principalmente figure “tecniche” o con abilità pratiche. Il disallineamento tra aspirazioni e opportunità sottolinea l’importanza dell’orientamento per evitare scelte poco informate. Unioncamere avverte che potrebbero mancare oltre 200.000 figure professionali con titoli tecnici o professionali nei prossimi 5 anni, un campanello d’allarme che richiede una revisione delle scelte educative.
Il paradosso della “licealizzazione”
Nonostante la diversificazione delle opportunità, il 60% degli studenti della scuola secondaria di primo grado guarda ancora principalmente ai licei. Tuttavia, questa “licealizzazione” di massa porta a effetti collaterali, con molti studenti che, a causa di orientamenti errati, cambiano percorso durante il quinquennio o abbandonano gli studi in corso d’opera. L’Università, spesso una scelta di default, può portare a difficoltà nel completare il percorso accademico, complicando la ricerca di un lavoro qualificato.
Sfide nell’inserimento lavorativo
Parallelamente, un’analisi della situazione a livello superiore sottolinea la sfida dei giovani nell’affrontare il periodo post-diploma. Il 71% degli studenti di quinta superiore, secondo l’app di orientamento universitario thefaculty, è indeciso sul proprio futuro. Le cause includono la mancanza di conoscenza delle professioni, le pressioni familiari e lo stress decisionale legato alle molteplici opzioni disponibili:
- Percorso di orientamento: la mancanza di conoscenza sulle professioni presenti nel mondo del lavoro è una delle principali sfide per gli studenti. In un contesto in continua evoluzione, comprendere le attività e le competenze richieste in una determinata figura professionale diventa sempre più complesso.
- Pressioni familiari e aspirazioni realistiche: le pressioni familiari emergono come un altro ostacolo significativo. Genitori che spingono i loro figli verso carriere considerate “prestigiose” o “redditizie” possono influenzare le scelte degli studenti, anche a discapito delle loro reali aspirazioni e passioni. La sfida diventa, quindi, bilanciare le aspettative familiari con la ricerca di un percorso professionale soddisfacente per gli studenti stessi.
- Stress decisionale: l’ampia gamma di opzioni disponibili nel mondo accademico può generare un senso di sopraffazione e stress decisionale tra gli studenti. La difficoltà nel prendere decisioni definitive è alimentata dalla paura di fare scelte sbagliate, portando a sentimenti di ansia e confusione.
In un contesto in cui la maggioranza degli studenti si trova indecisa sul proprio futuro, è imperativo che l’Italia affronti le sfide dell’orientamento universitario. Solo attraverso riforme mirate e un impegno congiunto tra istituzioni educative, famiglie e studenti, si potrà garantire un percorso post-diploma più chiaro, accessibile e in linea con le reali aspirazioni degli studenti.
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