Congedo paternità obbligatorio, per Meloni è ‘no’. Valore D: “Importante responsabilizzare entrambi i genitori”
Occorre stimolare un cambiamento culturale per quanto riguarda l’utilizzo dei congedi di paternità, ma per rendere questo cambiamento concreto e celere serve anche estendere la misura e renderla obbligatoria, in modo da “responsabilizzare entrambi i genitori nel loro ruolo educativo”. Lo ha sottolineato Valore D, associazione di imprese che promuove l’equilibrio di genere e l’inclusività come fattore competitivo per la crescita delle aziende e del Paese, a proposito delle affermazioni della premier Giorgia Meloni espresse in un’intervista rilasciata alla direttrice di ‘Donna Moderna’ Maria Elena Viola.
Meloni: “No al congedo di paternità obbligatorio”
Nell’intervista Meloni aveva detto di non essere a favore dell’introduzione del congedo di paternità obbligatorio, e questo perché la soluzione, ha precisato, è nella “libera scelta: il congedo parentale, infatti, vale sia per la madre che per il padre”.
La premier riconosce l’esistenza di un problema culturale su cui è favorevole a intervenire: in Italia gli uomini si vergognano a prendere il congedo parentale. “Sono d’accordo – ha detto – ed è qualcosa su cui bisogna lavorare, però non so quanto lo possiamo risolvere con un obbligo”.
“Il congedo parentale, come lo abbiamo ampliato noi, si utilizza fino al sesto anno di vita del bambino e consente alla famiglia di organizzarsi perché non si smette di essere genitori dopo i primi mesi di vita del figlio – ha spiegato. È un congedo che si prende a condizione necessaria. Se noi lo mettessimo obbligatorio potremmo aumentarlo di quanto? Dieci giorni, un mese? Non avrebbe lo stesso impatto. Culturalmente sì, però, secondo me, ha più senso se noi su questo lavoriamo sul piano culturale perché ci dà una risposta che può essere ugualmente utile, senza però comprimere quello che stiamo dando alle famiglie, perché tre mesi sono tre mesi. Sicuramente sul tema culturale questa è una battaglia che mi interessa”.
Valore D: da anni lavoriamo per promuovere congedo di paternità
In riferimento alla posizione espressa da Meloni, Valore D ha anche evidenziato come da anni l’associazione lavori attraverso le proprie associate per mettere in atto politiche che promuovano il congedo di paternità oltre i 10 giorni stabiliti dalla legislazione corrente, sottolineando che l’estensione del congedo di paternità e l’obbligatorietà della misura rimangano necessarie per raggiungere l’obiettivo di “una pari responsabilizzazione di entrambi i genitori”, e dunque per “migliorare il benessere della famiglia nel suo insieme” e arrivare a “contrastare l’inverno demografico italiano”.
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