La lettera di Gaia, 10 anni, che chiede la pace: “Nessuno ha in mano il mondo”
- 29/12/2023
- Giovani
Gaia ha dieci anni. Vive a Carbonera, in provincia di Treviso. Quest’anno ha scritto una letterina a Babbo Natale che è diversa dalle solite e per l’anno nuovo, come i suoi coetanei, chiede pace e non giochi. Si interrogano tutti insieme sul senso delle Feste e rappresentano le future generazioni del nostro Paese, a cui il futuro potrebbe non sorridere.
“Nessuno ha in mano il mondo” è il titolo della poesia che ha deciso di inserire nella lettera a Babbo Natale e l’ha dedicata ai suoi concittadini – a quelli di tutto il pianeta Terra. Recita così:
“Nessuno ha in mano il mondo
nemmeno per un secondo.
Smettetela di fare guerra
Le armi fanno piangere cielo, mare, terra!
La pace fa rinascere i fiori e fa bene a tutti i cuori…
Ogni bimbo dovrebbe nascere spensierato
mentre in guerra qualcuno è nato”.
Poche parole che Gaia, di soli dieci anni, ha già chiare stampate in testa.
Il riferimento è alle attuali guerre che minano il futuro dell’Italia e dei Paesi europei. Ma per Gaia, una qualche forma di guerra, meno sanguinosa e meno rischiosa, potrebbe viverla ogni giorno nel suo Paese. Scopriamo insieme cosa l’aspetta dal 2024 in poi.
Gaia crescerà quasi sicuramente con l’inflazione che peserà sulla sua famiglia. Potrebbe non riuscire a permettersi assorbenti o libri per la scuola. Tra qualche anno, potrebbe non avere la giusta sicurezza nella sua prima alternanza scuola-lavoro o anche avere difficoltà a raggiungere l’istituto superiore scelto per la mancanza di trasporti adeguati.
Gaia potrebbe lasciarsi sopraffare dalla tristezza e dall’ansia o addirittura dalla depressione già in età adolescenziale, come il 21% degli adolescenti italiani che ne soffre e dei quali uno su tre non chiede aiuto.
Gaia, poi, potrebbe decidere di sedersi sull’asfalto di un’autostrada e manifestare per il cambiamento climatico e per la poca attenzione che ancora viene riservata al tema, anche nelle sedi in cui dovrebbe essere protagonista. Come alla Cop28 che, con un accordo “storico” sui combustibili fossili ha sancito il divario tra le sue ambizioni e la concretizzazione di una giustizia climatica, in quanto lacunoso per l’industria e perché gli impegni finanziari formulati al vertice sono risultati estremamente carenti.
Gaia, una volta raggiunta la maggiore età, inoltre, potrebbe avere difficoltà a trovare un lavoro, solo perché donna. Potrebbe dover accettare un salario inferiore rispetto a quel suo amico delle scuole elementari vicino al quale è seduta oggi e che ritroverà nel suo ufficio. Lui sarà ben pagato anche se meno preparato. La disparità salariare uomini e donne nel sistema privato, ad esempio, ha raggiunto i 7.922 euro nel nostro Paese. Secondo il Global Gender Gap Report 2023 del World Economic Forum, la parità in busta paga tra uomini e donne è prevista per il 2154, ma Gaia ne potrà godere.
Potrebbe scegliere di dare le dimissioni quando sarà neomamma, Gaia, perché impossibilitata tra orari di lavoro e turni a gestire l’impegno di un figlio – se potrà permettersi anche solo economicamente di farne uno. Il 63% delle donne che hanno dato le dimissioni in quest’anno, infatti, hanno ammesso che la scelta è stata effettuata proprio a causa di tale inconciliabilità.
Così Gaia potrebbe decidere di non avere figli, rifiutando una relazione amorosa, con difficoltà a potersi permettere una casa di proprietà. Oggi sono sempre meno i giovani che lasciano il tetto familiare prima dei 30 anni e il calo demografico dimostra che molte coppie rifiutano di mettere al mondo un bambino per questioni principalmente economiche. Infine, Gaia, potrebbe non avere l’assistenza medica necessaria in caso di malattie o addirittura, non avere un posto in una Rsa quando sarà anziana.
Tutto ciò le sarà concesso, a patto che Gaia non scelga di avere una relazione con un uomo che si rivelerà “cattivo”, al quale dirà superficialmente di “essere sua”. Parole alle quali lui crederà letteralmente, pensando di poter disporre della sua vita a suo piacere, anche a costo di togliergliela, come è capitato alle oltre cento donne nell’ultimo anno, vittime di femminicidio.
Ma Gaia sa anche di essere già fortunata a 10 anni, perché in fin dei conti è nata dove la guerra (per ora) non c’è e se deciderà di accontentarsi, di non avere una relazione omosessuale, di non intraprendere un percorso transessuale, di avere solo un figlio (forse) da mantenere con sacrifici e una piccola casa, magari all’estero, perché lì qualche soldo in più potrebbe guadagnarlo, tutto sommato, rispetto ai bambini nati in guerra, a Gaia non è poi andata così male.
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