6 genitori su 10 vogliono più supporto psicologico: i dati dell’indagine
- 20/09/2024
- Famiglia
La ricerca di Nestlé e Unobravo certifica le difficoltà di essere genitore in Italia. L’azienda offre tre sedute gratuite ai genitori
Sempre meno italiani decidono di avere figli. Tra quelli che lo fanno, molti si sentono abbandonati di fronte a una sfida piena di incertezze, paure e ansie mai affrontate prima.
La conferma arriva dalla survey “Genitori ai primi passi” condotta da Nestlé e Unobravo. L’indagine ha coinvolto oltre 1.100 genitori o aspiranti tali per comprendere le difficoltà emotive, psicologiche e pratiche del diventare genitori oggi.
Genitori chiedono supporto mentale
L’esito più netto riguarda la salute mentale: il 60% dei genitori afferma di volere un supporto psicologico per affrontare le sfide della genitorialità, ma solo il 4% si rivolge effettivamente a un professionista, segnalando un notevole divario tra il bisogno percepito e l’azione.
Un dato particolarmente preoccupante è quello legato alla salute mentale delle madri. Solo il 35% delle madri dichiara di sentirsi bene fisicamente e mentalmente, rispetto al 52% dei padri. Questa disparità conferma il gender gap domestico per cui le madri tendono a sacrificare il proprio benessere (e spesso anche la carriera) per concentrarsi sul bambino e sulla cura della casa.
Negli ultimi anni, qualcosa sta cambiando, ma la differenza tra le responsabilità della donna e quelle dell’uomo è ancora evidente.
Il ruolo del partner e il sostegno reciproco
Il contesto economico non consente a tutti di rivolgersi allo psicologo, anche perché già mantenere un figlio costa e gli incentivi, pur esistenti, non bastano.
La maggior parte dei genitori (il 67%) dichiara di rivolgersi al proprio partner per chiedere aiuto nei momenti critici, sottolineando l’importanza della collaborazione nella coppia. Il 69% dei genitori si sente adeguatamente supportato dal proprio partner, un segnale positivo che evidenzia come la condivisione delle responsabilità genitoriali sia in crescita. Tuttavia, nonostante questo miglioramento, molte coppie sentono la necessità di un ulteriore sostegno per affrontare le pressioni quotidiane.
La percezione del controllo
Un altro dato emerso dalla ricerca di Nestlé e Unobravo è che solo il 32% dei genitori sente di avere sotto controllo le sfide della genitorialità. La sensazione di non riuscire a gestire la situazione, unita all’enorme responsabilità nei confronti dei figli, crea un circolo vizioso: più i genitori si sentono sopraffatti, più aumenta lo stress e la sensazione di inadeguatezza.
Questo fenomeno è strettamente connesso alle alte aspettative sociali e alle opinioni altrui, vissute come un peso da quasi il 40% dei genitori.
Pressioni sociali e perfezionismo
Dalla ricerca, emerge che la pressione di dover essere “genitori perfetti” è una delle principali fonti di ansia per molti neogenitori. “C’è una convinzione diffusa che tutto debba essere perfetto per accogliere un bambino, ma voler tendere alla perfezione potrebbe significare rincorrere una condizione irrealizzabile”, spiega Valeria Fiorenza Perris, psicoterapeuta e direttore clinico del servizio di psicologia online Unobravo. Più del 59% dei genitori si sente stressato dall’opinione altrui, il che contribuisce ad alimentare l’ansia di non essere all’altezza delle aspettative sociali.
Nestlé lancia il progetto “Genitori ai primi passi”
In risposta ai dati emersi dalla survey, Nestlé ha lanciato il progetto “Genitori ai primi passi”, un’iniziativa che offre supporto psicologico gratuito ai neogenitori, in collaborazione con Unobravo. L’obiettivo del progetto è fornire un sostegno pratico, che si traduce in tre sedute gratuite di supporto psicologico, per aiutare i genitori a superare le difficoltà emotive e a prevenire il senso di solitudine e inadeguatezza. “Il sostegno di chi ci circonda è importante, ma a volte da solo non basta”, afferma Perris. “Per questo – aggiunge – è fondamentale sensibilizzare i neo-genitori sull’importanza di chiedere un aiuto professionale in una fase così delicata”.
Molti genitori rischiano di auto sabotarsi, di sentirsi sbagliati, inadatti alla situazione. Invece, conclude Perris, “Considerare l’ansia o la preoccupazione come una parte naturale del percorso può aiutare a proiettarsi in questo ruolo con maggiore serenità e sicurezza”.
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