Stiamo davvero preferendo i cani e i gatti ai figli? Spoiler: no
- 19/03/2025
- Popolazione
Le culle italiane sono sempre più vuote e nel Paese si sta diffondendo l’idea che il crescente amore per gli animali domestici sia tra le principali cause della crisi demografica. Un concetto ribadito più volte anche da Papa Francesco a cui “sembra che le famiglie preferiscano avere dei cagnolini o dei gatti e non dei figli”.
Questa opinione si fa strada anche fuori da Città del Vaticano. Ma è davvero così?
Per gli italiani cani e gatti sostituiscono i figli?
La ricerca condotta da Changes Unipol e Ipsos nel 2024 fornisce dati interessanti su come gli italiani percepiscano la relazione tra animali domestici e fertilità:
- Il 75% degli intervistati ritiene che la presenza di animali domestici non sia una causa del calo delle nascite;
- il 63% degli intervistati afferma categoricamente che un animale non può mai sostituire un figlio;
- solo una minoranza (28%) ritiene che gli animali possano colmare un vuoto emotivo o essere trattati come figli. Un dato interessante è che questa opinione è più diffusa tra Millennials e Gen Z rispetto ai Boomers.
Quest’ultima riflessione sembra confermare quella che il Pontefice definisce la ‘cultura veterinaria’, ma raramente si traduce in una sostituzione vera e propria: le indagini dimostrano che le vere cause della denatalità sono estranee alla scelta di avere o meno degli animali in casa. In altre parole, anche senza animali domestici, i giovani italiani farebbero pochi figli. Il problema è che in Italia, “Chi vuole avere figli non è libero di farli” per dirlo con le parole di Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la Natalità.
Affacciandoci fuori dalla penisola, questa può essere una chiave di interpretazione per il sondaggio condotto nel 2023 da Usa Today e OnePoll, dove il 67% degli intervistati di età compresa tra 18 e 26 anni sceglieva di prendere un cane invece di avere un figlio.
Il profilo dei proprietari di animali domestici
Ancora più interessante quanto emerge dal rapporto Assalco-Zoomark 2022. Secondo l’analisi demografica dei proprietari di animali domestici in Italia, nelle famiglie con bambini tra i 0 e i 14 anni, la presenza di cani e gatti è superiore di ben 11 punti percentuali rispetto alle famiglie senza bambini. Un dato che inverte la supposta relazione tra animali domestici e culle vuote. Il rapporto sottolinea come gli italiani considerino sempre più gli animali domestici come parte integrante delle famiglie, con il 96% degli intervistati che li considera membri della famiglia e l’85% che li coinvolge in ogni aspetto della vita quotidiana.
Secondo un sondaggio condotto dall’Ufficio Studi Coop in collaborazione con Nomisma, nel 2024 il 10% delle famiglie italiane erano intenzionate a prendere un animale domestico, mentre il 25% del campione avrebbe voluto farlo, ma si dichiarava scettica sull’effettiva adozione/acquisto. Complessivamente, un terzo degli italiani (35% del totale) desiderava avere un animale domestico in casa – o più di uno per chi già lo aveva – dieci punti percentuali in più rispetto a chi desira un bambino (25%).
Lo studio GlobalPETS (2023) attribuisce l’aumento degli animali domestici nelle famiglie italiane a una serie di fattori.
- Cambiamenti culturali nel modo di concepire il rapporto con gli animali;
- Maggiore consapevolezza dei benefici psicologici della compagnia animale;
- L’urbanizzazione e i cambiamenti negli stili di vita familiari;
- L’invecchiamento della popolazione, con gli anziani che cercano compagnia;
- La pandemia di Covid-19, che ha accelerato il trend già in corso
In molti casi, le famiglie con bambini sono anche quelle più propense ad adottare animali domestici, perché vedono in cani e gatti i benefici educativi e affettivi che questi possono apportare allo sviluppo dei loro figli.
I benefici degli animali domestici sulla famiglia
Un sondaggio del 2024 condotto dall’American Psychiatric Association ha rilevato che gli animali domestici hanno i seguenti effetti benefici sui relativi padroncini:
- L’84% degli intervistati ha dichiarato di avere un miglioramento della salute mentale;
- Il 62% degli intervistati ha sperimentato una riduzione dello stress e dell’ansia.
- Il 62% degli intervistati si sente sereno con un cane al proprio fianco.
Il calo della fertilità in Italia
Insomma, dai dati non sembra esserci una relazione causa-effetto tra acquisto/adozione di animali domestici e crisi demografica. L’illusione nasce dal fatto che i due trend si sono affermati nello stesso periodo storico, ma questo non garantisce il rapporto di causalità.
Da oltre un decennio, l’Italia sta affrontando un lento ma costante calo delle nascite, ma è impossibile (e fuorviante) individuare una sola causa o un insieme di cause che vada bene per tutti. La crisi demografica è figlia sia dei problemi economici/strutturali che di una cultura più solipsistica come dimostra il fenomeno delle famiglie Dink (con due stipendi ma nessun figlio). Su queste pagine abbiamo analizzato ampiamente le tante cause della crisi demografica e i loro intrecci. Stipendi bassi, welfare pubblico carente e welfare privato sviluppato solo nelle grandi aziende, scarsi servizi all’infanzia, gender gap domestico e lavorativo sono i fattori principali che, da circa un decennio a questa parte, hanno portato il Paese in una profonda crisi demografica.
Nel 2024 il tasso di fertilità italiano si è attestato a 1,2 figli per donna, ben al di sotto del tasso di sostituzione di 2,1 necessario per mantenere stabile la popolazione. Questo declino è parte di un trend più ampio che interessa la maggior parte dei Paesi sviluppati e che ha radici complesse.
Una ricerca pubblicata dall’istituto Toniolo nel 2023 ha identificato le principali barriere alla genitorialità percepite dai giovani italiani:
- L’incertezza economica e lavorativa (citata dall’83% degli intervistati);
- I costi elevati dell’educazione e della cura dei figli (79%);
- La mancanza di politiche familiari adeguate (76%);
- La difficoltà di conciliare lavoro e famiglia (72%);
- I cambiamenti nei progetti di vita e nelle aspirazioni personali (68%).
La voce “animali domestici” non è pervenuta nelle cause della denatalità. In fondo, molti italiani dicono che “i cani sono meglio delle persone”, ma pochi lo pensano davvero.