Stato-Cupido, nasce l’app di incontri per incentivare la natalità
- 10/01/2024
- Mondo
Lo Stato diventa Cupido. Parliamo del Giappone, Paese nel quale il fenomeno della denatalità è diventato un problema di primaria importanza per il governo. Le autorità giapponesi hanno così deciso di promuovere un nuovo sistema che consente di facilitare gli incontri tra i cittadini. Veri e propri appuntamenti al buio nel Metaverso o su app dedicate, in un lavoro che coniuga digitalizzazione e nuovi “habitat” da occupare, insieme al calo delle nascite. Ma vediamo nel dettaglio cos’è successo.
Stato-Cupido
Il Nikkei Asia, giornale economico giapponese, ha riportato la notizia affermando che le autorità amministrative di Tokyo e Kyoto stanno adottando metodologie di ogni tipo, comprese app per favorire gli incontri. Una di queste, Memoria, punta a diventare una vera e propria “propaganda” amorosa con la quale facilitare gli incontri tramite avatar, consentendo ai single giapponesi di aprirsi ai sentimenti con più facilità, senza la paura o il rischio di venir giudicati.
Nel 2024, Tokyo lancerà ufficialmente un’app privata di matchmaking che potrà essere utilizzata da residenti e anche persone che lavorano o studiano nella città. Il servizio prevederà documentazione delle città di origine così da poter dimostrare tramite tracciamento che non ci siano persone già sposate. Lo scopo, in questo senso, è quello di scoraggiare i truffatori.
L’idea è nata dal sondaggio condotto negli ultimi anni nella Capitale, che ha rivelato che le app di appuntamenti sono il metodo più comune con cui le persone cercano avventure o partner stabili. “Tokyo afferma di aver ricevuto una risposta positiva al piano dagli operatori di app di appuntamenti esistenti, che si aspettano che dia una spinta al settore. Gli utenti di queste piattaforme spesso si registrano per più di una”, si legge sul quotidiano giapponese.
La città di Kyoto sta guardando al Metaverso come modo popolare per i single di incontrare l’amore. La città ha tenuto un evento in merito, nel mese di novembre, proprio sul servizio di incontri Memoria Vr della startup Flamers con sede a Tokyo. Hanno chiesto di partecipare un totale di 25 uomini e 10 donne, di cui circa la metà viveva fuori Kyoto. I sorteggiati, cinque donne e cinque uomini, hanno preso parte al progetto pilota e quattro sono le coppie nate.
I rischi del virtuale in Italia
Pensare anche in Italia ad un tipo di sperimentazione di questo tipo è più complesso, ma non del tutto strano. Anche nel Belpaese sono sempre di più le persone che ammettono di essersi conosciute tramite app e di aver creato famiglie in merito, ma se il Giappone pensa che il problema sia di natura conoscitivo-sociale, in Italia, i fattori sono diversi: un crescente eteropessimismo, una diffusa eco-ansia, la mancanza di supporti sufficienti per le famiglie e le difficoltà economiche legate alla crescita e lo sviluppo del singolo.
Intanto, però, negli scorsi giorni si è diffuso il caso della “modella” e “influencer” Emily Pellegrini. Ambita da calciatori e Vip, la modella creata dall’intelligenza artificiale ha attirato l’attenzione. Ha 23 anni, vive a Los Angeles e fa l’influencer, ma sostanzialmente non esiste nella vita “reale”. Il potenziale di questo tipo di frontiera sociale, comunicativa e relazionale, per il momento, non è ancora pervenuto. I rischi? Da valutare con costanza, già oggetto di studio da parte di ricercatori e sotto la lente di ingrandimento della comunità europea.
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