La dieta mediterranea amica della fertilità
- 29/07/2024
- Fertilità
Nell’Italia delle culle vuote, una nuova speranza arriva dalla tavola: seguire per almeno tre mesi una dieta mediterranea biologica, povera di carboidrati e ricca di legumi, cereali integrali, verdure a foglia verde e altri ingredienti antiossidanti (spezie comprese), può raddoppiare i livelli di testosterone negli uomini e proteggere il DNA degli spermatozoi. È quanto emerge da uno studio guidato dall’Istituto di Farmacologia Traslazionale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), pubblicato su ‘Current Research in Food Science’.
La dieta mediterranea per la lotta all’infertilità
L’infertilità, un problema in crescita che colpisce il 15-20% delle coppie a livello globale, può essere combattuta anche a tavola. Le cause di infertilità maschile sono molteplici, dallo stile di vita ai fattori ambientali, dallo stress alle condizioni socio-economiche sfavorevoli. Alessandro Palmieri, presidente della SIA e professore di Urologia all’Università Federico II di Napoli, sottolinea l’importanza della dieta: “Pratiche dietetiche scorrette, sovrappeso e obesità possono causare squilibri ormonali e modificare direttamente la funzione e la composizione molecolare degli spermatozoi”.
Lo studio del CNR, il primo a quantificare l’effetto di una dieta antiossidante sulla fertilità maschile, ha coinvolto 50 uomini tra i 35 e i 45 anni, normopeso, non fumatori e che non facevano consumo abituale di alcolici, senza malattie croniche o varicocele. Tutti hanno seguito una dieta pre-concezionale con precise linee guida nutrizionali: consumo per l’80% di alimenti biologici, assunzione quotidiana di cereali integrali e alimenti a basso indice glicemico, riduzione dei latticini, consumo di alimenti fermentati come yogurt o kefir, frutti rossi, verdure a foglia verde, frutta a guscio, legumi, verdure crucifere, pesce azzurro e uova, eliminazione delle carni lavorate e dei prodotti confezionati, e consumo moderato di frutta. Inoltre, veniva raccomandato l’uso frequente di spezie come zenzero, curcuma, coriandolo, rosmarino, basilico, aglio, cipolla e prezzemolo. Un sottogruppo ha anche ridotto l’assunzione di carboidrati al 35% dell’apporto calorico giornaliero.
Gli effetti di una dieta antiossidante sulla fertilità maschile
Dopo tre mesi di dieta, i risultati sono stati sorprendenti. Veronica Corsetti, prima autrice dello studio e biologa nutrizionista del CNR, ha spiegato che i livelli di testosterone sono più che raddoppiati, passando da 3,2 a 6,92 nanogrammi/millilitro. Inoltre, la percentuale di spermatozoi con DNA frammentato è scesa dal 44,2% al 23,2%.
“Questo studio dimostra che gli uomini che aderiscono alla dieta mediterranea e riducono l’assunzione di carboidrati sperimentano una minore frammentazione del DNA spermatico e un aumento dei livelli di testosterone”, ha commentato Corsetti. “Il contributo maschile alla fertilità di una coppia è fondamentale e i risultati di questo studio sottolineano l’importanza della variazione della dieta e dell’inclusione di alimenti biologici”.
Fabrizio Palumbo, dirigente medico presso l’UOC di Urologia dell’ospedale Di Venere di Bari, ha ribadito i benefici della dieta mediterranea: “Questa dieta è caratterizzata da un elevato consumo di verdura, frutta, olio d’oliva, cereali, latticini e noci, con un apporto molto basso di carne rossa e un consumo moderato di pesce e vino. Gli acidi grassi insaturi e monoinsaturi presenti in questi alimenti riducono lo stress ossidativo e il colesterolo, prevenendo la frammentazione del DNA spermatico e migliorando la qualità degli spermatozoi”.
In un mondo dove le culle vuote sono sempre più frequenti, uno stile di vita sano e una dieta equilibrata potrebbero essere la chiave per ritrovare la fertilità e la speranza di una nuova vita.
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