Più di 6 italiani su 10 sono preoccupati per la denatalità
- 19/04/2023
- Popolazione
Tra i temi più discussi degli ultimi mesi c’è quello della denatalità. Un tema non nuovo ma sempre più al centro del dibattito pubblico e che ha ormai quasi assunto l’aspetto di un allarme, alimentato dagli impietosi dati dell’Istat che ha recentemente certificato il record negativo delle nascite in Italia. Nel 2022 infatti, ci dice l’ente statistico, i nati sono scesi, per la prima volta dall’unità d’Italia, sotto la soglia delle 400mila unità, fermandosi a 393mila.
E mentre sociologi ed economisti si interrogano su cause e soluzioni, Quorum/YouTrend ha condotto per SkyTG24 un sondaggio, andando a chiedere direttamente agli italiani cosa pensano dell’allarme denatalità.
La denatalità come minaccia
Innanzitutto, il 62% degli italiani ritiene che la denatalità sia la più grave minaccia per l’Italia. Si tratta di più di 6 italiani su 10, il doppio di chi invece non lo pensa, fermo al 30%. Da notare che questo 62% si suddivide trasversalmente ai vari partiti, segno che forse il dibattito degli ultimi anni ha influenzato gli italiani a prescindere dall’appartenenza politica, ma che comunque risulta maggiormente sentito negli elettori del governo in carica.
Gli italiani farebbero figli?
Ma la cosa interessante è che il 42% degli italiani potendo farebbe un figlio, a fronte di un 30% che non lo farebbe e di un pur nutrito 28% che è incerto.
Ancora più interessante è che il 31% dei giovani nella fascia 18-34 anni, ovvero 3 su 10, non farebbe figli pur avendo un partner ‘giusto’ e pur sentendo di avere ‘l’età giusta’. Ma il 55% invece lo vorrebbe. Una percentuale che sale addirittura al 63% tra i 35-54enni e che fa domandare dove si inceppi la dinamica ‘desiderio di un figlio-provare ad avere un figlio’.
I motivi per cui gli italiani non fanno figli
Quali sono quindi i motivi che spingono a rimandare o accantonare il desiderio di diventare genitori? Il 51% dei 18-34enni è frenato dall’insicurezza economica, a fronte del 44% con analoghe preoccupazioni nella popolazione generale. Segue la mancanza di prospettiva per i giovani, che influenza il 23% dei 18-34enni, timore condiviso dal 24% della popolazione generale. Inoltre c’è anche un significativo 10% che ha paura di perdere il lavoro se diventasse genitore, percentuale che scende al 6% nella popolazione generale. Solo il 6% nella fascia d’età considerata non desidera proprio avere figli, contro il 13% della popolazione generale.
Praticamente residuali, invece, nella popolazione, coloro i quali ritengono che tra le cause della denatalità ci siano le preoccupazioni a seguito della pandemia (3%) o della guerra in Ucraina (3%). Così come sono residuali gli italiani che preferiscono non avere figli per il desiderio di avere altre esperienze: sono solo il 4%.
Un dato molto significativo poi è quello che vede il 55% degli italiani ritenere che un figlio sia un rischio per la carriera lavorativa delle donne, mentre per l’84% la carriera degli uomini non corre analoghi rischi. Percentuali che riflettono la mancanza in Italia di un’adeguata cultura, aziendale e non solo, che incentivi la conciliazione lavoro-vita privata e agevoli l’occupazione femminile. Tutti temi strettamente correlati con il problema della denatalità, basi pensare che, secondo il Rapporto Inapp Plus 2022, una donna su 5 dopo aver avuto un figlio è costretta a lasciare l’impiego.
Le proposte degli italiani
Interrogati sulle possibili soluzioni, il 42% degli italiani propone misure economiche a favore dei più giovani, il 24% suggerisce la creazione di nuove strutture come gli asili, il 15% chiede politiche economiche a favore delle famiglie, ad esempio i bonus e il 6% vedrebbe positivamente l’aumento dell’immigrazione legale. Infine, il 2% invoca penalizzazioni economiche per chi non ha figli e per il 4% servono campagne informative.
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