Un figlio costa 500 euro al mese
- 24/10/2023
- Famiglia
Lussi che non dovrebbero esserlo: un figlio costa alle coppie italiane quasi 500 euro al mese – precisamente 462 euro – cifra peraltro percepita in aumento del 15% rispetto solo ad un anno fa. E’ l’Osservatorio Findomestic a fare il punto sulle preoccupazioni degli italiani in questo periodo di turbolenze economiche e geopolitche.
I costi di un figlio scoraggiano la natalità
Gli alti costi per mantenere un figlio scoraggiano dal metter su famiglia, e non a caso sono citati in ogni sondaggio che provi a capire le motivazioni dietro l’inverno demografico che sta vivendo da anni l’Italia, tanto più se pensiamo che c’è una sfasatura tra il numero di figli desiderato – le indagini dell’Istat dicono che si attesti intorno a due – e quello reale – nel 2021 pari a 1,25 per donna, di cui 1,18 per le italiane e 1,87 per le straniere.
L’Osservatorio evidenzia che tra chi oggi non ha bambini, 4 su 10 non hanno nemmeno intenzione di averne. Ma anche chi non è genitore ritiene che occorrano maggiori sostegni economici da parte dello Stato (53%), e dà molta importanza alla stabilità lavorativa (55%) e al sostegno nelle spese per asilo o baby-sitter (51%) nella decisione di avere o meno figli.
Una decisione su cui l’aspetto economico ha sicuramente un grosso peso, così come la possibilità di avere aiuti dai potenziali nonni .
Il risultato è che una grossa fetta di nuclei familiari italiani non ha figli. Ecco la composizione delle famiglie italiane, in base ai dati dell’Osservatorio:
• il 41% non ha figli
• il 26% ha 1 figlio
• il 27% ha 2 figli
• il 4% ha 3 figli
• l’1% ha 4+ figli
Le spese che incidono di più
Quanto alle spese che vengono sentite come maggiormente gravose nel ménage familiare, troviamo voci relative alle necessità quotidiane:
• Abbigliamento e calzature
• Scuola
• alimentari (sono anche quelle con il maggior aumento percepito)
• Trasporti
Incidono invece di meno, secondo gli intervistati:
• giochi
• viaggi
• cura di sé
• tecnologia
Le preoccupazioni degli italiani
Il fattore economico dunque gioca un ruolo importantissimo nella natalità, e non a caso in cima alle preoccupazioni degli italiani troviamo l’inflazione, seguita dal calo del potere d’acquisto familiare e dalla crisi economica/recessione del Paese.
E se il presente genera ansia, il futuro non appare roseo: il 65% dei connazionali ritiene che i prezzi continueranno ad alzarsi, ‘un po’’ o ‘molto’. La stragrande maggioranza (92%) degli intervistati con figli conviventi ritiene anche che i prezzi siano aumentati nell’ultimo anno, con una stima media del 15%.
Coerentemente, la maggior parte degli italiani (59% in totale, dal 50% di giugno) guarda al futuro con poco (47%) o nessun (12%) ottimismo. Anche i giovani sono preoccupati, vorrebbero dei figli ma in un mondo diverso da quello attuale .
Come reagiscono gli italiani
Come reagiscono le famiglie alla percezione di questi aumenti? Nella maggior parte dei casi, il 36%, rinviando gli altri acquisti, il 32% rinunciando tout court e il 14% tagliando le spese per i figli giudicate non necessarie.
“L’inflazione – commenta Gilles Zeitoun, amministratore delegato e direttore generale Findomestic – rappresenta costantemente da un anno a questa parte la preoccupazione principale degli italiani seguita dal calo del potere d’acquisto della propria famiglia. Le rilevazioni dell’Osservatorio Findomestic evidenziano come anche nel corso del 2023, nonostante il rallentamento dell’inflazione, 8 su 10 continuino ad avvertire rincari più o meno consistenti e per il 64% i prezzi continueranno a salire. Elementi che contribuiscono a frenare la propensione al consumo e all’aumento percentuale di chi guarda al futuro con pessimismo”.
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