L’Umbria e il benessere equo e sostenibile
- 29/12/2023
- Popolazione
Situazione variegata in termini di benessere in Umbria, con sfumature significative tra le province e diverse aree tematiche. Mentre alcuni indicatori mostrano risultati eccellenti a livello europeo, come nell’Istruzione, altri evidenziano sfide da affrontare per migliorare la qualità della vita e promuovere lo sviluppo sostenibile, soprattutto nei domini dell’Innovazione e delle disuguaglianze socioeconomiche.
Ad analizzare il benessere relativo nelle province umbre è l’Istat che offre uno sguardo approfondito sulla situazione socioeconomica, evidenziando punti di forza e debolezza che possono guidare future politiche di sviluppo e miglioramento del benessere complessivo nella regione.
Nel periodo di riferimento tra il 2020 e il 2022, l’Umbria emerge come una regione caratterizzata da notevoli dislivelli interni, con la provincia di Perugia in leggero vantaggio rispetto a Terni in molte categorie.
Dati demografici ed economici
La popolazione regionale supera gli 850.000 abitanti, rappresentando l’1,5% della popolazione italiana. Il territorio umbro al 1°gennaio 2023, comprende 92 Comuni e 2 Province. Nel 2021 il 41,4 per cento della popolazione vive in piccole città e sobborghi e il 31,4 per cento in città. Nelle aree interne, distanti dai centri di offerta di servizi essenziali, risiede il 27,9 per cento (22,7 per cento la media-Italia). Nonostante una dinamica demografica negativa, l’economia regionale mostra una buona vocazione industriale nel settore manifatturiero, con il 17,7% degli occupati. Il valore aggiunto complessivo generato nel 2020 è di 19.167 milioni di euro correnti rappresentando l’1,3% del valore aggiunto nazionale.
Distribuzione del benessere
Il 12,3% delle misure disponibili colloca le province umbre nella classe alta di benessere relativo, mentre il 51,6% le assegna alle classi medio-alta e alta. D’altra parte, l’18,1% delle misure si concentra nelle classi di benessere relativo più basse. Questo pone l’Umbria al di sotto della media del Centro Italia, ma con risultati migliori rispetto alla media nazionale.
Perugia presenta un leggero vantaggio rispetto a Terni, con il 54,1% degli indicatori nelle classi di benessere relativo alta e medio-alta, rispetto al 49,2% della provincia di Terni. Il dominio dell’Istruzione e Formazione si distingue come punto di forza per entrambe le province, con la provincia di Terni leggermente più svantaggiata rispetto a quella di Perugia.
Nell’ambito dell’Innovazione, ricerca e creatività, le province umbre mostrano una concentrazione del 75,0% degli indicatori nella classe media. Divari significativi emergono nei domini della Salute, Sicurezza, Ambiente e Qualità dei servizi, con notevoli differenze tra le province con i risultati migliori e quelle con i risultati peggiori.
- Nel dominio dell’Istruzione e formazione, l’Umbria presenta vantaggi diffusi, con il 44,4% degli indicatori a livelli di benessere relativo alti e il 33,3% a livelli medio-alti. Tuttavia, la provincia di Terni risulta leggermente più svantaggiata.
- Nell’Innovazione, ricerca e creatività, le province umbre mostrano una percentuale del 25,0% nelle classi medio-bassa e il restante 75,0% nella classe media. La provincia di Terni evidenzia lievi squilibri con percentuali più elevate nelle classi estreme.
- Nei domini Salute, Sicurezza, Ambiente e Qualità dei servizi, si osservano divari significativi tra la provincia con i risultati migliori e quella con i risultati peggiori.
Posizione a livello europeo
A livello europeo, l’Umbria si colloca tra le regioni con risultati migliori per tre dei nove indicatori BesT disponibili per il confronto:
- Speranza di vita alla nascita (20° posto su 234 regioni; anno 2021);
- Mortalità infantile nel dominio Salute (5° posto su 234 regioni; anno 2021);
- Partecipazione elettorale nel dominio Politica e istituzioni (17° posto su 226 regioni per cui il dato è disponibile; anno 2019)
Tuttavia, la regione mostra livelli inferiori alla media Ue27 nei domini Istruzione e formazione, Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, Innovazione, ricerca e creatività e Ambiente.
Nella graduatoria delle regioni europee l’Umbria occupa comunque una posizione centrale per la propensione alla brevettazione (94° posto su 189 regioni anno 2019) e per la partecipazione alla formazione continua (102° posto su 233 regioni, anno 2022).
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