Zittire i capricci con i ‘ciucci digitali’, una soluzione a breve termine che potrebbe costare cara
- 03/07/2024
- Giovani
Sempre più genitori si affidano ai dispositivi digitali per placare i pianti e i capricci dei propri bambini. Tablet e smartphone diventano così i moderni ‘ciucci digitali’, un’arma segreta per ripristinare la calma familiare in pochi tocchi. Ma cosa succede a lungo termine?
Il fenomeno dei ‘ciucci digitali’
Uno studio condotto da ricercatori in Ungheria e Canada mette in luce un effetto inatteso di questa pratica: i bambini che vengono regolarmente ‘zittiti’ con i dispositivi digitali potrebbero non imparare a gestire le proprie emozioni in modo sano. Veronika Konok, ricercatrice presso l’Università Eötvös Loránd, spiega che la regolazione digitale delle emozioni potrebbe infatti compromettere lo sviluppo di una competenza fondamentale: l’autoregolazione.
L’autoregolazione, che include la capacità di scegliere risposte ponderate invece di reazioni impulsive, si apprende principalmente attraverso l’interazione con i genitori durante i primi anni di vita. Utilizzare dispositivi digitali per distogliere l’attenzione dai momenti difficili potrebbe privare i bambini di quest’importante lezione. Caroline Fitzpatrick dell’Université de Sherbrooke, autrice principale dello studio, conferma che, sebbene i dispositivi digitali possano calmare temporaneamente i bambini, non li aiutano a imparare a gestire la frustrazione e la rabbia nel lungo periodo.
I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista ‘Frontiers in Child and Adolescent Psychiatry’, sono stati ottenuti analizzando più di 300 famiglie. È emerso che i bambini esposti più frequentemente ai media digitali durante i momenti di stress mostravano meno capacità di autoregolazione e più problemi di gestione della rabbia un anno dopo.
L’approccio consigliato
I ricercatori sottolineano l’importanza di non evitare le situazioni frustranti per i bambini, ma di guidarli attraverso queste esperienze. I genitori sono incoraggiati ad aiutare i propri figli a riconoscere e gestire le proprie emozioni senza ricorrere a dispositivi digitali come soluzione rapida.
Per sostenere i genitori in questo compito educativo, Fitzpatrick suggerisce che i professionisti della salute forniscano formazione e consulenza specifiche. L’obiettivo è aumentare la consapevolezza su alternative più efficaci e sostenibili per favorire lo sviluppo emotivo dei bambini.
Insomma, sebbene i ‘ciucci digitali’ possano sembrare una risposta comoda ai momenti di difficoltà, è chiaro che non possono sostituire l’importanza di un sostegno empatico e di strategie educative mirate. I bambini hanno bisogno di imparare a navigare le proprie emozioni con l’aiuto attento dei genitori, non con un semplice tocco su uno schermo luminoso.
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