“Tax on Bras”, cos’è la tassa sui reggiseni che i radiologi consigliano di annullare e perché
Se il seno perfetto ha le dimensioni di una coppa di champagne, c’è chi è costretta, invece, a doversi adeguare contenendolo in reggiseni ad hoc. Per questo motivo, per molte donne, questa tipologia di capi di abbigliamento intimo è vitale per la salute. Dolori alla schiena o al collo, problemi nella scelta dell’abbigliamento e corretta postura: un reggiseno può fare la differenza e a confermarlo è un team di radiologi che chiede venga abbattuta l’Iva da questi capi di abbigliamento intimo. Scopriamo insieme perché.
“Tax on Bras”
I radiologi inglesi, durante la conferenza annuale della Society of Radiographers a Leeds, hanno chiesto che i reggiseni siano esenti da Iva, spiegando come questi articoli siano equiparabili a prodotti sanitari. Un aumento dei costi scoraggerebbe le donne dall’acquistarli causando, in alcuni casi, problemi alla colonna vertebrale, ad esempio.
Attualmente solo le donne che hanno subito un intervento chirurgico per tumore al seno sono esentate dal pagamento dell’imposta del 20%. Ma per tutte le altre donne, il costo dell’acquisto di un reggiseno della misura giusta può essere anche elevato.
Alla conferenza annuale della Society of Radiographers a Leeds all’inizio di questa settimana, i professionisti hanno sostenuto una mozione che chiede al governo di abolire l’iva. L’imposta sul valore aggiunto, in Italia pari al 22% per la maggior parte dei prodotti in commercio, è spesso oggetto di discussione internazionale. Assorbenti, pannolini, prodotti di prima necessità che sono usati comunemente rientrano tra quei “servizi” considerati di primaria importanza, la cui Iva, spesso, non terrebbe conto del loro reale valore.
L’Iva sui prodotti
I radiologi hanno sottolineato che per i reggiseni dovrebbe valere lo stesso principio che vale per gli assorbenti, coppette mestruali, tamponi, in quanto prodotti legati alla salute fisica, dei quali le donne difficilmente possono fare a meno.
“Anche se potrebbero non esserci condizioni di salute particolari legate all’uso del reggiseno, potrebbero essercene alcune a livello muscolo-scheletrico, in particolare se si indossa una coppa di taglia più grande – hanno spiegato i radiologi -. Chi indossa un reggiseno di taglia D o superiore spesso soffre di mal di schiena, dolori alle spalle e al collo, a causa del peso del seno”.
La specialista Sally McGann, produttrice di lingerie a Chaperl Allerton, ha spiegato in conferenza quanto sia importante educare sull’uso del reggiseno corretto: “Un reggiseno della misura sbagliata può portare a tutti i tipi di dolori e problemi muscolo-scheletrici. Un reggiseno non adatto comporta un monitoraggio alle gabbie toraciche, lo sterno e sintomi di scoliosi”.
Il governo ha affermato di tenere sotto controllo tutte le tasse e che gli sgravi fiscali non sempre rappresentano il miglior rapporto qualità-prezzo poiché non vi è alcuna garanzia che i risparmi vengano trasferiti ai consumatori. Questo vuol dire che l’abbattimento dell’Iva potrebbe non comportare sconti per chi acquista, ma maggiori costi per produttori e rivenditori.
E in Italia?
In Italia l’aliquota ordinaria Iva è del 22%. Sono previste, inoltre, delle aliquote ridotte per specifici beni e servizi:
- 4%, per esempio per alimentari, bevande e prodotti agricoli;
- 5%, per esempio per alcuni alimenti;
- 10%, per esempio per la fornitura di energia elettrica e del gas per usi domestici, i medicinali, gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e per pochi altri specifici beni e servizi
Tra questi non compaiono di certo i reggiseni, ma all’ultima categoria appartengono almeno gli assorbenti. Perché mentre l’Uk valuta di abolire, così come ha fatto per i prodotti mestruali, l’Iva anche sull’intimo, l’imposta resta diversificata e spesso molto alta negli altri Paesi. Dal 27% dell’Ungheria al 10 % della Slovacchia, fino a Malta, Cipro, Francia, Polonia che la tassano al 5%. La Spagna l’ha portata al 4% mentre la più bassa d’Europa, al 3%, è quella del Lussemburgo. L’Iva sui prodotti femminili, intesi però come assorbenti, coppe mestruali e simili, è da anni oggetto di dibattito, mentre per i reggiseni e per il loro ruolo di supporto alla schiena se ne inizia a parlare adesso.
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