La Gen Z si informa su Instagram e considera poco affidabili TikTok e Telegram
- 02/07/2024
- Giovani
Quanto spazio occupano i social network nella dei giovani? E come si informano Millenials e Gen Z? A rispondere a queste domande è stato il team Public Affairs di Ipsos ha esplorato come le persone utilizzano queste piattaforme per informarsi e come esse abbiano cambiato il panorama dell’informazione, tra benefici e criticità. Vediamo insieme i principali risultati.
Le fonti di informazioni
Il ruolo dei telegiornali occupa sempre un posto di prim’ordine nella dieta mediatica degli italiani. Con questo termine di intende, in senso metaforico, il modo in cui la popolazione assorbe le informazioni e si “ciba” di notizie, alimentando la propria curiosità e il proprio senso civico. Il 60% degli intervistati predilige la televisione, con i telegiornali, e per il 43% ci sono anche programmi tv e approfondimenti. Una percentuale poco più bassa (38%) si informa direttamente dai giornali, sia cartacei che digitali.
In termini generali, questi dati possono essere validi per l’intera popolazione intervistata. Ma se si guarda alle diverse generazioni, la situazione cambia notevolmente. La Generazione Z indica tra le fonti principali di informazione Instagram (42%), siti o app di news/informazione (38%) e YouTube (33%), dimostrandosi la generazione più digitale. Anche i Millennials si distinguono, indicando Facebook (38%) e amici/familiari (33%) tra fonti di informazione rilevanti.
I mezzi di informazione “affidabili”
Ma i social network sono affidabili tanto quanto un telegiornale? La percezione degli intervistati rispetto all’affidabilità delle fonti vede le notizie alla radio come le più affidabili (75%), seguite da telegiornali (72%), giornali (72%) e programmi TV (71%). Le fonti tradizionali sono, quindi, percepite come le più affidabili.
Tik Tok (20%) e i gruppi Telegram (24%) occupano gli ultimi posti in termini di affidabilità, soprattutto per Generazione Z, Boomers e Silent Generation. Contrariamente all’opinione comune, i giovani sembrano consapevoli dell’affidabilità delle fonti, considerando tali– oltre a quelle tradizionali – solo i siti o app di news/informazione e YouTube.
In linea di massima, le informazioni veicolate tramite tv tendono ad essere meno soggette ad attacchi hacker o a diffusione manipolata e involontaria di fake news. Per questo motivo, in linea di massima, si potrebbe considerare vero tale assunto. Ciò non toglie che sui social ci siano le declinazioni dei singoli giornali e telegiornali, per cui non sempre ciò che gira sulle piattaforme deve essere considerato falso. L’importante è fare sempre attenzione alla fonte e consultarne più di una per verificare che ciò che è scritto sia vero e per diversificare i pareri espressi.
L’uso dei social media è un fenomeno positivo?
L’indagine Ipsos ha, infine, esplorato l’impatto emotivo dell’uso dei social media. Per la maggior parte degli intervistati, i social sono principalmente un modo per restare in contatto con amici (61%) e per passare il tempo senza troppi pensieri (58%).
La Generazione Z si distingue nuovamente, affermando che l’uso dei social li rende più consapevoli di ciò che accade intorno a loro (70%). Tuttavia, il pessimismo (47%) e l’ansia (41%) legati all’uso dei social sono più frequenti tra i giovani, probabilmente a causa della maggiore esposizione a canoni sociali, di bellezza e di standard di vita irraggiungibili.
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