Creato un cerotto che rileva lo stress: come funziona
- 11 Agosto 2025
- Popolazione
Rilevare il nostro livello di stress con qualcosa di molto simile a un cerotto: è questo il grande traguardo raggiunto con Stressomic, il primo biosensore indossabile capace di misurare tre ormoni dello stress contemporaneamente attraverso il sudore umano, realizzato dal California Institute of Technology (Caltech).
Il dispositivo è in grado di distinguere tra stress fisico e stress mentale e sa anche valutare l’efficacia della terapia eventualmente iniziata dal paziente.
Come funziona Stressomic
Stressomic monitora simultaneamente cortisolo (l’ormone dello stress cronico), epinefrina (adrenalina) e norepinefrina (noradrenalina), i tre principali messaggeri chimici che il corpo rilascia durante situazioni stressanti.
Tre sono anche le tecnologie utilizzate simultaneamente dal dispositivo per rilevare lo stress.
Prima di tutto, la iontoforesi: una corrente elettrica minima stimola le ghiandole sudoripare a produrre sudore anche quando non sudiamo naturalmente.
Il sudore viene poi catturato in microscopici canali chiamati microfluidi (seconda tecnologia), dotati di speciali valvole che si aprono automaticamente quando la pressione raggiunge un livello prestabilito.
Il terzo elemento sono gli elettrodi in grafene, decorati con nanoparticelle d’oro che funzionano come amplificatori molecolari. Questi sensori raggiungono una sensibilità picomolare, ovvero riescono a rilevare concentrazioni di ormoni mille volte inferiori a quelle misurabili con i metodi tradizionali.
La mappa biologica dello stress
La ricerca del California Institute of Technology non ha portato solo alla creazione di Stressomic, ma ha restituito anche importanti scoperte teoriche.
È stato così dimostrato che il corpo umano distingue tra stress fisico e stress emotivo: durante uno stress fisico acuto – come un allenamento intenso – Stressomic ha registrato aumenti significativi di cortisolo e norepinefrina. Il cortisolo riflette l’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, il sistema che coordina la risposta dell’organismo agli stress prolungati. Quando invece lo stress è di tipo emotivo, la norepinefrina schizza verso l’alto mentre il cortisolo rimane stabile. Questa differenza rivela che il nostro organismo attiva circuiti neurochimici specifici in base alla natura dello stress.
Monitoraggio in tempo reale delle terapie anti-stress
Il dispositivo ha dimostrato anche di saper tracciare le riduzioni ormonali che seguono l’assunzione di integratori rilassanti, aprendo la strada al monitoraggio in tempo reale dell’efficacia di interventi anti-stress.
Un partecipante allo studio del Caltech ha applicato il patch di Stressomic dieci minuti dopo l’assunzione di un integratore per il rilassamento per dedurne i risultati. Il dispositivo ha rilevato che, dopo l’assunzione, i livelli di cortisolo nel sudore calano in modo progressivo: questo significa che l’integratore “spegne” piano piano il sistema che produce stress cronico nel corpo (l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene). Al contrario, i livelli di adrenalina non cambiano dopo aver preso l’integratore. Questo ormone, legato alla risposta immediata di “attacco o fuga”, non viene influenzato dal supplemento testato. La noradrenalina, l’ormone collegato all’attenzione e alla vigilanza, diminuisce solo leggermente, molto meno rispetto al cortisolo.
Cosa significa in pratica?
Che l’integratore agisce principalmente sul sistema dello stress cronico (cortisolo) piuttosto che sulle reazioni immediate. È come se “abbassasse il volume” dell’ansia di fondo senza influenzare la capacità di reagire a situazioni acute.
Questa scoperta è importante perché dimostra che diversi integratori potrebbero agire su ormoni specifici. Stressomic permette di capire esattamente quale effetto ha ogni sostanza, aprendo la strada a terapie personalizzate basate sul profilo ormonale individuale.
Inoltre, il fatto che i punteggi di stress auto-riportati dai partecipanti non abbiano mostrato cambiamenti significativi nello stesso periodo sottolinea come le modificazioni biochimiche precedano spesso la percezione soggettiva. Il dispositivo rivela quindi cambiamenti fisiologici che potrebbero non essere immediatamente percepiti dalla persona.
Superare i limiti della misurazione tradizionale
I metodi attuali per misurare lo stress presentano lacune significative. I questionari dipendono dalla percezione soggettiva, gli esami del sangue forniscono solo istantanee, per quanto puntuali, mentre i sensori precedenti si concentravano su un singolo ormone e non su tre come fa il dispositivo sviluppato dal Caltech.
Stressomic risolve questi problemi attraverso il monitoraggio continuo e multi-ormonale. Le valvole a scoppio regolano automaticamente il flusso dei fluidi biologici, mentre sensori integrati per pH, temperatura e concentrazione elettrolitica correggono le interferenze ambientali che potrebbero falsare le misurazioni.
Verso la medicina preventiva personalizzata
La capacità di tracciare fluttuazioni ormonali transitorie apre scenari inediti per la prevenzione sanitaria. Stressomic potrebbe identificare accumuli di stress prima che si traducano in problemi di salute, permettendo interventi precoci e personalizzati.
Il sistema supera la soglia critica tra ricerca di laboratorio e applicazione quotidiana grazie alla calibrazione automatica e al rilevamento rapido. Non servono tecnici specializzati o procedure complesse: il dispositivo funziona come un normale fitness tracker ma con precisione da laboratorio. I sensori catturano variazioni ormonali in tempo reale, non dopo ore o giorni come gli esami tradizionali. Questa velocità trasforma radicalmente la gestione dello stress: invece di accorgersi del problema quando è già grave, si può intervenire ai primi segnali biochimici.
La vera innovazione sta nella capacità di vedere in diretta quello che prima potevamo solo immaginare: come il corpo orchestra la sua risposta allo stress momento per momento. Oggi curiamo lo stress quando esplode. Domani, grazie a Stressomic, potremo prevenirlo monitorando i segnali precoci che il corpo invia attraverso il sudore.
Fonte immagine: Science Advances Wei Gato Et Al (2025)