Discriminazioni LGBT+ sul lavoro, la realtà italiana
- 02/07/2024
- Popolazione
Le persone LGBT+ in Italia affrontano ancora sfide significative nel mondo del lavoro, nonostante i progressi nelle politiche di inclusione. Questa è la cruda realtà che emerge dalla pubblicazione “Discriminazioni lavorative nei confronti delle persone LGBT+ e le diversity policy“, frutto di un progetto di ricerca quinquennale condotto da Istat e UNAR dal 2018 al 2023. Con dati alla mano e analisi approfondite, questo lavoro getta luce sulle barriere che ostacolano la piena integrazione delle persone LGBT+ nel contesto lavorativo italiano.
La produzione editoriale dell’Istituto di Statistica integra i report Istat-UNAR del 2022 e 2023, offrendo una visione complessiva delle discriminazioni basate su orientamento sessuale, identità di genere ed espressione, e caratteristiche sessuali. Le indagini rivelano che il 23% delle persone LGBT+ ha subito discriminazioni durante la ricerca di lavoro e il 19% ha subito trattamenti ingiusti sul posto di lavoro. Inoltre, il 12% ha riferito di aver subito molestie o comportamenti offensivi da colleghi o superiori.
Diversity policy nelle imprese italiane
Le politiche di diversity management nelle imprese italiane sono variabili e spesso insufficienti. Il progetto ha rilevato che solo il 45% delle grandi aziende e il 20% delle piccole e medie imprese hanno implementato politiche specifiche per l’inclusione delle persone LGBT+. Queste politiche comprendono programmi di sensibilizzazione, formazione specifica per il personale e la creazione di gruppi di supporto interni.
Le aziende che adottano politiche più avanzate tendono a creare un ambiente lavorativo più inclusivo e rispettoso, riducendo significativamente le esperienze di discriminazione. Tuttavia, molte aziende italiane sono ancora all’inizio del loro percorso di inclusione e necessitano di maggiore supporto e consapevolezza.
Percezioni degli stakeholder
Le interviste agli stakeholder, che includono datori di lavoro, responsabili delle risorse umane e rappresentanti delle associazioni LGBT+, mostrano una crescente consapevolezza dell’importanza delle politiche di inclusione. Tuttavia, c’è ancora molta strada da fare: il 30% degli intervistati ha dichiarato di non avere una conoscenza approfondita delle tematiche LGBT+ e delle necessità specifiche di questa comunità.
Gli stakeholder sottolineano la necessità di un maggiore impegno da parte delle istituzioni e delle aziende per combattere le discriminazioni e promuovere la diversità. Emerge chiaramente la richiesta di strumenti legislativi più robusti e di campagne di sensibilizzazione per migliorare la percezione e l’accettazione delle persone LGBT+ nel contesto lavorativo.
Emerge, insomma, che, nonostante i progressi, c’è ancora molto da fare per garantire un ambiente lavorativo veramente inclusivo per le persone LGBT+ in Italia. Le politiche di diversity devono essere ulteriormente rafforzate e integrate con misure concrete che affrontino le discriminazioni strutturali e culturali ancora presenti.
Tra le raccomandazioni emergenti dal progetto, vi è l’importanza di promuovere la formazione continua su temi di inclusione e diversità, migliorare la raccolta di dati sulle esperienze delle persone LGBT+ nel lavoro, e incoraggiare un dialogo costante tra imprese, istituzioni e comunità LGBT+ per sviluppare strategie efficaci di inclusione.
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