Manovra 2025 in ‘formato famiglia’: dal bonus bebè al quoziente familiare
- 23/10/2024
- Popolazione
Numerose le misure con un impatto significativo sulle famiglie italiane al centro del disegno di legge di Bilancio 2025, autorizzato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e depositato alle Camere. Il provvedimento, con i suoi 144 articoli, abbraccia temi cruciali per le famiglie, con un’attenzione particolare a sostegno della natalità e del welfare familiare.
Detrazioni fiscali e quoziente familiare
Uno degli elementi più innovativi del ddl Bilancio riguarda il riordino delle detrazioni fiscali, con l’introduzione del quoziente familiare per le famiglie con redditi superiori ai 75mila euro. Si tratta di una misura che vuole premiare i nuclei con figli, riducendo la pressione fiscale in proporzione al numero di componenti. In pratica, il coefficiente che determina la detrazione varia a seconda della composizione del nucleo familiare: parte da 0,50 per le famiglie senza figli, e arriva a 1 per quelle con più di due figli.
Questo intervento mira a sostenere la classe media, che spesso si trova a fronteggiare un’alta pressione fiscale, senza godere dei benefici di altre fasce di reddito. Se per i contribuenti con redditi superiori a 75mila euro l’importo base per la detrazione è fissato a 14mila euro, la cifra scende a 8mila euro per chi supera i 100mila euro, lasciando comunque uno spazio di agevolazione.
Sostegno alla natalità: bonus bebè e asili nido
Il governo punta fortemente a incentivare la natalità, con una serie di misure mirate. Tra queste, spicca il bonus bebè, un contributo una tantum di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato dal 2025 per le famiglie con Isee inferiore a 40.000 euro. Si tratta di un sostegno economico che intende dare respiro ai nuovi genitori, che spesso si trovano a fronteggiare spese ingenti già nei primi mesi di vita del bambino.
A questa misura si affianca il rafforzamento del bonus asili nido, con un aumento delle risorse disponibili che raggiungeranno i 200 milioni di euro annui a partire dal 2029. L’obiettivo è di rendere più accessibili i servizi per la prima infanzia, facilitando l’inserimento lavorativo delle madri e riducendo l’onere delle rette scolastiche. Particolarmente rilevante è l’estensione del bonus anche alle famiglie con un solo figlio, superando il limite precedente che privilegiava le famiglie numerose.
Congedo parentale e sostegno alle mamme lavoratrici
Un altro pilastro del ddl Bilancio è rappresentato dall’estensione del congedo parentale retribuito all’80% per tre mesi, fino al sesto anno di vita del bambino. Questa misura amplia di un mese il congedo attuale, e rappresenta un passo avanti verso una maggiore parità di genere nel mondo del lavoro, in quanto offre ai genitori la possibilità di conciliare meglio carriera e famiglia senza dover subire forti perdite economiche.
Per le mamme lavoratrici, viene introdotto un parziale esonero contributivo fino ai dieci anni del figlio più piccolo per chi ha due figli, e fino ai 18 anni per chi ha tre figli o più. Questa misura interesserà sia lavoratrici dipendenti che autonome.
Piano casa e politiche abitative
Infine, l’annuncio di un Piano Casa Italia da approvare entro sei mesi è un segnale forte verso una politica abitativa che risponde ai bisogni delle famiglie. Questo piano promette di rilanciare le politiche abitative, un elemento fondamentale per garantire stabilità e sicurezza alle famiglie italiane, permettendo loro di avere accesso a soluzioni abitative dignitose e sostenibili.
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