Giustizia sociale, l’Italia sta diventando il Paese delle disuguaglianze?
- 20/02/2024
- Mondo
L’Italia si trova in cima alla lista dei Paesi dell’OCSE con il livello più alto di disuguaglianze. Negli ultimi 25 anni, mentre il 10% più ricco degli italiani ha visto crescere la propria ricchezza del 4%, la metà più povera ha subito una perdita del 5%.
Le ultime stime disponibili sulla distribuzione della ricchezza nazionale netta in Italia, relative alla fine del 2022, evidenziano ampi squilibri che si sono accentuati a partire dal secondo decennio del nuovo millennio, come riporta l’Oxfam:
- il 20% più ricco degli italiani deteneva oltre 2/3 della ricchezza nazionale (68,9%);
- il successivo 20% possedeva il 17,7% della ricchezza nazionale;
- il 60% più povero deteneva solo il 13,5% della ricchezza nazionale.
Un confronto tra le consistenze patrimoniali dei diversi gruppi della popolazione italiana rivela che:
- il 10% più ricco possedeva oltre 6,7 volte la ricchezza della metà più povera della popolazione;
- il 5% più ricco deteneva più del 30% dello stock di ricchezza detenuta dall’80% più povero;
- l’1% più ricco possedeva una ricchezza oltre 84 volte superiore alla ricchezza detenuta complessivamente dal 20% più povero.
La disuguaglianza economica e la povertà sono tra i principali problemi del mondo contemporaneo. La preoccupazione per una crescita economica distribuita in modo diseguale è diffusa e giustificata. Le situazioni di povertà non solo limitano le opportunità individuali, ma hanno anche ripercussioni negative sull’intera società. Alti livelli di disparità frenano la mobilità economica e sociale, ostacolando la crescita economica complessiva di uno stato e minando la fiducia nelle istituzioni e nei governi. Si tratta di aspetti messi in evidenza, tra gli altri, anche dalle Nazioni unite, che analizzano la questione in un’ottica globale.
Il 2023 anno della disuguaglianza
Per la Banca Mondiale, il 2022 è stato un anno di incertezza, ma il 2023 è stato definito come l’anno della disuguaglianza. Per molti paesi, la speranza di riprendersi dalle devastanti perdite causate dalla pandemia di COVID-19 è stata ostacolata dalle minacce aggiuntive come cambiamenti climatici, fragilità socio-economica, conflitti, violenza e insicurezza alimentare.
Le conseguenze della disuguaglianza vanno oltre il mero potere d’acquisto. Questa disparità influisce sull’aspettativa di vita delle persone e sull’accesso ai servizi essenziali come assistenza sanitaria, istruzione, acqua e servizi igienico-sanitari. Inoltre, può limitare i diritti umani tramite discriminazione, abusi e mancanza di accesso alla giustizia.
Un alto livello di disuguaglianza ostacola la formazione individuale, limita la mobilità economica e sociale, e rallenta lo sviluppo umano, con conseguente impatto negativo sulla crescita economica. Inoltre, alimenta incertezza, vulnerabilità e insicurezza, mina la fiducia nelle istituzioni e nei governi, aumenta le tensioni sociali e può portare a violenze e conflitti.
Giornata Internazionale della Giustizia Sociale
Per affrontare la disuguaglianza e promuovere la giustizia sociale, sono necessarie azioni a livello globale, nazionale e locale. Iniziative come la Giornata Internazionale della Giustizia Sociale, celebrata il 20 febbraio di ogni anno, offrono un’opportunità per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere azioni concrete per affrontare le disuguaglianze.
Durante l’edizione di quest’anno, sono previsti eventi globali e regionali online organizzati dall’International Labour Organization (ILO) per mettere al centro dell’agenda politica internazionale, nazionale e regionale il tema della giustizia sociale. Queste iniziative -in cui sono coinvolte figure di spicco del mondo del lavoro, della politica e del mondo accademico- mirano ad affrontare le sfide urgenti e a formulare strategie concrete per migliorare i progressi verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 e l’Agenda per il Lavoro Dignitoso.
Affrontare le disuguaglianze
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, approvata nel 2015 dai leader mondiali, include 17 obiettivi volti a costruire società più pacifiche, giuste e sostenibili. Tra questi, l’obiettivo 10 si concentra specificamente sulla riduzione delle disuguaglianze e delle disparità in materia di opportunità, reddito e potere, riconoscendo il loro impatto negativo sullo sviluppo socioeconomico a lungo termine e sulla generazione di violenza, malattie e degrado ambientale.
Per raggiungere gli obiettivi stabiliti sia a livello nazionale che internazionale, è essenziale eliminare leggi e politiche discriminatorie, migliorare la regolamentazione dei mercati finanziari globali, agevolare la migrazione regolare, sicura e disciplinata, e rafforzare l’inclusione nel processo decisionale.
Tuttavia, poiché la disuguaglianza assume forme diverse e varia significativamente tra i diversi paesi, la lotta contro la disparità deve adattarsi al contesto specifico di ciascun Paese, tenendo conto degli imperativi economici e delle realtà politiche locali. Non esiste una strategia unica che possa essere applicata uniformemente a tutti i casi.
Per contrastare efficacemente il flagello della disuguaglianza in tutte le sue forme, sarà fondamentale generare una maggiore consapevolezza e ottenere un sostegno politico più ampio. Sarà inoltre necessario ridefinire le priorità della spesa pubblica per ridurre le disparità di accesso e opportunità, riformulare il sistema fiscale per ridurre le disuguaglianze di reddito e ricchezza intra e intergenerazionale, e gestire il rapido cambiamento tecnologico.
Giustizia sociale per tutti
Per migliorare la collaborazione internazionale e colmare i deficit di giustizia sociale nel novembre 2023 l’ILO ha istituito la Coalizione mondiale per la giustizia sociale. Attraverso la condivisione delle conoscenze e le attività di sensibilizzazione, l’iniziativa mira a ridurre le disuguaglianze su scala mondiale, alleviare la povertà e soddisfare i bisogni essenziali, promuovendo le norme internazionali del lavoro e il dialogo sociale.
La Coalizione conta, ad oggi, sull’adesione di 37 governi, tra cui l’Italia, 15 organizzazioni dei datori di lavoro, 41 organizzazioni dei lavoratori, 15 organizzazioni internazionali, come pure 15 entità regionali, 17 organizzazioni non governative internazionali, 6 imprese e 7 istituzione accademica.. Si tratta di una piattaforma volontaria aperta a tutti coloro che si impegnano a promuovere la giustizia sociale e gli obiettivi condivisi.
L’adesione alla Coalizione offre ai partner una maggiore visibilità della dimensione di giustizia sociale all’interno dei loro mandati e consente una collaborazione rafforzata per rendere gli interventi più efficaci e raggiungere risultati che altrimenti sarebbero irraggiungibili individualmente. Ciò include un miglior accesso all’assistenza sanitaria, un’istruzione di qualità e un lavoro dignitoso, portando a migliori opportunità di lavoro, nutrizione e istruzione per i lavoratori e le loro famiglie.
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