Donne, fiabe e sessismo. Paola Cortellesi: “Biancaneve colf dei sette nani”
- 11/01/2024
- Trend
Paola Cortellesi non si smentisce e con ironia e comicità – ma neanche troppa – è tornata sul tema del sessismo dopo il suo film-successo ‘C’è ancora domani’. L’attrice e regista, acclamata dal grande pubblico del cinema, è stata ospite all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Luiss Guido Carli. Durante il suo discorso si è espressa in merito ad una tematica che ha fatto discutere anche in passato: il sessismo nelle fiabe per bambini. Ma scopriamo insieme cosa ha detto.
Donne, fiabe, sessismo e altri guai…
Principesse in difficoltà salvate da cavalieri azzurri e Principi. Donne che non hanno particolare rilevanza se non in quanto protagoniste di un filone, nel quale le sorti delle loro vite dipendono sempre da un uomo. Che le fiabe, anche le più storiche, siano lo specchio di un tipo di mentalità è chiaro. “Figlie del proprio tempo”, direbbe qualcuno. Ma rari sono stati i tentativi che proponevano un cambio di rotta in questo senso e aspramente criticati: a dimostrazione che per alcuni modelli ideologici c’è spazio anche nel presente.
“Siamo sicuri che se Biancaneve fosse stata una cozza il cacciatore l’avrebbe salvata lo stesso? – ha chiesto Paola Cortellesi ad una platea di giovani universitari – Biancaneve faceva la colf ai sette nani!”. E ancora: “Perché il principe ha bisogno di una scarpetta per riconoscere Cenerentola, non poteva guardarla in faccia?”. E poi, “chi è così ingenua da fidarsi di una strega?”. Le parole dell’attrice riportate da La Stampa non hanno fatto clamore perché agli stereotipi di genere, in fin dei conti, ci siamo ormai assuefatti.
Sin da piccole, infatti, la retorica del principe azzurro, dell’uomo perfetto e del comportamento più adeguato da assumere affinché quest’ultimo non scappi è una forma di linguaggio che entra nella psiche come una missione alla quale non ci si può sottrarre. “Missione“, infatti, è il termine utilizzato di recente quando si è parlato di donne e maternità: “Una tra le massime ambizioni alla quale dovrebbero tendere le donne” è il messaggio che ne è uscito.
Ma finché uno stereotipo resterà tale ci sarà sempre un fondo di verità, un pozzo di realtà, dal quale prendere ispirazione, per produrre altri stereotipi, per combatterli.
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