Gravidanza, informazioni e screening infezioni: la nuova Linea Guida Iss
- 29/12/2023
- Popolazione
Informazioni da fornire in gravidanza e screening per le malattie infettive. Su questi temi si concentrano le prime novità dell’aggiornamento alla Linea guida dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) relativa alla gravidanza fisiologica (ovvero quella a basso rischio, in cui non vi siano patologie pregresse o rischi noti per mamma e bambino). A queste seguiranno ulteriori aggiornamenti, per un totale di 96 quesiti affrontati e rivisti per tutte le aree tematiche trattate dalla precedente Linea Guida ISS-SNLG ‘Gravidanza fisiologica’, che è stata per l’appunto integrata a rivista in base alle nuove conoscenze, prassi e tecnologie.
In cosa consiste la Linea guida Iss
La precedente Linea guida è stata stilata per la prima volta nel 2010 per rispondere in modo aggiornato e completo alle esigenze di salute della popolazione, in base di criteri di rilevanza e impatto clinico, economico e sociale. Dal suo ambito di applicazione sono escluse le donne con gravidanza non ‘fisiologica’, che seguono altri percorsi e altri protocolli diagnostico-terapeutici.
Due, come detto, gli aspetti su cui si è intervenuti con il primo aggiornamento diffuso dall’Iss: come fornire informazioni e lo screening sulle infezioni. Ma sono emersi degli aspetti in comune, che costituiscono per così dire la base per un’esperienza positiva della nascita, indipendentemente dal Paese, dalla cultura di appartenenza e dalle differenze sociodemografiche delle persone coinvolte:
• rispetto delle caratteristiche socioculturali individuali
• salute fisica per madre e feto/neonato (compresi prevenzione/trattamento di rischi, malattie e morte)
• transizione efficace verso il travaglio e la nascita
• esperienza positiva in grado di aumentare autostima, competenza e autonomia della donna
L’obiettivo della Linea guida è facilitare l’adozione di percorsi assistenziali appropriati, promuovere l’uso efficiente delle risorse da parte delle Regioni e delle Aziende sanitarie, agevolare la relazione professionista-paziente e promuovere scelte informate e consapevoli da parte delle donne.
L’infodemia in gravidanza
L’Istituto è partito da due considerazioni. La prima riguarda il riconoscimento che siamo soverchiati da una mole enorme di informazioni non tutte valide, tra le quali è sempre più difficile barcamenarsi e distinguere ciò che è affidabile e corretto da ciò che non lo è. La seconda è la necessità per le neomamme di avere informazioni, porre domande, essere rassicurate durante tutto il ‘percorso nascita’.
Dove si informano le donne in dolce attesa? Sicuramente la propria rete sociale ha un ruolo importante, specialmente le ‘pari-grado’, ovvero parenti, amiche o conoscenti ugualmente incinte o già madri, che possano condividere un’esperienza percepita come reale.
Per lo stesso meccanismo, le donne in gravidanza consultano spesso, molte volte in modo passivo (in sostanza leggendo senza partecipare), forum, blog e social media, in particolare in gruppi online di piccola dimensione e centrati su argomenti specifici. Tuttavia spesso la consultazione porta ad un aumento dell’ansia, specialmente laddove manchi la moderazione di un professionista, che emerge quindi come soggetto chiave per avere spiegazioni, indicazioni e rassicurazioni. L’ostetrica, soprattutto, viene spesso indicata come la fonte preferita.
Internet, in particolare Google, è utilizzatissimo per cercare informazioni, mentre per quanto riguarda il materiale cartaceo le donne trovano utile l’uso di immagini e la struttura sintetica di brochure-opuscoli. Tuttavia questo materiale viene spesso offerto in sostituzione di un vero colloquio e senza troppe spiegazioni, tanto che molte donne riferiscono di non averlo letto. Manuali e libri di preparazione alla nascita vengono ancora consultati.
Partendo da qui, l’Iss ha definito interventi, tempi e modalità informative per le donne in gravidanza, a cui deve essere offerta un’informazione:
• basata su prove di efficacia e personalizzata. E che fornisca indicazioni su rischi e prevenzione ma anche sui fattori che migliorano e sostengono la salute di madre, feto e neonato
• spalmata in più incontri con professionisti, da iniziare il prima possibile e con la possibilità di accedere anche a materiale informativo digitale e/o cartaceo attendibile
• che sia continua lungo l’intero percorso assistenziale
• che abbia un approccio comunicativo empatico, un linguaggio comprensibile e dia garanzia di riservatezza. Le donne inoltre devono avere il tempo per porre domande e ricevere risposte adeguate
• che promuova la possibilità di confronto fra pari-grado (inclusi i gruppi di donne e/o coppie durante gli incontri di accompagnamento alla nascita) e che offra indicazioni sui gruppi di supporto disponibili
Infine, i professionisti devono informare in modo dettagliato e coerente su danni, benefici e implicazioni di qualsiasi procedura assistenziale, in modo da favorire scelte consapevoli da parte della donna.
Le malattie infettive
Altro capitolo molto importante affrontato nel primo aggiornamento diffuso dall’Iss riguarda le malattie infettive da verificare durante la gravidanza. Ci sono alcuni cambiamenti:
• lo screening per la rosolia esce dalle raccomandazioni, dato che l’Oms nel 2021 ha dichiarato eradicata questa malattia dal nostro Paese
• il test per il Cytomegalovirus, prima non raccomandato, invece sarà ora offerto a tutte le donne incinte. Una novità molto attesa dai clinici e dovuta alla disponibilità di un nuovo farmaco – il valacyclovir – inserito dall’Agenzia italiana del farmaco nell’elenco di quelli a totale carico del Servizio sanitario nazionale
• lo screening per l’epatite HCV diventa raccomandato
• Infine, lo screening per la batteriuria asintomatica non viene più offerto, sia per l’incertezza della sua efficacia, sia nell’ottica di ridurre l’uso inappropriato di antibiotici, fenomeno che purtroppo vede l’Italia in prima linea e che negli ultimi anni sta diventando una minaccia preoccupante: in base ai dati Ocse, nel periodo 2020-2022 il nostro Paese ha registrato una media di decessi ascrivibili all’antibiotico-resistenza molto più alta rispetto alla media europea (325 contro 225 ogni 100mila abitanti).
Vengono infine introdotti due nuovi screening raccomandati per le donne a rischio (ad esempio perché provenienti da Paesi endemici):
• Malattia di Chagas
• Tubercolosi
Come si vede, l’aggiornamento della prima parte della LG sulla gravidanza fisiologica introduce novità che hanno ricadute sulla pratica clinica e a livello ancor più ‘concreto’: le raccomandazioni infatti, come è successo per le precedenti, dovranno essere recepite dai nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea). Il che vuole dire che dovranno essere considerate ed erogate come prestazioni specialistiche a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Il lavoro dell’Iss prosegue, con i successivi aggiornamenti della Linea guida.
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