Il 48% dei neonati oggi è allattato al seno
- 01/08/2024
- Famiglia
Dal 1° al 7 agosto, il mondo si concentra su una delle pratiche più naturali e essenziali per la vita: l’allattamento al seno. La Settimana Mondiale dell’Allattamento, sostenuta da UNICEF e OMS, si presenta quest’anno con un messaggio potente: “Colmare il divario: Sostegno all’allattamento per tutti”. Questo tema non è solo un richiamo all’azione, ma una vera e propria sfida a superare le barriere che impediscono a milioni di madri e bambini di beneficiare appieno dei vantaggi dell’allattamento esclusivo.
Negli ultimi dodici anni, il tasso globale di allattamento esclusivo fino ai sei mesi di vita è aumentato del 10%, portando il dato al 48%. Questo progresso rappresenta un notevole miglioramento nella salute infantile: decine di migliaia di vite sono state salvate grazie a questo semplice, ma potente atto di nutrizione. Tuttavia, la strada verso l’obiettivo dell’OMS di raggiungere il 50% entro il 2025 rimane impervia, con sfide che vanno oltre il semplice accesso ai servizi, richiedendo una profonda riconsiderazione del supporto offerto alle madri e delle politiche pubbliche in materia di salute e famiglia.
Un incremento globalmente rilevante, ma con sfide persistenti
L’allattamento al seno non è solo un atto nutrizionale, ma una fonte vitale di protezione. Il latte materno contiene anticorpi essenziali che rinforzano il sistema immunitario del neonato, riducendo il rischio di malattie e mortalità e garantendo un’alimentazione sicura durante le emergenze. In un contesto globale in cui le crisi sanitarie e ambientali sono sempre più frequenti, garantire un’adeguata nutrizione ai neonati diventa cruciale.
Le evidenze scientifiche indicano che migliorare i tassi di allattamento potrebbe prevenire oltre 820mila decessi infantili ogni anno. Questa realtà sottolinea quanto sia imperativo il sostegno continuo e adeguato alle madri, specialmente in contesti di crisi o di vulnerabilità sociale. I dati attuali evidenziano una realtà allarmante: oltre 4,5 miliardi di persone, più della metà della popolazione globale, non ha accesso a servizi sanitari essenziali. Ciò implica che molte madri non ricevono l’assistenza necessaria per iniziare e mantenere l’allattamento, creando così disparità enormi tra diverse regioni e contesti socio-economici.
Sostegno e protezione: un diritto per tutti
Il messaggio della Settimana Mondiale dell’Allattamento evidenzia l’importanza di un sostegno equo all’allattamento come diritto fondamentale. Le politiche pubbliche devono essere orientate a garantire un ambiente favorevole per l’allattamento, partendo da una riforma delle strutture sanitarie che incorpori programmi di sostegno e consulenza per le madri. È essenziale non solo fornire assistenza durante il periodo dell’allattamento, ma anche garantire che le madri possano accedere a informazioni di qualità, empatiche e rispettose.
Questo è particolarmente importante in situazioni di emergenza, dove l’allattamento può rappresentare un’importante fonte di nutrimento sicuro e accessibile. Le organizzazioni come l’UNICEF e l’OMS ribadiscono che l’allattamento non deve essere visto solo come un’opzione personale, ma come una responsabilità collettiva, in cui ogni attore della società, dalle famiglie ai professionisti della salute, deve collaborare per sostenere e proteggere questo diritto.
La necessità di interventi mirati e azioni concrete
La Settimana Mondiale dell’Allattamento sottolinea con forza la necessità di adottare interventi mirati e azioni concrete per migliorare il sostegno all’allattamento. Come indicato da UNICEF e OMS, è cruciale che i governi e le istituzioni intensifichino gli investimenti in programmi e politiche specifiche per proteggere e sostenere l’allattamento.
Questi interventi devono includere l’implementazione di politiche lavorative a favore delle famiglie, come il congedo di maternità retribuito e le pause per l’allattamento, nonché l’accesso a servizi di assistenza all’infanzia di alta qualità. UNICEF e OMS evidenziano l’importanza di garantire che le madri, specialmente quelle a rischio nelle comunità vulnerabili e in situazioni di emergenza, ricevano un supporto adeguato e tempestivo. Questo include consulenze professionali sull’allattamento come parte dell’assistenza sanitaria di routine. Inoltre, è essenziale migliorare il monitoraggio dei programmi e delle politiche di allattamento, raccogliendo dati accurati e aggiornati per informare le decisioni politiche e garantire una corretta allocazione delle risorse.
Solo attraverso azioni coordinate e basate su dati solidi sarà possibile ottimizzare l’efficacia dei programmi di supporto all’allattamento e assicurare che ogni madre e bambino ricevano il sostegno di cui hanno bisogno.
Il caso italiano
In Italia l’UNICEF porta avanti le Baby-Friendly Initiatives: buone pratiche, basate su prove di efficacia, che proteggono, promuovono e sostengono l’allattamento, offrendo e garantendo al contempo cure e sostegno adeguati alle madri che non allattano.
Le Baby-Friendly Initiatives comprendono 35 ospedali e 10 comunità riconosciuti Amiche delle bambine e dei bambini e 4 corsi di laurea Amici dell’Allattamento. Inoltre, fanno parte del programma dell’UNICEF Italia “Insieme per l’allattamento” oltre 1.000 Baby PIt Stop (BPS), aree allestite per accogliere i genitori che vogliono allattare o cambiare il pannolino quando si trovano fuori casa.
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