Savona, ius soli: sindaco firma cittadinanza onoraria a 69 bambini

Il Sindaco di Savona Marco Russo ha firmato la cittadinanza onoraria tramite ius soli a 69 bambini. Si tratta di 69 famiglie straniere, ma residenti in Italia, che hanno avuto la possibilità di veder riconosciuto il proprio diritto di identificarsi come cittadini liguri a tutti gli effetti.

A darne notizia è lo stesso sindaco che sui social ha scritto: “Questa mattina ho firmato la cittadinanza onoraria per Ius soli per 69 bambini nati a Savona tra il 21 ottobre 2021 e il 31 dicembre 2022, da genitori stranieri residenti in Italia, come previsto dal nostro Regolamento e dall’ordine del giorno approvato a maggioranza nel Consiglio Comunale del 29 settembre 2022”.

Ma perché è così importante quest’atto politico? Scopriamolo insieme.

“Nuovi” cittadini a Savona

Era dal 2016 che la città di Savona non conferiva questo tipo di riconoscimento che ha anche “il valore di pungolo nei confronti del governo, affinché il diritto di cittadinanza venga riconosciuto a tutti i bambini che nascono, vivono, crescono e studiano nelle nostre città, insieme ai nostri figli”, ha continuato il sindaco Russo sui social.

“Firmare questo provvedimento – si legge nel post su Facebook -, anche se ha un valore sostanzialmente simbolico, è stato molto emozionante, perché è uno di quei momenti in cui la politica, quando tratta di diritti e di persone, ha un senso immenso e perché dietro ognuno di quei 69 nomi c’è la storia di una famiglia e la vita di una bambina o di un bambino che arricchiscono la nostra comunità e che saranno i savonesi di domani. A fine febbraio nella Sala Rossa del Comune nel corso di una cerimonia pubblica conferiremo a queste famiglie un attestato di benvenuto ufficiale nella nostra comunità”.

Ius soli: cos’è

Con il termine “ius soli” si fa riferimento alla nascita “sul suolo”, cioè sul territorio statale. Si contrappone allo “ius sanguinis” che si basa invece sull’elemento di discendenza o di filiazione. Ma come quest’ultimo, riguarda l’acquisizione del diritto di cittadinanza. Per i Paesi che applicano lo ius soli è cittadino originario chi nasce sul territorio dello Stato, indipendentemente dalla cittadinanza posseduta dai genitori.

A sancire il principio dello ‘ius sanguinis’ è la legge 91 del ’92, secondo la quale, questo sarebbe l’unico mezzo di acquisto della cittadinanza a seguito della nascita, mentre l’acquisto automatico della cittadinanza iure soli continua a rimanere limitato ai figli di ignoti, di apolidi, o ai figli che non seguono la cittadinanza dei genitori. La disciplina si è poi ampliata con il provvedimento varato dal Consiglio dei ministri del 4 agosto 2006. Quest’ultimo ha introdotto l’ipotesi di ius soli come previsione di acquisto di cittadinanza italiana da parte di chi è nato nel territorio della Repubblica da genitori stranieri a patto che almeno uno dei due sia residente legalmente in Italia senza interruzioni da cinque anni al momento della nascita.

Atto politico e natalità

Il Sindaco di Savona ha definito questo gesto “simbolico” e “emozionante” in quanto, conferire la cittadinanza onoraria a 69 bambini significa riconoscerne la nazionalità italiana, perché nati e cresciuti in questo Paese. I bambini nati da genitori in cui almeno uno è straniero sono stati in tutto 82.216 nel 2022, il 21% del totale, ma rispetto a dieci anni fa si tratta di quasi 26mila bambini in meno. Lo stesso calo è stato registrato nel caso di due genitori entrambi stranieri, dove però si è scesi a sole 53.000 nascite. Ciò a riprova non solo del fatto che il contributo delle nascite di bambini con genitori stranieri supporta la natalità in Italia, ma che è altrettanto in calo come per gli altri casi.