Prénatal, con Generazione G per sostenere la genitorialità e guardare al futuro
- 19/09/2023
- Welfare
Sostenere la natalità e guardare al futuro del nostro Paese. È questo l’obiettivo di ‘Generazione G’, il progetto che Prénatal ha lanciato questa mattina a Roma durante una conferenza stampa, presenti, tra gli altri, la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella, il Cavaliere del Lavoro Giovanni Clementoni, e Nicola Zotta, CEO di Artsana Group, in rappresentanza delle prime aziende che sono salite a bordo. Prénatal festeggia il 60° anniversario attraverso la promozione di un’iniziativa di raccolta fondi per dare un sostegno concreto alle famiglie in difficoltà e contrastare la denatalità, al fianco del Ministero per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità e in collaborazione con il Moige – Movimento italiano genitori.
Il progetto ‘Generazione G’ per un ‘welfare di prossimità’
“Sono molto orgoglioso di presentare il progetto Generazione G – ha detto Alberto Rivolta, CEO di Prénatal – L’Italia sta affrontando una crisi demografica senza precedenti, con ripercussioni significative sulla nostra società, sull’economia e sulle prospettive future del Paese. In occasione del sessantesimo anniversario di Prénatal abbiamo quindi deciso di assumere un ruolo attivo che possa generare sensibilizzazione corale su questo tema, con un impatto immediato e benefici tangibili sulle famiglie su tutto il territorio italiano, con un approccio di welfare di prossimità. Per raggiungere questo obiettivo credo sia fondamentale fare sistema tra istituzioni e imprese, per questo sono lieto di avviare la prima fase del progetto alla presenza del Ministero per la Famiglia la Natalità e le Pari Opportunità, in collaborazione con il Moige e le prime aziende partner che hanno deciso di supportare Generazione G con il fine ambizioso di generare un cambiamento socioculturale”.
“Il coinvolgimento delle imprese, del mondo del lavoro e dell’associazionismo nella sfida demografica è un obiettivo al quale abbiamo puntato fin dal primo giorno – ha poi aggiunto la ministra Roccella – Progetti di questo tipo vanno nella giusta direzione sia perché puntano a dare un sostegno concreto alla genitorialità, sia perché favoriscono quel cambio culturale che la renda socialmente premiante”.
Dopo un calo demografico continuativo negli ultimi anni – si legge in una nota – il 2023 è l’anno in cui si è presa coscienza dell’impatto negativo sul Sistema Paese e della necessità di intervenire. Prénatal, a fianco ogni anno di oltre 6 milioni di famiglie, ha maturato, dopo 60 anni di presenza in Italia, la decisione di rafforzare il proprio ruolo verso le future generazioni. Da qui nasce un rinnovato impegno che introduce un nuovo punto di osservazione basato sul fatto che ‘non nascono più genitori’. I motivi sono di carattere socio-economico, ma anche culturale. Esiste una povertà materiale che si accompagna sempre più a forme di povertà che derivano dalla solitudine – prosegue la nota – dalla mancanza di una rete di relazioni e di un sistema di protezione e di solidarietà. Emerge quindi la necessità di imprimere una svolta culturale, affinché la società e le sue organizzazioni siano più accoglienti per i genitori e la scelta di mettere al mondo dei figli non sia avvertita come penalizzante, ma al contrario come valoriale.
Agevolare una scelta più serena della genitorialità
La volontà, con il programma Generazione G, è dunque quella di restituire fiducia per agevolare una scelta più serena e solida della genitorialità, mettendo al centro i genitori come protagonisti e destinatari di un intervento concreto atto a stimolare le nascite attraverso azioni di welfare di prossimità sul territorio italiano con la creazione di una rete di “genitori per i genitori”.
Attraverso la rete di genitori esperti selezionati da Moige, l’iniziativa assume un ruolo concreto: tempo, esperienza e presenza vengono infatti messi a disposizione della genitorialità fragile (economica-sociale-culturale-psicologica), priva di una rete di aiuti e di un sistema di sostegno, con modalità differenti in relazione alle esigenze di ogni famiglia. Secondo il protocollo redatto dall’Associazione Moige, le azioni introdotte interesseranno un numero sempre crescente di famiglie a partire da una prima fase con 250 nuclei individuati in base a precisi parametri e una stima di oltre 180.000 ore di supporto erogate. Le attività saranno molteplici, tra cui ad esempio:
- presenza fisica nel supporto alla gestione del bambino per permettere al genitore di dedicarsi alle sue necessità
- presenza accanto al genitore fragile per fornire consigli
- aiuto concreto in attività pratiche e commissioni quotidiane
- consulenza per sostegno e aiuto anche a distanza
- assistenza nella gestione di servizi burocratici
Per garantire qualità, efficacia e governance dell’intervento di Generazione G, il Moige sarà responsabile dell’individuazione dei genitori esperti della rete – raccogliendo l’adesione di coloro che hanno esperienza nella gestione dei figli e nel sociale – della loro formazione sulle tecniche di gestione della relazione genitore-figlio, sulla conoscenza delle tipologie di difficoltà che possono incontrare i genitori fragili e sulle strategie per gestirle, e infine dell’affiancamento da parte del team di coordinamento per intervenire su casi specifici, in modo da garantire la massima sicurezza nel rapporto con i genitori e i figli.
Un’alleanza tra il mondo sociale, economico e istituzionale
“Siamo lieti di avviare questo progetto che mira a sostenere la genitorialità fragile – ha sottolineato Antonio Affinita, direttore generale Moige – In un momento in cui l’Italia è fanalino di coda nel mondo per la natalità, crediamo siano fondamentali azioni di supporto alla fragilità di papà e mamme. Mai come in questo periodo occorre intervenire in modo fattivo e concreto in una logica di solidarietà e sussidiarietà. Solo grazie ad una grande alleanza tra il mondo sociale, economico e istituzionale sul tema della natalità potremo ripartire con una primavera di nascite. Solo con un aiuto concreto potremo avere famiglie forti e resilienti, una società più sicura e pronta ad affrontare le nuove sfide che ci attendono”.
Oltre alle azioni previste nel piano esecutivo, l’iniziativa mette a disposizione delle famiglie in stato di necessità – in collaborazione anche con altri partner – un paniere di prodotti e beni essenziali per i bambini necessari nei primi mesi di vita. Per sostenere economicamente l’intervento dei genitori esperti – conclude la nota – viene lanciata a partire dal 20 settembre una raccolta fondi aperta a tutti attraverso donazioni nei circa 400 punti vendita e sugli e-commerce di Prénatal, Toys Center, Bimbostore e Fao Schwarz, sulla piattaforma crowdfunding Eppela e di tutte le aziende e fondazioni che vorranno diventare partner di progetto. Ad oggi, hanno aderito al progetto Chicco, Clementoni, Mam e Mattel.
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