Migranti, espulsioni immediate e stretta sui minori: le ipotesi al vaglio del governo
- 26/09/2023
- Popolazione
Il flusso di migranti non accenna a rallentare e l’Unione europea fatica a trovare la quadra della questione migratoria. Per questo, il governo italiano sta pensando a due misure che regolino l’immigrazione in Italia: una stretta sui baby migranti e la possibilità di espellere immediatamente gli stranieri ritenuti socialmente pericolosi.
La tensione sul tema è tanta, come trapela anche dalla lettera del presidente del Consiglio italiano all’omologo tedesco Scholz, dove Meloni si dichiara stupita per il sostegno bavarese alle ONG: “ho appreso con stupore che il Tuo Governo – in modo non coordinato con il Governo italiano – avrebbe deciso di sostenere con fondi rilevanti organizzazioni non governative impegnate nell’accoglienza ai migranti irregolari sul territorio italiano e in salvataggi nel Mare Mediterraneo. Entrambe le possibilità suscitano interrogativi. Innanzitutto, per quanto riguarda l’importante e oneroso capitolo dell’assistenza a terra è lecito domandarsi se essa non meriti di essere facilitata in particolare sul territorio tedesco piuttosto che in Italia. Inoltre, è ampiamente noto che la presenza in mare delle imbarcazioni delle ONG ha un effetto diretto di moltiplicazione delle partenze di imbarcazioni precarie che risulta non solo in ulteriore aggravio per l’Italia, ma allo stesso tempo incrementa il rischio di nuove tragedie in mare”, ha scritto il presidente del Consiglio italiano.
Da un punto di vista interno, Meloni sa quanto l’immigrazione sia indispensabile per la demografia italiana, ma il record di sbarchi le sta facendo perdere credibilità nei confronti del suo elettorato e terreno nei confronti della Lega di Matteo Salvini. Al tempo stesso, diventa di primaria importanza la questione della sicurezza, che passa dal riconoscimento degli immigrati.
La stretta e i numeri sui baby migranti
La prima norma al vaglio del governo riguarda i baby-migranti e prevede una stretta sui casi in cui viene autocertificata un’età che non corrisponde a quella anagrafica per poter usufruire dei vantaggi concessi ai minori. In particolare, il governo vuole agire su questo aspetto quando la differenza tra l’età dichiarata e l’aspetto fisico è marcata.
Dati alla mano, il numero di minori stranieri non accompagnati (Msna) presenti in Italia è in costante aumento.
Al 30 giugno 2023, le fonti governative riportano che i minori non accompagnati presenti nel sistema di accoglienza del nostro Paese erano principalmente dall’Egitto (5.341). Come riportato dal Rapporto di approfondimento semestrale del Ministero del Lavoro delle Politiche sociali, al 31 dicembre 2022 risultavano presenti in Italia 20.089 minori stranieri non accompagnati, un dato in forte aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Inoltre, negli ultimi dieci anni sono arrivati via mare da soli in Italia 103.842 minori stranieri non accompagnati, prevalentemente dall’Africa subsahariana.
L’accoglienza dei Msna è regolata dalla Legge Zampa del 2017, che è intervenuta ampiamente sul tema, prevedendo standard omogenei per l’accertamento dell’età e l’identificazione con la presenza di un mediatore culturale durante i colloqui, creando così la tanto attesa procedura uniforme a livello nazionale. Prima della legge Zampa non esisteva una procedura di attribuzione dell’età uniforme, mentre da quell’intervento normativo l’età attribuita viene notificata sia al minore che al tutore provvisorio (assicurando così anche la possibilità di ricorso). Anche non è specificato l’organo che deve attribuire l’età, si riconosce pacificamente che debba farlo il Tribunale per i minorenni.
Il fine ultimo della normativa è tutelare i minorenni sotto il profilo dell’affidamento, dell’integrazione, del diritto alla salute, all’istruzione e all’assistenza legale per i processi che li coinvolgevano.
La Legge Zampa riconosce inoltre una particolare attenzione ai ricongiungimenti familiari attraverso indagini da parte delle autorità competenti nell’interesse del minore, i cui esiti vengono comunicati sia al minore sia al tutore, e il passaggio della competenza sul rimpatrio assistito al Tribunale per i minorenni.
Sotto il profilo dell’assistenza sanitaria e dell’istruzione, il provvedimento ha permesso di superare diversi impedimenti burocratici e di supportare il neomaggiorenne fino ai 21 anni di età qualora questo necessiti di un percorso più lungo di integrazione.
Dopo 6 anni, e a fronte di una crisi migratoria che non conosce fine, il governo italiano sta pensando a una stretta sui baby migranti per punire le autocertificazioni di età false, sempre più difficili da monitorare in un questo contesto di flussi ininterrotti. La norma, per ora solamente un’ipotesi, dovrà prima passare dal Quirinale per valutare eventuali profili di incostituzionalità.
La costituzionalità dovrà essere valutata anche per la seconda ipotesi al vaglio del governo che riguarda la possibilità di espellere immediatamente gli stranieri ritenuti socialmente pericolosi, anche se sottoposti a procedimento giudiziario o imputati in un processo.
Macron: “Non lasciamo l’Italia sola”
Solo qualche giorno fa, Francia e Germania avevano frenato gli arrivi di migranti dall’Italia, prima del doveroso dietrofront suggerito dall’Ue. Se il ponte tedesco resta ancora in bilico dopo la lettera di Meloni a Scholz sul sostegno alle Ong, da Oltralpe arrivano importanti segnali di distensione. Infatti, il presidente francese Macron ha dichiarato di voler lavorare “con il Presidente del Consiglio italiano, [che] ha fatto una scelta forte. L’Italia si sta assumendo le sue responsabilità e sta svolgendo il suo ruolo di ‘primo porto sicuro’. La risposta a questo tema è europea”, ha spiegato Macron.
Per quanto riguarda i Paesi di transito, il presidente francese ha anche ricordato che “abbiamo avuto diverse migliaia di migranti che hanno lasciato la Tunisia nel giro di poche ore. Voglio che ci impegniamo in una politica responsabile con questo Paese. Francia e Italia sono d’accordo. Voglio che ci offriamo di prendere degli esperti per smantellare le reti di trafficanti sulle loro coste. Lo stiamo facendo a Calais con gli inglesi, con buoni risultati. Voglio proporre a Georgia Meloni di mettere a disposizione più risorse. Poi, quando i migranti arrivano a Lampedusa, l’Europa deve aiutare a registrarli”.
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