Oltre il 70% dei teenager nel futuro si vede in coppia e con figli
- 05/07/2023
- Giovani
Come – e dove – si vedono da grandi gli adolescenti italiani? I ragazzi sognano una famiglia o la vita da single? Riguardo alla sfera personale, la netta maggioranza (71,1%) si vede in un rapporto di coppia stabile e di convivenza o matrimonio, con figli. Mentre circa il 10% (e più le ragazze che i ragazzi) ha in mente una vita da single. Inoltre, una quota significativa ipotizza un futuro fuori dall’Italia: uno su 5 (20,2%) pensa che vivrà in un altro Paese europeo, e un ulteriore 15,3% in un Paese al di fuori dell’Europa. La maggioranza relativa quindi ha nei piani di lasciare il Belpaese e si candida a potenziale ‘cervello in fuga’ o comunque restituisce la foto di una generazione non stanziale, ma in movimento. E’ il ritratto che emerge dall’edizione 2023 dell’indagine nazionale sugli stili di vita degli adolescenti che vivono in Italia, realizzata annualmente da Laboratorio Adolescenza e Istituto di ricerca Iard, con il supporto operativo dell’agenzia Mediatyche, su un campione nazionale rappresentativo di 5.670 studenti 13-19enni.
Potenziali cervelli in fuga
Dall’indagine emerge che solo un terzo degli adolescenti (34,1%) pensa che continuerà a vivere nella stessa città o regione in cui vive attualmente. Circa il 30% (29,6%) pensa di spostarsi dall’attuale residenza, in un’altra città o regione d’Italia, mentre un 35% vede il suo futuro all’estero. Più orientate allo spostamento le ragazze rispetto ai ragazzi, così come l’idea di lasciare la propria città aumenta all’aumentare dell’età. L’indagine esplora il rapporto dei ragazzi di oggi con il futuro e chiede loro di disegnare anche la scuola del futuro.
Su questo la visione degli adolescenti è molto chiara. Che il Covid e la conseguente Dad abbiano inciso negativamente sulla preparazione scolastica ne è consapevole il 68% degli studenti intervistati. L’80,7% ritiene che la scuola dovrebbe sempre essere in presenza, ma – puntualizzano i ragazzi – utilizzando metodi e strumenti innovativi basati essenzialmente sulle potenzialità offerte da Internet. Prendere, cioè, il meglio di quanto sperimentato durante la pandemia per rendere la scuola più moderna. Solo il 10% vorrebbe invece la scuola vecchio stile e l’8% la vorrebbe tutta ‘online’, ma utilizzando piattaforme e metodi più evoluti di quelli adottati in emergenza Covid.
Tra le ‘materie’ che gli studenti vorrebbero inserire in modo sistematico nel piano di studi ai primi posti, quasi a pari merito, compaiono “educazione sessuale” (80,2%) e “sostenibilità e protezione dell’ambiente” (79%). Al terzo posto, indicata dal 75,3% – ma al primo posto secondo le ragazze (84,4%) – figura “l’educazione al rispetto delle diversità (genere, etnia, religione)”. Seguono altre materie come la “prevenzione dei comportamenti a rischio (uso di alcol, droghe, fumo)”, “come orientarsi in Internet per trovare informazioni affidabili”, la “prevenzione del bullismo e del cyberbullismo”, “utilizzo corretto dei social network” e chiude l’elenco “studio della musica e di uno strumento musicale” (unico sotto quota 50%).
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