Cosa succede al corpo dopo un mese senza bere alcol
- 18 Giugno 2025
- Giovani Popolazione
Un mese di astinenza può rivoluzionare il rapporto con l’alcol e generare benefici duraturi per corpo e mente. È quanto emerge dalle ricerche condotte dal professor Marcus Munafò, vice-rettore e preside dell’Università di Bath, interpellato da Bbc Science Focus Magazine.
Cosa succede dopo 30 giorni senza alcol
“Le migliori evidenze mostrano che la relazione tra consumo di alcol e salute è sostanzialmente lineare – probabilmente non è vero che una piccola quantità di alcol faccia bene”, spiega il professor Munafò. “Questo è il motivo per cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che non esiste una quantità ‘sicura’ che non influenzi la salute in alcun modo”.
La ricerca guidata dal dottor Gautam Mehta dell’University College London ha monitorato quasi 100 persone che hanno partecipato al “Dry January” nel 2018, confrontandole con un gruppo di controllo di 50 persone che hanno continuato a bere. I risultati hanno rivelato un fenomeno sorprendente: l’astinenza temporanea può “resettare” il rapporto con l’alcol in modo permanente. I risultati sono particolarmente interessanti alla luce del crescente fenomeno del binge drinking, l’elevato consumo di alcol concentrato in poco tempo.
In Italia, i risultati dell’indagine condotta da Laboratorio Adolescenza e Istituto di ricerca Iard, supportata da Mediatyche Srl, suggerisce che i giovani vedono l’ubriacatura come una fase inevitabile della propria crescita, ignorando i tanti rischi di salute legati al consumo di alcol. Questo succede perché, a differenza del fumo, sia le istituzioni che il mondo dell’informazione danno poco spazio a questo tipo di conseguenze. La sensibilizzazione sul tema è ancora molto scarsa.
Qualcosa si sta muovendo nella vicina Spagna, dove il governo Sanchez punta a ridurre il consumo di alcol tra gli spagnoli (anche) puntando sulla informazione dei cittadini. Sempre nella penisola iberica, l’University of Navarra Alumni Trialist Initiative (Unati) ha dato il via al più grande studio clinico al mondo sul consumo moderato di alcol. Guidati dal professor Miguel Ángel Martinez-González, i ricercatori seguiranno 10.000 volontari nei prossimi quattro anni per capire se bere con moderazione possa davvero avere effetti positivi sulla salute.
Per approfondire: Un bicchiere al giorno? La scienza svela la verità sul consumo di alcol
I primi benefici dopo poche ore senza alcol
Per chi beve regolarmente, i primi miglioramenti arrivano già dopo 24 ore senza alcol. L’organismo sperimenta una migliore idratazione e livelli di zucchero nel sangue più stabili. Tuttavia, il percorso non è lineare: nei primi giorni può verificarsi un leggero calo dell’umore mentre i livelli di dopamina si stabilizzano.
“Le persone nel nostro studio hanno sentito che ci sono volute un paio di settimane per ottenere benefici”, racconta Mehta. “Ma dopo questo periodo, hanno iniziato a percepire i vantaggi sulla qualità e durata del sonno. Anche concentrazione e umore sono migliorati”.
I benefici inaspettati
“I benefici metabolici che abbiamo osservato in un periodo di un mese sono stati piuttosto sorprendenti per tutti noi che eravamo coinvolti nello studio”, dichiara Mehta. Il risultato principale consiste in un miglioramento del 25% nella sensibilità all’insulina tra i partecipanti.
Nessuno dei partecipanti allo studio era diabetico. La ricerca suggerisce che il rischio di incorrere in questa condizione diminuisce dopo un mese senza alcolici. Non è chiaro quanto a lungo durerebbe il beneficio, ma considerando che gli under 40 con diagnosi di diabete di tipo 2 hanno un tasso di mortalità quattro volte superiore alla popolazione generale, questa correlazione non è da sottovalutare.
L’impatto sui fattori di crescita tumorale
“La seconda cosa è che abbiamo trovato un grande cambiamento di due proteine che sono fattori di crescita che possono essere descritti come molecole potenzialmente cancerogene”, spiega Mehta. “Il Dry January – aggiunge – ha ridotto notevolmente i livelli di fattore di crescita endoteliale vascolare (Vegf) e fattore di crescita epidermico (Egf) nel sangue”. Il primo facilita la crescita dei tumori costruendo reti di vasi sanguigni, il secondo stimola la moltiplicazione delle cellule tumorali. Non a caso entrambi “sono bersagli riconosciuti dai farmaci antitumorali”, chiosa Mehta.
Sebbene non si possa dire “con certezza” che un mese senza bere ridurrà il rischio di cancro a lungo termine, “è certamente qualcosa che può cambiare molto rapidamente entro un mese se si smette di bere”.
Dry January, gli effetti più importanti emergono dopo sei mesi
Il vero potere trasformativo del “Dry January” si manifesta sul lungo periodo.
A sei-otto mesi dalla fine del mese di astinenza, la proporzione di partecipanti che beveva a livelli pericolosi (binge drinking) è diminuita del 50%. “Questo aiuta a spiegare perché, sei mesi dopo il Dry January, molte persone bevono meno di prima – e anche se alcune tornano agli stessi livelli precedenti, tendono a farlo con un maggiore senso di controllo sul loro bere”, osserva Mehta.
Gli scettici tendono a relativizzare i risultati di questi studi, sulla scorta del fatto che siamo tutti diversi e che ogni organismo reagisce a modo suo. I ricercatori hanno pensato anche a questo conducendo un esperimento con gemelli omozigoti per il programma Bbc “Trust Me, I’m a Doctor”. Uno ha bevuto piccole quantità di alcol ogni giorno, per un totale di 21 unità a settimana, mentre l’altro ha preso 21 unità solo nel weekend e non ha bevuto durante la settimana”, racconta Mehta.
“Entrambi i gemelli stavano peggio in termini di funzionalità epatica e infiammazione nel sangue rispetto a dove erano al basale. Ma il bevitore compulsivo aveva statistiche notevolmente peggiori nel complesso”, nonostante la quantità di alcol totale fosse la stessa.
“Non bevo” invece di “non posso bere”
“Abbiamo evidenze che le persone che riescono a completare tutto il mese ottengono maggiori aumenti nel loro senso di controllo sul bere”, conferma il dottor Richard de Visser dell’Università del Sussex. “Non è come una bolla che scoppia” dopo la fine del mese di astinenza.
“È qualcosa che persiste, insieme alle conoscenze e alle competenze che le persone sviluppano durante il mese”, continua de Visser. “Scopriamo alternative al consumo di alcol, dove socializzare, come gestire gli impulsi a bere e rifiutare un’offerta di bere alcolici”.
Gli esperti sottolineano l’importanza della forza di volontà suggerendo la tattica del “rifiuto potenziato”: invece di dire “non dovrei bere” o “sto cercando di non farlo”, è più efficace dichiarare “questo mese non bevo”. Questa strategia assertiva migliora il senso di controllo personale che aiuta a resistere dalla tentazione.
Farsi forza è importante, ma anche chiedere aiuto lo è. In tal senso, chi vuole smettere o ridurre il consumo di alcol può trovare supporto dal mondo digitale: i numeri dimostrano che l’app Try Dry (gratuita, grazie ad Alcohol Change Uk), i consigli e il supporto disponibili sul sito web Dry January aiutano a restare sobri. “Abbiamo constatato che possono raddoppiare la probabilità di raggiungere l’obiettivo”, spiega de Wisser.
L’importanza di porsi aspettative realistiche
Occhio alle facili illusioni, che sono la via principale per ricadere nel consumo smodato di alcol:
“Penso che il più grande malinteso sul Dry January sia che sia facile”, avverte Matt Field, professore di psicologia all’Università di Sheffield. “Cambiare da soli, senza qualche tipo di supporto esterno, è difficile. Ma ci sono buone evidenze che partecipare al Dry January aumenta l’autoefficacia delle persone, o la loro fiducia nella capacità di dire ‘no’ all’alcol in futuro”.