Trump vince anche sull’aborto, in Florida non passa il referendum per portarlo a 24 settimane
- 06/11/2024
- Mondo Popolazione
Il diritto all’aborto è diventato un simbolo del duello Trump-Harris, soprattutto dopo il primo e unico confronto televisivo tra i due candidati. Dopo lo scivolone rimediato negli studi di Abc News da The Donald, il tema si era rivelato una cartina di tornasole favorevole a Kamala Harris. Ma le cose cambiano velocemente, e così, dopo le elezioni del 5 novembre, il diritto all’aborto si conferma una cartina di tornasole, ma nella direzione del tycoon, che nelle stesse ore diventava per la seconda volta presidente degli Stati Uniti d’America.
Aborto in Florida: il voto
In occasione delle presidenziali, in Florida e in altri nove Stati si è votato anche sul referendum per estendere il diritto all’interruzione di gravidanza entro le 24 settimane dalla formazione del feto. Il referendum “Emendamento 4” non ha raggiunto la soglia del 60% necessaria per l’approvazione, fermandosi al 57% dei voti. Insomma, mentre Donald Trump otteneva il suo secondo mandato presidenziale, i repubblicani ottenevano un’altra vittoria particolarmente importante dato che Kamala Harris ha fatto dei diritti riproduttivi delle donne un pilastro della sua campagna elettorale.
In Florida, “patria politica” di Donald Trump, l’interruzione di gravidanza continuerà a essere consentita entro e non oltre le sei settimane. L’esito referendario è una grande successo del governo repubblicano di Ron DeSantis che nel 2022 ha portato il divieto di aborto fino a 15 settimane riducendolo dalle precedenti 24 settimane e nel 2023 lo ha portato a 6 settimane, rendendo molto difficile l’interruzione di gravidanza e costringendo alcune donne a viaggiare in altri Stati per poter abortire.
Con questo voto, la Florida diventa il primo Stato in cui fallisce una misura a tutela all’interruzione di gravidanza, dopo il rovesciamento nel 2022 della sentenza Roe V. Wade, che dal 1973 garantiva il diritto all’aborto negli Stati Uniti proprio entro il termine delle 24 settimane.
La reazione del Center of Reproductive Rights
In Florida il referendum sull’aborto è fallito nonostante la maggior parte dei votanti (57%) si sia espresso a favore. Nancy Northup, presidente del Center of Reproductive Rights, ha puntato il dito contro la soglia del 60% necessaria in Florida per approvare il referendum, la più alta tra tutti gli Stati Usa: “(I cittadini) vivono sotto un divieto di aborto che non hanno chiesto o non vogliono”. Northup ha aggiunto: “Come ha chiarito la maggior parte degli elettori stasera, vorrebbero indietro la loro libertà riproduttiva. Ma a causa dell’elevata soglia del 60% e della campagna di disinformazione dello Stato, devono continuare a vivere con la paura, l’incertezza e la negazione delle cure causate dall’inversione di Roe and Wade”.
L’annullamento della Roe v. Wade
Il 24 giugno 2022 la Corte Suprema degli Stati Uniti ha annullato la sentenza che da cinquant’anni riconosceva il diritto all’aborto a livello federale.
Da allora, i singoli Stati hanno la facoltà di stabilire leggi proprie sul diritto all’aborto, creando normative diverse e discriminazioni per le donne in base alla loro residenza, come nel caso della Florida.
Prima di essere annullata nel 2022 con il caso Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization, la sentenza impediva agli Stati federati di imporre restrizioni significative sull’aborto nelle prime fasi della gravidanza.
Harris-Trump sull’aborto
Nel dibattito televisivo con Kamala Harris, Donald Trump ha rivendicato come un successo la scelta della Corte Suprema di restituire ai singoli Stati la facoltà di decidere autonomamente le proprie leggi sull’aborto, piuttosto che seguire una normativa federale unificata.
Per la vicepresidente uscente, invece, la dinamica sarebbe stata controversa: “Donald Trump ha scelto personalmente tre membri della Corte Suprema degli Stati Uniti con l’intenzione che avrebbero annullato le protezioni di Roe v. Wade. E hanno fatto esattamente quello che lui intendeva”. Tutti i sei giudici nominati dai repubblicani, sui nove giudici totali, hanno votato per l’abolizione del diritto federale, mentre i tre giudici democratici hanno votato contro.
Durante il dibattito, Harris ha messo in guardia le donne sulle conseguenze di una vittoria elettorale di Trump, allora eventuale, oggi certa: “In più di venti Stati, ci sono divieti sull’aborto voluti da Trump, che rendono criminale per un medico o un’infermiera fornire assistenza sanitaria. In uno Stato, si prevede l’ergastolo per i medici […]
Ho parlato con donne in tutto il Paese. Vogliamo parlare di ciò che la gente voleva? Donne incinte che volevano portare a termine la gravidanza, ma hanno subito un aborto spontaneo, negata l’assistenza in un pronto soccorso perché i medici temevano di finire in prigione e lei stava perdendo sangue in macchina nel parcheggio”. Per questo, sostiene Harris, la storica sentenza va ripristinata al più presto: “Vi prometto che quando il Congresso approverà una legge per ripristinare le protezioni di Roe v. Wade, come Presidente degli Stati Uniti, la firmerò con orgoglio. Ma se Donald Trump fosse rieletto, firmerebbe un divieto nazionale sull’aborto”, aveva aggiunto.
Per approfondire: “Harris-Trump, scontro sull’aborto: “Lo vogliono fino al nono mese”, ma la moderatrice smentisce il tycoon”
Aborto, il voto negli altri Stati Usa
Non solo Florida, nella storica giornata del 5 novembre 2024, sono stati chiamati a esprimersi sull’aborto anche i cittadini di altri Stati:
- In Colorado, Maryland, Nevada, New York, Montana il referendum proponeva di inserire il diritto all’aborto nella costituzione;
- In Arizona, Florida, Missouri e South Dakota il referendum proponeva di estendere il diritto all’aborto dove è vietato o limitato.
Il referendum sull’aborto è passato in quattro Stati su dieci: New York, Arizona, Colorado, Maryland.
In tema di aborto, infine, è molto rilevante il fatto che Trump abbia scelto J.D. Vance come vice. Le posizioni fortemente anti abortiste del senatore dell’Ohio sono note. Come riporta LGBTI Washington Blade, il prossimo vicepresidente americano si sarebbe opposto persino alle eccezioni per le vittime di stupro e incesto. Vance ha anche proposto leggi per criminalizzare i medici che forniscono cure necessarie ai giovani transgender, dichiarando che avrebbe votato contro il Respect for Marriage Act, che protegge i matrimoni omosessuali a livello federale. Il senatore si è da sempre dichiarato contrario al matrimonio tra persone dello stesso sesso e ha anche criticato le politiche di inclusione nelle scuole e nei luoghi di lavoro. Queste posizioni hanno polarizzato l’opinione pubblica, attirando il sostegno dei conservatori sociali mentre aliena i progressisti e i difensori dei diritti civili.
La vittoria del ticket Trump-Vance nelle presidenziali e il fallimento delle misure a tutela all’interruzione di gravidanza in Florida segnano l’inizio di un nuovo corso.