Luciano Spalletti contro l’abuso di social e Playstation, uno sfogo che va oltre il pallone
“Glielo invento io un giochino a cui pensare per distrarsi la notte. Vengono da me e gli do i compiti da fare la sera se non sono bastati quelli di giorno. Perché in Nazionale si sta sul pezzo, concentrati, non si ca***ggia”. Uno sfogo che porta a delle riflessioni generazionali, firmato Luciano Spalletti.
Il commissario tecnico della Nazionale ha deciso di vietare l’uso della PlayStation ai calciatori convocati e di limitare l’utilizzo dei telefoni cellulari. Nell’annunciare le ‘nuove regole’ Spalletti ha rimarcato due concetti ormai ampiamenti dimostrati, ma ancora sottovalutati: i giovani sono vittime dei dispositivi elettronici, gli effetti non sono da sottovalutare.
“Ho la certezza che qualcuno non ha dormito prima per giocare alla Playstation prima della partita con l’Ucraina. Questa cosa non mi va bene”, ha detto il ct spiegando che “Non sono le due ore in campo quelle a dimostrare il nostro livello, ma le altre 22”.
I calciatori della nazionale azzurra, da ora in avanti, non potranno utilizzare gli smartphone quando si trovano sul lettino per i messaggi o sono sottoposti a cure e medicazioni. “Sui lettini qualcuno non avrebbe i massaggi se non gli facevamo portare i cellulari”, ma “i dottori dicono che i telefoni fanno stare in tensione, quindi per quei cinque minuti, i cellulari, si poggiano”, ha detto Spalletti, sottolineando che negli altri casi “devo sopportarli”.
Capitolo a parte ma analogo, quello riferito ai videogiochi: “Se la modernità è giocare alla Playstation fino alle 4 di mattina quando c’è la partita il giorno dopo, allora questa modernità non va bene”. Abuso di social media e videogiochi, due facce della stessa medaglia, sintetizzate nello sfogo del ct azzurro: “Preferiscono mettere una foto su Instagram con il capello fatto piuttosto che abbassare la testa e pedalare. […] Si viene in Nazionale per vincere l’Europeo non per vincere a Call of Duty”.
La situazione descritta dal ct azzurro fa molto “scalpore” perché riguarda dei professionisti di alto livello, dove i minimi dettagli fanno la differenza. E la qualità del sonno, cui ha fatto indirettamente riferimento Spalletti, non è neanche un dettaglio.
Le conseguenze dei display sulle prestazioni sportive
L’abuso di smartphone, videogiochi e display in generale può avere conseguenze negative sulle prestazioni sportive, in particolare per quanto riguarda i ritmi sonno-veglia e la salute muscoloscheletrica.
Alterazione dei ritmi sonno-veglia
Uno degli effetti più documentati dell’uso eccessivo di dispositivi elettronici è l’alterazione dei ritmi sonno-veglia. L’uso di dispositivi portatili prima di andare a dormire può ridurre la secrezione di melatonina, l’ormone del sonno, a causa della luce blu emessa dagli schermi, che stimola la retina. Questo può portare a difficoltà ad addormentarsi e a una perdita di sonno che, a lungo andare, può causare maggiore affaticabilità fisica, difficoltà di attenzione e concentrazione, conseguenze che non riguardano solo gli atleti professionisti ma qualsiasi persona, con i dovuti distinguo. All’alterazione del ciclo sonno-veglia sono associate anche maggiori difficoltà mnemoniche e il calo del rendimento scolastico.
Problemi posturali e di prestazioni
L’uso eccessivo di dispositivi può anche portare a problemi muscoloscheletrici. La sindrome da tunnel carpale e la sindrome testa-collo sono due esempi di disturbi che possono derivare dall’utilizzo prolungato di smartphone o tablet. La sindrome da tunnel carpale si caratterizza per dolori al polso, mano e dita, mentre la sindrome testa-collo è causata dalla flessione prolungata in avanti e dall’alterazione della lordosi cervicale naturale. Situazioni che possono incidere negativamente sulla capacità di eseguire attività fisiche e sportive, e, allargando lo sguardo ai milioni di giovani italiani che atleti non sono, sulla postura.
Quindi, la perdita di sonno può influenzare la capacità di recupero muscolare e la prontezza mentale, mentre i disturbi muscoloscheletrici possono limitare la mobilità e la forza, entrambi fattori importanti per gli atleti, anche se è d’obbligo estendere le riflessioni a tutti i giovani che abusano di questi dispositivi.
Un problema più ampio
Diversi gli studi che dimostrano quanto sia capillare la diffusione dei social media e del web in generale tra i giovani, con una particolare allerta sui giovanissimi, spesso bambini. Tra gli studi più recenti c’è “Alfabetizzazione mediatica e digitale a tutela dei minori: comportamenti, opportunità e paure dei navigatori under 16”, promosso dal ministero delle Imprese e del Made in Italy con la collaborazione scientifica dell’Alta Scuola in media, comunicazione e spettacolo dell’Università Cattolica.
Ne è emerso che 7 ragazzi su 10 (la metà tra gli otto e i dieci anni) usano regolarmente i social e le piattaforme streaming. Gli utenti aumentano durante la preadolescenza e l’adolescenza. Ogni social ha il suo ruolo specifico, spiega lo studio: Instagram serve a curiosare e interagire, Tik Tok a lasciarsi andare al flusso, Facebook a leggere i commenti più che a guardare. Whatsapp è utilizzato regolarmente dal 60% dei bambini tra gli 8 e i 10 anni.
Le conseguenze degli smartphone sui giovani
Una ricerca condotta da Sapiens Lab, organizzazione no profit che studia la salute mentale, ha intervistato quasi 28.000 giovani tra i 18 ei 24 anni, in quattro continenti.
La ricerca ha dato dei risultati netti: i bambini che hanno ricevuto i telefoni in giovane età hanno una salute mentale peggiore, anche dopo essersi adattati agli incidenti segnalati di traumi infantili. Nello specifico:
- tra le bambine che hanno ricevuto il loro primo smartphone all’età di 6 anni la percentuale con problemi di salute mentale è del 74%;
- tra le bambine che hanno ricevuto il loro primo telefonino a 18 anni, la percentuale crolla fino al 46%;
- i bambini che hanno ricevuto lo smartphone già a 6 anni hanno avuto problemi di salute mentale nel 42% dei casi;
- i bambini che hanno ricevuto il cellulare a 18 anni, invece, hanno riscontrato problemi di salute mentale nel 36% dei casi.
La ricerca ha dimostrato inoltre che i bambini trascorrono online tra le 5 e le 8 ore online al giorno, ossia fino a 2.920 ore all’anno. Tutto tempo sottratto ad altre attività più salutari e più “sociali” dei social.
Il pediatra Carlo Gilistro, deputato M5S all’Assemblea regionale siciliana, ha raccontato, tra le altre, la storia della piccola Maria (nome di fantasia) che non è andata a scuola per oltre due mesi, in preda allo smartphone e alle crisi di panico (qui per il racconto).
Di storie simili, il deputato-pediatra Gilistro ne ha viste centinaia, tanto da spingerlo a presentare una proposta di legge. Obiettivo: realizzare una campagna di informazione sui pericoli derivanti dall’uso precoce e smodato di cellulari e tablet e a vietarle fino a tre anni, limitandone fortemente l’uso negli anni successivi, e sanzionandone l’uso per fini non didattici nelle scuole perché, ammonisce, “se usate male, possono provocare disastri irreparabili nei nostri bambini e nei nostri ragazzi”.
Spalletti, San Marino e le nuove linee guida (a scuola)
Le parole del ct Spalletti, insomma, riportano a una problematica molto più grande, di cui la popolazione è largamente consapevole, ma che nessuno riesce a contrastare. Nell’ultimo periodo, le istituzioni hanno provato a dare dei segnali concreti per contrastare l’abuso degli smartphone tra i bambini, optando per la strada del divieto.
Le prossime linee guida del Ministero dell’Istruzione, in via di definizione, proseguono l’impostazione già avviata nel 2022 e ancor prima nel 2007 (eliminare il problema alla radice) perché l’abuso di smartphone e tablet viene associato a una maggiore distrazione che incide negativamente sull’apprendimento degli studenti e alimenta la tensione tra questi e i docenti.
Perciò il ministro Valditara, come ha anticipato a ‘Il Foglio’, prevede un passo in più, drastico: “Nelle prossime linee guida del Ministero, il cellulare verrà vietato alle scuole dell’infanzia, alle elementari e alle medie anche per scopi didattici. E alle elementari e alle medie verrà suggerito di evitare l’uso del tablet”.
Ma il divieto di Spalletti di utilizzare gli smartphone durante i massaggi e le cure, rimanda esattamente a due mesi fa, con la notizia di San Marino che vieta gli smartphone agli under 11 nelle scuole elementari e medie e, meno probabilmente, negli altri luoghi pubblici. Entro i prossimi 4 mesi arriverà una regolamentazione più precisa con la proposta di legge del governo sanmarinese.
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