L’abuso del cellulare e le crisi di panico, da Natale non va a scuola: la storia
- 20/02/2024
- Giovani
Da Natale non va più a scuola e, soprattutto, non ha nessuna voglia di tornarci. La paura di incappare in una delle tante crisi di panico che l’hanno quasi soffocata è tanta, tantissima. A raccontare la storia di Maria (nome di fantasia) è il deputato M5S all’Assemblea regionale siciliana Carlo Gilistro, il pediatra che l’ha in cura.
“Stava cinque, sei ore al giorno col cellulare in mano, saltando da TikTok a Instagram o a un altro dei tanti social frequentatissimi dagli adolescenti”. Ora Maria sta meglio. Le sue mani non sudano più come prima, tachicardia e formicolio sono quasi spariti, ma le crisi isteriche sono sempre in agguato, specie se si trova in uno dei tanti studi medici che negli ultimi mesi è stata costretta a frequentare e spesso con scarsissimi risultati.
Ddl M5S all’Ars: “Stop cellulari ai bimbi”
Gilistro ha messo a punto un ddl voto, presentato oggi all’Ars, che punta a delegare al Parlamento nazionale una legge che miri a realizzare una campagna di informazione sui pericoli derivanti dall’uso precoce e smodato di cellulari e tablet e, soprattutto, a vietarle fino a tre anni, limitandone fortemente l’uso negli anni successivi, e sanzionandone l’uso per fini non didattici nelle scuole, perché, “se usate male, possono provocare disastri irreparabili nei nostri bambini e nei nostri ragazzi”.
“Oggi Maria il cellulare lo vede pochissimo – racconta il pediatra-deputato -, non più di un’ora al giorno, ma la strada del recupero totale è ancora lunga. Non vuole persino uscire da casa. Nemmeno il Carnevale, che amava tanto, è riuscito a strapparla dalle quattro mura della sua stanzetta dove si è rifugiata: i contraccolpi dell’abuso del cellulare sono stati troppi”.
Malesseri da abuso di apparecchiature elettroniche
Di casi come quello di Maria, Gilistro ne ha visti centinaia. “Nell’ultimo decennio sono decuplicati – dice -. Alcuni di questi ragazzi svengono spesso, vomitano di frequente o accusano fortissimi mal di testa, innescando una serie di esami tanto inutili quanto dannosi, anche se a volte basta un colpo di tosse particolare per mettere il medico sulla giusta strada, facendogli capire che alla radice dei malesseri non ci sono patologie occulte, ma l’uso sconsiderato delle apparecchiature elettroniche. Che va assolutamente regolamentato, prima che sia troppo tardi”, conclude.
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