Insieme nella vita ma non nel letto, come funziona lo “sleep divorce”
- 03/04/2024
- Popolazione
Vivere lontani dal partner migliora la relazione?
Nel dubbio, potreste iniziare con lo “sleep divorce”, il “divorzio del sonno”.
A differenza di quanto possa evocare il termine, per molti questa si sta rivelando una soluzione sia per migliorare il sonno che la relazione con il proprio compagno o compagna.
Il concetto è semplice: anziché condividere il letto durante la notte, i partner scelgono di dormire in stanze separate per diversi motivi. Tra le persone coinvolte in una recente indagine di SleepFoundation.org, ente specializzato nel migliorare la qualità del sonno, oltre un terzo delle persone ha dichiarato di dormire regolarmente in una stanza diversa da quella del partner.
Di questi, alcuni tornano a dormire insieme, altri continuano a praticare lo sleep divorce, una tendenza che sta guadagnando sempre più popolarità, anche grazie all’esempio di celebrità come Cameron Diaz e il presentatore televisivo Carson Daly, che hanno reso pubblica la loro scelta di dormire separatamente dai coniugi.
Ma perché sempre più coppie scelgono di dormire separatamente?
I vantaggi dello sleep divorce
Le risposte sono molteplici e riassunte dalla stessa SleepFoundation. Tra i vantaggi del “divorzio del sonno” ci sono:
- Riduzione delle interruzioni del sonno: quando dormono nello stesso letto, i partner possono disturbare il sonno dell’altra metà a causa di diversi ritmi sonno-veglia, la necessità di alzarsi per andare in bagno, il russare, e altri risvegli causati, per esempio, dalle allergie stagionali.
Non a caso, circa il 53% degli intervistati riferisce di dormire meglio da quando ha iniziato a praticare lo sleep divorce; - Aumento del tempo di sonno: in media, coloro che mantengono un divorzio del sonno nel tempo riferiscono di dormire in media 37 minuti in più ogni notte;
- Evitare colpi bassi: quando una persona si muove nel sonno, come può accadere nel disturbo comportamentale del sonno REM, potrebbe essere meglio dormire da soli per prevenire colpi, calci e altre azioni improvvise (a chi non è capitato di trovarsi un braccio in faccia!), garanzia di un risveglio poco piacevole.
Adottare lo sleep divorce può essere un’opzione soprattutto quando dormire con il partner sta interferendo significativamente con il proprio sonno. Come riporta Sleep, una persona che non dorme abbastanza o il cui sonno viene regolarmente interrotto ha una qualità della vita inferiore, è più incline a incidenti stradali ed errori sul lavoro, affronta un rischio maggiore di problemi cardiaci, sviluppa un sistema immunitario più debole e potrebbe essere più incline a ingrassare e sviluppare un metabolismo più lento. Va inoltre considerato che i disturbi del sonno sono in costante aumento anche per cause esterne alla coppia, in primis la maggiore esposizione alle luci blu emesse dai display degli smartphone.
E c’è chi si spinge ancora oltre: lo sleep divorce può migliorare la salute della relazione. I più convinti sostenitori sottolineano che se dormire separatamente migliora il sonno dei singoli, il “divorzio del sonno” migliora, di conseguenza, la relazione della coppia diminuendo l’irascibilità dei partner.
Prima di optare per questa scelta, però, occorre valutarne anche gli svantaggi.
Gli svantaggi dello sleep divorce
Gli effetti dello sleep divorce possono cambiare drasticamente da una coppia all’altra. Se i vantaggi sono in linea di massima univoci, lo stesso non può dirsi per gli svantaggi di questa pratica.
Fa eccezione l’inconveniente più ovvio, ovvero i costi. Prima di tutto, è necessario avere due stanze disponibili per dormire anziché una, il che rappresenta un ostacolo rilevante specie in un Paese come l’Italia dove sempre più giovani si trovano a condividere la stanza con amici o semplici coinquilini per far fronte al caro-affitti. Figurarsi quanti possano concedersi il lusso di una stanza in più. Chiaramente, c’è anche bisogno di un’ulteriore struttura letto e di un altro materasso.
C’è poi un discorso più romantico: dopo aver dormito da soli, alcuni sono tornati dormire insieme al proprio partner sentendo il bisogno di condividere il letto con la compagna o il compagno. Un’evenienza che comunque non raggiunge numeri importanti, verificandosi in poco più di un caso su quattro.
Legato a questo, c’è il fatto che per alcuni dormire separatamente peggiora, e non migliora, la qualità del sonno. Il 40% di chi è tornato a dormire insieme al partner dopo lo sleep divorce afferma che la qualità del proprio sonno è migliorata dopo aver terminato il divorzio del sonno.
Anche l’ultimo svantaggio di questa pratica è molto soggettivo: alcuni si sentono meno sicuri quando dormono da soli rispetto a quando dormono con un’altra persona. Per questo, mantengono un maggior livello di vigilanza, stando attenti a rumori, ombre e tutto ciò che può rappresentare una “minaccia”. In questi casi, la conseguenza è un sonno più leggero.
I risvolti sulla vita sessuale e le alternative allo sleep divorce
Come sottolinea Sleep Foundation, dormire separatamente può anche peggiorare la vita sessuale della coppia. Un fattore da scongiurare in un periodo già caratterizzato da una crescente autoreferenzialità e, in Occidente, da una grave denatalità. Uno scenario desolante aggravato dall’esperienza del lockdown, come spiegato all’Adnkronos dalla psicoterapeuta e sessuologa Elena Vittoria Longhi, esperta del Centro di medicina sessuale dell’ospedale San Raffaele di Milano: “con l’isolamento, patologie latenti sono diventate improvvisamente evidenti. Si sono presentati tratti narcisistici esasperati e persecutori, come l’ossessione di avere un membro perfetto, una compulsività sessuale che va oltre la normale sessualità, fino agli atteggiamenti autodistruttivi come tagliarsi e ferirsi di proposito”. La pandemia ha anche generato conflitti anche nella vita di coppia alle prese con disfunzioni sessuali di natura psicogena, ovvero legate a specifici accadimenti che hanno stravolto l’equilibrio degli individui.
Prima di passare allo sleep divorce, si possono provare delle alternative.
Se si vuole dormire in stanze separate perché il partner russa, può essere opportuno fare uno screening per l’apnea notturna, un processo utilizzato per identificare i potenziali sintomi e segni di apnea ostruttiva del sonno (Osa). Mentre si cerca di risolvere il problema, il partner che non russa potrebbe usare dei tappi per le orecchie, utilizzati dal 15% degli individui secondo una ricerca ripresa da Sleep Foundation. Inoltre, secondo le informazioni dell’ente specializzato nella qualità del sonno, il 18% delle persone indossa una maschera per gli occhi, utile a bloccare la luce che entra dalle finestre. In questo modo, si può risolvere l’eterna battaglia tra il partner che vuole qualche riga della tapparella aperta e l’altra metà che esige il buio totale.
Ma le soluzioni esistono proprio per tutti, persino per chi ha un sonno così leggero da svegliarsi quando il partner tira le lenzuola dal proprio lato. Queste coppie potrebbero testare il “dormire alla scandinava”, che consiste nel dormire insieme, ma usando lenzuola diverse. Una soluzione utile anche per quelle coppie composte da una metà freddolosa e una metà che invece ha sempre caldo.
Insomma, se volete testare lo sleep divorce ma non potete permettervi un’altra stanza o non siete convinti, le alternative per un sonno migliore non mancano.
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