Smartphone vietati a scuola, ma non solo in Italia
- 02/09/2024
- Giovani
Niente smartphone in classe. Questo l’annuncio del ministro Valditara, risalente all’11 luglio, relativo alla circolare che proibisce l’uso degli smartphone a scuola. E viene specificato che il divieto vale “anche per uso didattico” fino alla fine delle scuole secondarie di primo grado, cioè fino ai 14 anni.
Nessun passo indietro, invece, sul registro elettronico. Così, anche se i compiti a casa continueranno ad essere scritti su di esso, nello zaino alle elementari e alle medie tornerà il buon vecchio diario.
Si tratta di scelte che hanno creato non poche discussioni, insieme alle altre novità per l’anno accademico 2024/2025. Vediamo insieme di cosa si tratta, quali sono le altre novità della scuola italiana e perché il divieto degli smartphone non è una scelta solo nostrana.
Le novità dell’anno accademico 2024-2025
Il divieto degli smartphone nelle scuole italiane ha creato non poche polemiche. Sono molti i genitori, infatti, che sostengono la decisione del ministro. Tanti quanto quelli che sul tema, però, si sono riversati sul lato opposto. I divieti, per quest’ultimi, non sono una soluzione valida all’eccessivo uso dei cellulari e dei dispositivi mobili da parte dei giovanissimi.
I primi studenti che entreranno in classe sono quelli di Bolzano il 5 settembre, seguiti dai ragazzi del Trentino il 9 settembre, l’11 settembre entreranno in classe i ragazzi di Friuli-Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto e il 12 settembre quelli di Campania, Lombardia, Sardegna e Sicilia. Infine, gli studenti di tutte le altre regioni entreranno il 16 settembre e si tratta di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Puglia e Toscana.
Chi prima, chi dopo, gli studenti potrebbero essere protagonisti di alcune novità. Non ancora confermata, ad esempio, è la riforma del voto di condotta. Torna alle medie e farà media alle superiori con le altre materie. Per questo motivo, è prevista la bocciatura con il 5 e un debito a settembre con il 6 che consisterà in anche per uso didattico”. A seguire, i lavori socialmente utili di cittadinanza attiva e volontariato nei casi in cui si verifichi una sospensione per più di due giorni.
Per quanto riguarda le aggressioni ai docenti, inoltre, si è parlato di multe da 500 a 10mila euro per gli studenti o i familiari. Così come potrebbero ritornare i giudizi sintetici alla primaria, da insufficiente a ottimo, al posto dei giudizi descrittivi introdotti tre anni fa.
Riforme già ufficializzate, invece, sono quelle dell’istruzione tecnico-professionale, che introduce il modello di un percorso di studi di quattro anni eventualmente seguito da altri due negli ITS Academy; così come l’introduzione di attività di sostegno agli studenti stranieri in orario extra-curricolare e dall’anno scolastico 2025/2026 è prevista l’introduzione di un insegnante di italiano nelle classi con una presenza di studenti neoarrivati pari o superiore al 20%.
Smartphone: il divieto a scuola nel resto del Mondo
Mentre quella di vietare gli smartphone nelle scuole italiane potrebbe sembrare una scelta moderna e recente, in altri Paesi del mondo, questa decisione è già riforma consolidata. Tra i Paesi che hanno implementato divieti di questo tipo ci sono:
• Dal 2024, il governo olandese ha esteso il divieto di smartphone, smartwatch e tablet a tutte le scuole primarie e secondarie, per contrastare le distrazioni e migliorare le prestazioni accademiche.
• La Francia ha vietato l’uso degli smartphone nelle scuole elementari e medie dal 2018, per promuovere un ambiente di apprendimento più sano e ridurre la dipendenza dai dispositivi digitali.
• La Grecia ha implementato divieti simili nelle scuole, in linea con un trend crescente in Europa volto a ridurre l’impatto negativo della tecnologia sull’istruzione.
Fuori dall’Europa, vediamo protagonisti:
• Dal 2021, la Cina ha introdotto un divieto sull’uso degli smartphone nelle scuole primarie e secondarie. Gli studenti non sono autorizzati a portare dispositivi mobili in classe senza un permesso specifico.
• Anche se non vi è un divieto a livello nazionale, molte regioni e stati in India hanno adottato politiche che vietano l’uso di smartphone nelle scuole. Le autorità educative locali e i singoli istituti scolastici hanno implementato queste misure per limitare le distrazioni durante le lezioni.
• Bangladesh: il governo ha vietato l’uso dei telefoni cellulari nelle scuole per gli studenti, con l’obiettivo di mantenere un ambiente di studio “disciplinato e ridurre l’impatto negativo delle distrazioni tecnologiche”.
Negli Stati Uniti, non esiste un divieto federale sull’uso degli smartphone nelle scuole, e le politiche variano notevolmente da Stato a Stato, o addirittura da distretto scolastico a distretto scolastico. Per esempio:
• New York City ha revocato, nel 2015, il divieto sui telefoni cellulari nelle scuole pubbliche, ma molti istituti hanno scelto di implementare regolamenti propri per limitare l’uso dei dispositivi durante le lezioni.
• Alcuni distretti scolastici in California hanno introdotto politiche che limitano l’uso degli smartphone in classe, specialmente nelle scuole medie e superiori, già da diversi anni ormai.
• Diversi distretti in Texas hanno politiche che vietano o limitano l’uso dei telefoni durante l’orario scolastico, ma non c’è una legge statale che imponga un divieto universale.
In generale, la anche per uso didattico” è quella di lasciare la gestione dei dispositivi mobili alle singole scuole o distretti, piuttosto che implementare divieti a livello statale o nazionale.
Mentre, secondo il Global Education Monitoring Report dell’Unesco, circa un quarto dei paesi nel mondo ha adottato divieti, riflettendo una crescente preoccupazione per l’impatto negativo della tecnologia sulle prestazioni scolastiche degli studenti. Questo rapporto evidenzia che la semplice presenza di smartphone nelle aule può ridurre la concentrazione degli studenti. Gli studenti che portano con sé i telefoni in classe possono subire una riduzione della performance accademica fino al 10-20%. Questo avviene a causa delle distrazioni continue causate dalle notifiche e dalla tentazione di controllare i social media.
Così come, l’OCSE ha rilevato che gli studenti che utilizzano i telefoni in classe tendono a ottenere risultati peggiori nei test standardizzati. Gli studenti delle scuole medie che utilizzano i dispositivi digitali per scopi non educativi in classe hanno riportato una riduzione del 10% nei punteggi rispetto ai loro coetanei che non li usano.
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