Mangiare poco per arrivare a 100 anni, medico italiano citato dal New York Times
- 26/03/2024
- Popolazione
Secondo la saggezza popolare, chi si fa gli affari suoi campa 100 anni. Secondo la scienza, ancora più importante è ciò che si mangia, e quanto. Cibo, salute e invecchiamento: un campo di studi dove da anni è impegnato Valter Longo, professore di Biogerontologia e direttore del Longevity Institute presso la University of Southern California – Davis School of Gerontology di Los Angeles, e direttore del programma di ricerca di Longevità e Cancro presso l’Istituto di Oncologia Molecolare Ifom di Milano.
Da sempre appassionato al tema della longevità, e in particolare di una longevità in salute, Longo è stato un pioniere della ricerca per quanto riguarda gli effetti di quello che mangiamo sulle malattie e sulla vecchiaia. E negli anni ha messo a punto una particolare dieta che secondo diversi studi aiuterebbe a proteggere da malattie come il diabete di tipo 2 e quelle cardiovascolari, ma anche ad abbassare la pressione sanguigna, a perdere peso e a diminuire i livelli di un ormone legato all’invecchiamento e alle patologie.
A febbraio Longo, come riporta il New York Times, ha pubblicato un nuovo studio, condotto su centinaia di persone, dal quale emerge che il suo approccio basato sul ‘finto digiuno’ potrebbe ridurre l’età biologica e allontanare le malattie associate al passare degli anni.
Su questi temi l’esperto, che il Time ha definito un “evangelista del digiuno“, inserendolo in una rosa di 50 persone che cambieranno l’Health care, nel 2018 ha pubblicato il libro ‘The Longevity Diet’, incentrato su uno stile alimentare a basso contenuto proteico e a base vegetale con periodi regolari di digiuno.
In cosa consiste la dieta di Valter Longo
Per Longo, che comunque invita a fare anche esercizio fisico, tutto passa dall’alimentazione, che secondo lui, come abbiamo anticipato, deve imitare il digiuno. Ovvero, non occorre essere davvero a digiuno, ma farlo credere al corpo in modo che le cellule possano rigenerarsi e riprogrammarsi senza realmente morire di fame.
La dieta pensata dall’esperto, a base di piante e noci con integratori, finge una restrizione calorica con l’obiettivo di ottenere una vita più lunga e sana. La ricetta per la longevità proposta da Longo in sintesi prevede:
- mangiare nell’arco delle 12 ore, quindi con le restanti 12 a digiuno
- non mangiare per almeno 3-4 ore prima di andare a letto
- ridurre al minimo zuccheri e grassi
- assumere tanti carboidrati complessi (verdure, cereali integrali)
- legumi in abbondanza
- pesce almeno due volte a settimana
- frutta secca in guscio
- pochissima carne
- fare periodi di 5 giorni di dieta mima digiuno ogni 1-6 mesi.
Una sorta di dieta mediterranea, ma più come era concepita dai nostri antenati che quella attuale. “Quasi nessuno in Italia mangia la dieta mediterranea”, chiarisce il dottor Longo, che anzi nota come molti bambini italiani, soprattutto nel Sud, siano obesi, a causa delle – così le chiama – ‘velenose cinque P’: pizza, pasta, proteine, patate e pane.
In effetti i dati lo confermano: secondo Coldiretti, il 42% dei bambini italiani tra i 5 e i 9 anni è obeso o in sovrappeso, in un confronto impietoso con l’Unione Europea, dove la media è del 29,5%.
La dieta mima digiuno, basata su un regime alimentare vegetale di cinque giorni da ripetere in modo regolare, riproduce invece gli effetti positivi di un totale digiuno nell’organismo, pur non essendo il corpo effettivamente ‘alla fame’, in modo da aiutare le cellule a riprogrammarsi. Affamare il cancro, nutrire il paziente, è uno dei mantra di Longo per quanto riguarda la malattia.
In sintesi, quella proposta da Longo è una sorta di dieta vegana con l’aggiunta del pesce e della carne per alcuni individui. D’altronde, specifica, nessun alimento è cattivo in sé ma conta quanto se ne mangia. E contano anche le proprie condizioni: il tipo di alimentazione da lui messo a punto, specialmente se ci sono delle patologie, deve essere consigliata dal medico o dal nutrizionista e deve tenere conto delle esigenze specifiche della persona. Infatti ci sono varie diete mima digiuno, molto diverse tra loro e con timing differenti. Per fare un esempio, adolescenti e anziani hanno bisogno di introdurre anche la carne per sviluppare e mantenere la muscolatura, necessità che gli adulti sani non hanno.
Italia laboratorio per studiare l’invecchiamento, ma non spende in ricerca
“Per studiare l’invecchiamento, l’Italia è semplicemente incredibile”, dice Longo, vista l’aspettativa di vita record che la caratterizza e la presenza diffusa di centenari, ma l’alimentazione degli italiani è abbastanza diversa da quella da lui proposta. Dovremmo perciò un po’ tutti rivedere ciò che mangiamo, abbandonando, almeno nel quotidiano, le amate lasagne, gli insaccati, i fritti e i dolci. Più facile a dirsi che a farsi, a quanto pare.
Un altro punto critico, che Longo rivolge ai nostri governi, è la mancanza di investimenti dell’Italia nella ricerca: “L’Italia ha una storia incredibile e una grande quantità di informazioni sull’invecchiamento, ma non spende praticamente nulla”, spiega al New York Times.
Si tratta di un aspetto molto molto importante nei Paesi occidentali, e su tutti il Bel Paese, che stanno subendo un progressivo invecchiamento della popolazione e per i quali il concetto di ‘boom demografico’ si declina dal versante discendente della vita.
Il dottor Longo non a caso ha specificato che il suo obiettivo è di estendere la giovinezza e la salute, e far sì che questo non sia appannaggio solo dei più ricchi. Infatti, lo scenario che vede più probabile a breve termine è che una parte della popolazione continuerà a vivere come ora e raggiungerà 80 anni o più grazie ai progressi della medicina, ma saranno anni gravati da malattie ed invalidità. Un’altra parte della popolazione invece seguirà la dieta a digiuno e approfitterà delle nuove scoperte scientifiche, arrivando fino a 100 anni e più, in relativa buona salute.
Longo ovviamente vuole rientrare in questa seconda fetta di persone e “vivere fino a 120, 130 anni”. Ma è consapevole delle difficoltà: “Non ti rendi conto di quanto sia difficile arrivare a 100″.
In definitiva, anche se, come diceva Woody Allen: “Ho smesso di fumare. Vivrò una settimana di più e in quella settimana pioverà a dirotto”, la ricetta per vivere meglio ce l’abbiamo: ognuno faccia la sua scelta.
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