Il parto cesareo raddoppia le probabilità di fallimento del vaccino contro il morbillo
- 16/05/2024
- Popolazione
Il parto cesareo raddoppia le probabilità di fallimento del vaccino contro il morbillo. A scoprirlo è uno studio condotto dall’Università di Cambridge, nel Regno Unito, e dall’Università di Fudan, in Cina. Secondo quanto hanno rilevato i ricercatori, infatti, una singola dose del vaccino contro il morbillo ha fino a 2,6 volte più probabilità di essere inefficace nei bambini nati con cesareo, rispetto a quelli nati naturalmente. Scopriamo perché.
Neonati e vaccini
Il fallimento di un vaccino dipende dal sistema immunitario del bambino. Se non produce anticorpi per combattere l’infezione da morbillo rimane suscettibile alla malattia e, il vaccino, quindi, non avrà l’esito sperato. La scoperta dei ricercatori inglesi e cinesi si basa sui tassi di successo di un secondo vaccino. Somministrare una dose per due volte contro il morbillo produce una maggiore immunità nei bambini non nati in modo naturale.
Il morbillo è una malattia altamente infettiva e bassi tassi di vaccinazioni possono aumentare significativamente il rischio di un’epidemia. Una potenziale ragione di questo effetto è legata allo sviluppo del microbioma intestinale del bambino, complice anche la vasta raccolta di microbi che vivono naturalmente all’interno dell’intestino. Altri studi hanno dimostrato che il parto vaginale trasferisce una maggiore varietà di microbi dalla madre al bambino, il che può rafforzare il sistema immunitario.
“Abbiamo scoperto che il modo in cui nasciamo, tramite cesareo o parto naturale, ha conseguenze a lungo termine sulla nostra immunità alle malattie quando cresciamo”, ha affermato il professor Henrik Salje dell’Università di Cambridge del Dipartimento di Genetica. “Sappiamo che molti bambini non ricevono la seconda vaccinazione contro il morbillo, il che è pericoloso per loro come individui e per la popolazione in generale. I bambini nati con cesareo sono quelli più a rischio perché il primo vaccino ha molte più probabilità di fallire”, ha concluso.
I risultati della ricerca
Almeno il 95% della popolazione deve essere completamente vaccinata per tenere sotto controllo il morbillo, ma il Regno Unito è ben al di sotto di questa percentuale, nonostante il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (MMR) sia disponibile attraverso il programma di immunizzazione infantile di routine dell’NHS. A farlo sapere sono gli stessi ricercatori che hanno pubblicato negli scorsi giorni i risultati dello studio condotto e divulgati sulla rivista Nature Microbiology.
La questione del taglio cesareo è altamente dedicata: si stima che in tutto il mondo il numero di donne che sceglie questo modo per partorire sia in un aumento. Nel Regno Unito sembra essere pari ad un terzo di tutte le nascite, mentre in Brasile e Turchia, oltre la metà dei bambini nasce in questo modo.
“Con un parto cesareo, i bambini non sono esposti al microbioma della madre allo stesso modo di un parto vaginale. Riteniamo che ciò significhi che impiegano più tempo per recuperare il ritardo nello sviluppo del microbioma intestinale e, con esso, nella capacità del sistema immunitario di essere preparato dai vaccini contro le malattie compreso il morbillo”, ha affermato Salje.
Lo studio è stato condotto su oltre 1500 bambini, con i campioni di sangue prelevati a scadenza circa mensile dalla nascita fino ai 12 anni. Ciò ha permesso di vedere lo svilupparsi o meno degli anticorpi dopo la vaccinazione. Il 12% dei bambini nati con taglio cesareo non aveva alcuna risposta immunitaria alla prima vaccinazione contro il morbillo, rispetto al 5% dei bambini nati con parto vaginale. Ciò significa che molti dei bambini nati con cesareo hanno comunque sviluppato una risposta immunitaria dopo la prima vaccinazione.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità , nel 2022 l’83% dei bambini nel mondo aveva ricevuto una dose di vaccino contro il morbillo entro il primo compleanno, la cifra più bassa dal 2008. Salje ha aggiunto, rispetto a questo dato, che l’esitazione al vaccinarsi “è davvero problematica e il morbillo è in cima alla lista delle malattie di cui ci preoccupiamo perché è contagioso”. La ricerca è stata finanziata dalla National Natural Science Foundation of China.
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