Spagna, congedo parentale retribuito esteso a 19 settimane (anche per i papà)
- 30 Luglio 2025
- Welfare
Il governo spagnolo ha compiuto un significativo passo avanti nel rafforzamento delle politiche di conciliazione tra vita lavorativa e familiare, approvando un miglioramento del congedo per nascita, adozione e cura dei figli.
Le nuove misure, annunciate dal Consiglio dei ministri, prevedono l’introduzione di tre settimane aggiuntive di congedo, portando il totale da 16 a 19 settimane, di cui uomini e donne potranno beneficiare in egual misura.
Congedo ampliato e totalmente retribuito
Queste nuove settimane saranno retribuite al 100% dalla Previdenza Sociale, attraverso l’attuale assegno di maternità o paternità. Ciò significa che i beneficiari riceveranno l’intero stipendio durante questo periodo, come specificato dalla seconda vicepresidente del Governo e ministra del Lavoro, Yolanda Díaz. Il costo stimato per le casse pubbliche è di 1,5 miliardi di euro.
La fruizione di queste nuove settimane presenta una certa flessibilità: la 17esima settimana di congedo di maternità dovrà essere goduta durante il primo anno di vita del bambino o in caso di adozione, mentre le rimanenti due settimane (la 18esima e la 19esima) potranno essere fruite in modo “assolutamente flessibile” fino a quando il bambino non compirà 8 anni.
Le nuove disposizioni si applicheranno sia ai dipendenti del settore privato e pubblico che ai lavoratori autonomi. La 17esima settimana di congedo si applicherà ai genitori di bambini nati o adottati a partire dal 31 luglio 2025. Per quanto riguarda le settimane 18 e 19, che possono essere fruite fino agli 8 anni del bambino, sarà possibile utilizzarle retroattivamente per i bambini nati a partire dal 2 agosto 2024, sebbene la richiesta potrà essere avanzata a partire dal primo gennaio 2026.
Sostegno specifico per le famiglie monogenitoriali
Un’importante novità è stata introdotta anche per le famiglie monogenitoriali, che, secondo la ministra Díaz, sono composte per l’80% da donne single con figli. Queste famiglie riceveranno un totale di 32 settimane di congedo per maternità e assistenza all’infanzia, rispetto alle attuali 16 settimane. Questa estensione recepisce e si aggiunge a una precedente sentenza della Corte costituzionale spagnola del novembre 2024, che aveva già aumentato tali periodi di congedo a 26 settimane.
Conformità con la direttiva europea e le reazioni sindacali
Nonostante le significative estensioni, il governo ha ribadito il pieno rispetto della direttiva europea sulla conciliazione tra lavoro e vita privata. In risposta alle richieste del sindacato dei dipendenti pubblici (Csif), che chiedeva il pagamento delle otto settimane di congedo parentale come previsto dalla direttiva, la ministra Díaz ha chiarito che la Spagna “rispetta pienamente questa direttiva”.
Díaz ha spiegato che la Spagna, sommando le 19 settimane di congedo retribuito per nascita e cura dei figli, e le tre settimane di congedo per allattamento accumulate, raggiunge un totale di 22 settimane retribuite. Inoltre, la direttiva europea stabilisce che l’indennità di congedo parentale debba essere almeno pari al 60% della base regolamentare. Il governo spagnolo ha scelto di includere le nuove settimane retribuite nel congedo di maternità e paternità, consentendo un aumento dell’importo al 100% di tale base.
La Ministra ha inoltre sottolineato che il governo ha scelto di coprire il costo di queste due settimane aggiuntive, fruibili fino agli 8 anni, tramite il congedo di nascita, evitando di addebitare tale costo alle aziende spagnole, sebbene la direttiva lo consentisse. Resta in vigore il congedo parentale di otto settimane non retribuito fino al compimento degli 8 anni del bambino. Nonostante un precedente impegno a retribuirne la metà, questo congedo rimane definito come causa di “sospensione dal lavoro”, implicando che le assenze in questi giorni vengano detratte dalla retribuzione.
E in Italia?
In Italia, i genitori lavoratori possono accedere a diversi tipi di congedo. Il congedo di maternità è obbligatorio per le madri e dura 5 mesi, retribuito al 80%, con possibilità di estensione in caso di adozione, affido o gravidanza a rischio. Il congedo di paternità obbligatorio è di 10 giorni lavorativi, fruibili da 2 mesi prima a 5 mesi dopo la nascita, retribuiti al 100%; in caso di parto plurimo diventano 20 giorni. Entrambi sono gestiti dall’Inps. Il congedo parentale, invece, è facoltativo e spetta a entrambi i genitori: fino a 10 mesi complessivi (11 se il padre ne usufruisce per almeno 3 mesi), utilizzabili entro i 12 anni di vita del bambino.
La legge di bilancio 2024 ha disposto l’elevazione, dal 30% al 60% della retribuzione, dell’indennità di congedo parentale per un’ulteriore mese, da fruire entro il sesto anno di vita del figlio o entro sei anni dall’ingresso in famiglia del minore in caso di adozione o di affidamento e, comunque, non oltre il compimento della maggiore età. Solo per il 2024 l’elevazione dell’indennità di congedo parentale per l’ulteriore mese è stata pari all’80% della retribuzione. La norma si applica ai lavoratori dipendenti che hanno terminato il congedo di maternità o di paternità dopo il 31 dicembre 2023.
La legge di bilancio 2025 ha elevato dal 60% all’80% la maggiorazione dell’indennità dell’ulteriore mese di congedo parentale previsto dalla legge di bilancio 2024, e ha disposto l’elevazione dell’indennità di congedo parentale dal 30% all’80% per un ulteriore mese.
E i dati di utilizzo sono incoraggianti: a usufruire del congedo di paternità (quello obbligatorio) nel 2013 era 19,2% dei padri aventi diritto, numero salito al 64, 5% nel 2023 (dati Inps/Save the Children). Ad usufruire maggiormente del congedo sono i padri che hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato, circa il 70%, a fronte di quanti ne hanno uno a tempo determinato, il 40%, o di quelli con contratti a termine, come gli stagionali, il 20%.